Ultimamente passa sempre un millennio da l'ultimo post che scrivo e il prossimo, e finisce sempre che ho tante cose da dire che non so da dove iniziare.
Oggi mi sembrava il momento più adatto per scrivere, anche se la domenica mi angoscia sempre tantissimo, come se non bastasse poi mi é morto il cellulare da ieri sera e non riesco proprio a farlo accendere, mi ritroverò con mille messaggi del gruppo classe e persone che mi chiedono appunti di italiano.
Passando al motivo per cui ho scritto il post avrei tantissime cose da dire. Il mio rapporto con il cibo al momento non so definirlo. Diciamo che la situazione é questa: so solo che mi sento in trappola, che sia un' alimentazione normale o meno io mi sento sempre allo stesso modo. Ed anche peggio visto che mi faccio praticamente schifo, ed é questa la cosa che mi fa più paura di tutte, non faccio progressi mentalmente, non penso ad altro che al cibo comunque ed a farmi film mentali su come dimagrire di nuovo. Però mantengo la mia alimentazione solita da più di due mesi, non saprei proprio definire questa situazione.
Mi sento al punto di mollare ogni giorno, ma allo stesso tempo in certi giorni meglio altri meno riesco a non eliminare i carboidrati anche se é stata una giornata di merda o cose del genere, un passo avanti ENORME lo riconosco. Si presuppone che io stia meglio visto che ho recuperato sia chili che alimentazione più normale, sempre con le mie paure ma completamente diversa rispetto a prima, eppure io sto male e non me lo spiego, e non riesco nemmeno a farlo capire agli altri. Visto che al centro credevano che il disturbo si stesse alleviando solo perché faccio "il mio dovere". Per capire cosa dirò dopo devo fare una premessa, cercherò di essere sintetica. Come voi sapete io non ho avuto un piano alimentare, ho fatto il mio percorso da sola con le mie sole conoscenze di me stessa e del mio corpo, ma io così non mi sono mai sentita sicura e penso che il mio non fare progressi mentalmente sia derivato anche un po' da quello. Dopo una visita al centro di qualche settimana fa uscii da quell' ospedale piangendo, con un dolore dentro lancinante visto che mi sembrava di star sbagliando tutto. Non conosco il mio peso e mi spaventa da morire, ma so che il mio BMI é perfettamente normopeso e che dal mio corpo "non si direbbe che ho paura del cibo" come ha detto la dietista l'ultima volta, ma questo so che nessuno lo ha sospettato mai, nemmeno con sei chili e passa in meno di ora (faccio supposizioni perché non conosco il mio peso da un po' ma ne ho un'idea) quindi non mi ha nemmeno toccata più di tanto, ma questo é successo nell'ultima visita.
In quella visita di qualche settimana fa sono andata in crisi perché la dietista cercando di darmi consigli qualitativi mi ha fatto sentire che stavo sbagliando, che i biscotti non saziano, ha avuto da ridire persino sulla torta di mele, cose che FATICOSAMENTE ero riuscita a mangiare e questo mi ha distrutta. Non dovrebbe essere così? Non si dovrebbe cercare di mangiare biscotti, un pezzo di torta per guarire da un disturbo alimentare restrittivo?
Una volta ero riuscita a mangiare i biscotti a merenda, grande conquista. Peccato che lei mi abbia smontato tutto dicendo che era meglio una fetta di pane con l'olio, ed a colazione lei mangia il pane con la marmellata per sentirsi sazia. In pratica mi ha consigliato pane, che già mangio allo spuntino quindi la mia alimentazione doveva essere costituita interamente da pane secondo quello che diceva lei. Il mio bisogno di un piano alimentare era già presente, ma dopo quell'episodio si era rafforzato ancora di più, anche se nella visita successiva la nutrizionista aveva corretto il tiro dicendo che me lo aveva detto non perché stavo prendendo peso o sbagliassi ma per darmi un consiglio qualitativo. Ma il mio bisogno del piano era sempre lì, visto che mi stavano anche consigliando di fare attività fisica ma per una vita sana e per distrarmi e non per dimagrire, ma io l'ho sempre vissuto così, come se fossi una vacca grassa che deve contenrsi e fare attività fisica a vita sennò ingrassa. Con le varie visite poi ho capito che non vogliono farmi dimagrire come diceva la mia mente malata, anche perché sarebbe stato ridicolo diciamocelo. Però io lo pensavo fermamente e a volte anche adesso.
In realta loro si sono sempre opposti al piano per paura che io restringessi e che avrei preso lo schema come un mezzo di controllo per dimagrire di nuovo, io non ho seguito molto questo loro ragionamento. Se davvero avessi avuto questa intenzione lo avrei fatto in altri modi e da sola.
Io volevo solo essere SICURA di mantenere nel modo più sano possibile, loro mi dicono che rimango stabile ma non mi fido perché loro non considerano aumento nemmeno 400 gr, e so che possono essere tutto ma io non mi fido ancora, visto che mi faccio più schifo ogni giorno che passa.
Così alla fine ho ottenuto il fantomatico piano, dopo aver espresso più volte che altrimenti avrei ristretto di nuovo e sarei probabilmente caduta nelle abbuffate, perché ragazze il mio corpo non ce la fa più, non si fida ancora e ormai credo che il metabolismo si sia velocizzato e se tolgo una briciola sto male, sto creando anche di muovermi di più, vado sempre in bici a scuola ultimamente e sono comunque una ventina di minuti tra andata e ritorno ma prima nemmeno ce l'avrei fatta con il sottopeso. Questo però mi porta ad essere molto più affamata e di conseguenza se una volta non voglio portare a scuola il pane non posso, perché sennò il mio corpo ha reazioni strane.
Questa cosa mi manda abbastanza in crisi, ma me lo merito dopo due anni in cui ho eliminato il pane.
Quindi dicevo arrivando alla fine di questo discorso infinito e intricato che ho ottenuto il piano, ma questo piano é praticamente uguale al piano che mi ero costruita da sola, se non fosse per le indicazioni più precise delle quantità d'olio su cui avevo il braccio un po' troppo corto rispetto alla quantità che mi é stata consigliata, oppure sulla quantità di carne o di pesce e di pasta, mi ha anche lasciato il panino a scuola aumentandomi addirittura la quantità di prosciutto. Non so che mi aspettassi in realtà , ma sicuramente una cosa diversa da quella che mi ero costruita io visto che mi aveva fatta sentire "in errore". Probabilelmnte avevo percepito male io, probabilmente mi stava solo dicendo di variare e scegliere cose più sazianti, sicuramente. Ma adesso quello che mi lascia perplessa é che ho realizzato che mi hanno trascritto su una cartellina verde praticamente quello che mangio io, se non con quantità più precise e condimenti. L'hanno fatto perché volevano farmi stare sicura con il piano, ma allo stesso tempo mi hanno lasciato quasi tutto ciò che mangio per paura che poi dimagrisco, addirittura per una volta che avevo trascritto nel mio diario alimentare ( che ho sempre continuato a fare) di aver mangiato uno snack della loacker al cioccolato me lo ha messo nel piano 1-2 volte a settimana aggiungendo che il piano me lo ha fatto ma é solo una base e che devo mangiare 1-2 volte a settimana lo snack più calorico che ho.
Ciò che mi ha mandata in confusione in sintesi é questo, il cambio di atteggiamento che hanno avuto prima volendomi dare consigli e poi correggendo il tiro essendosi accorti che ormai mantengo così e se mangio meno dimagrisco. La dietista ha detto che ero arrivata io al piano, infatti é praticamente uguale.
In questi giorni da mercoledì non l'ho seguito alla lettera, mi sono adattata a quello che cucinava mia madre per tutti come mi é stato detto di fare, e se ad esempio un giorno avevo la carne ma io avevo la ricotta in frigo ho mangiato quella, oppure cambiano tipo di biscotti visto che gli oro saiwa non mi fanno impazzire e non li avrei comprati apposta, mi sembra anche noioso mangiare solo quelli. Oggi stesso poi a colazione ho mangiato lo yogurt invece che il latte e dei biscotti alla nocciola.
Ho paura che mi dicano che sbaglio, ho paura che mi dicano che ho tanto voluto il piano e non lo rispetto.
Faccio anche fatica ad usare 40 gr di olio al giorno, sinceramente.
Questa é la situazione al momento, mi trovo di fronte ad un grande punto interrogativo e non so dove mi porteranno i pensieri che permangono nella mia testa.
Alla fine non ho altra scelta che continuare visto che se restringo di nuovo va a finire male.
Però io sto male e non so come fare, non so come fare a far riprendere la mente.
Oggi pomeriggio farò anche la pizza con mia sorella e non riesco ad essere completamente felice perché ho l'ansia di mangiarla, cosa che fino a qualche tempo fa era migliorata.
Vi abbraccio, spero di riuscire ad essere più presente, sennò finisce che faccio post lunghissimi e contorti come questo.
Lettori fissi
domenica 22 novembre 2015
domenica 25 ottobre 2015
Il fascino del perdere peso.
Le 9:20 di mattina, sono stanca ma non riesco a dormire per i troppi pensieri.
In questo periodo il tempo, la voglia di scrivere mi mancano. Ma qualcosa devo pur scrivere altrimenti scoppio.
Senza troppi giri di parole: sto male. Sto male perché il pensiero della magrezza e della restrizione mi assillano ancora, il pensiero di annullarmi mi assilla ancora, la paura di ingrassare all'infinito mi assilla ancora, se già mi faccio schifo ora come farei con altro peso in più?
Mercoledì sono andata al centro, e nonostante la cosa che temevo di più non si è verificata non riesco a stare tranquilla, sono rimasta stabile ma fatico a crederci. Mi viene solo da piangere, non ce la faccio davvero più. Dovrei essere felice di aver mantenuto il peso (anche se non ci credo molto) ed invece non ci riesco, non oggi. In certi giorni sono davvero determinata a farcela, mi sforzo di andarmi bene così perché questo peso mi consente di vivere e devo vivere il mio corpo come dice la dietista, ma a volte non ce la faccio.
Penso solo a questi fianchi enormi che sono cresciuti e non ne ho il coraggio, non riesco ad essere serena, e mi chiedo perché la malattia si attacchi alla magrezza, perché proprio la magrezza.
Mentre scrivo qualche lacrima mi è venuta, e vorrei solo spegnere il cervello e addormentarmi per tutto il giorno.
Oggi non ce la faccio ad essere forte, nonostante non abbia ristretto niente, io non so davvero che fare. I pensieri malati mi stanno invadendo e mi sento in bilico, io non voglio cadere di nuovo dopo così tanta fatica, non voglio riziare tutto per l'ennesima volta.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il compleanno a cui sono andata ieri, mi faceva piacere andarci e non ho trovato nessuna scusa, ho accettato subito perché sono molto legata a questa ragazza e non la vedo mai.
Ma mentre mi vestivo quella vista di quei fianchi, di quelle gambe, mi faceva impazzire.
Fatico ad abituarmi, quando non li avevo lo davo per scontato, ora ho fatto la scoperta che dei fianchi li ho anche io. Forse solo chi ha un disturbo alimentare pretende di non averne, ma è più forte di me, mi fanno ribrezzo e vorrei strapparmeli via.
Nonostante tutto vado al compleanno, per il cibo ci hanno servito loro e non era a buffet, ci sono stati prima una sorta di antipasti e potevi scegliere tu cosa prendere e poi ci hanno portato del salmone che non ho mangiato, una lasagna e poi la torta.
Mi sono sentita SPORCA, quel cibo era pesantissimo, unto, il solo pensiero di averlo ingerito mi fa sentire sporca.
Mai mangiate cose così pesanti e artefatte, la torta sembrava presa al supermercato e la lasagna strabordava di olio ed era pesantissima, mai mangiata una cosa del genere, solo a pensarci ho i brividi. Gli antipasti erano meglio ma comunque non sono riuscita ad essere serena.
Già per questi pensieri stavo male, ma comunque cercavo di distrarmi, ma poi mi sono sorpresa di quanto sia ancora debole di fronte a certe situazioni. C'era una ragazza che conosco magrissima per costituzione, le tipiche persone che mangiano due piatti di pasta, il secondo e il dolce e non ingrassano, magrissime da una vita. Fin qui niente di strano, sono abituata ad essere circondata da persone così e me ne faccio una ragione. Il problema è sorto quando questa ragazza ha detto di essere stata male, a causa della mononucleosi aveva mangiato meno del solito e ha chiesto alle sue amiche de avesse perso peso perché aveva perso un chilo. Lì mi è scattato qualcosa, vedere quelle gambe mi disturbava, e mi ha fatto pensare a quando pesavo più di cinque chili in meno di ora, sebbene io ci pensi praticamente SEMPRE.
C'è qualcosa di affascinante nel perdere peso, fondamentalmente è questo che mi ha disturbata, il fatto che qualcuno DIMAGRISCA, non la sua magrezza in se. Le persone già magre di solito non mi fanno nessun effetto, io vorrei tornare ad essere come ero IO, non mi interessa degli altri, rivoglio solo l'effetto di come mi faceva sentire perdere peso.
Quando qualcuno dice "ho perso un chilo" mi chiedo come possano essere indifferenti, per me c'è qualcosa di magico e affascinante in tutto ciò, penso sarà così per sempre. Perdere peso mi permette di non pensare, di anestetizzarmi, di sentirmi meno uno schifo.
Quella frase "ho perso un chilo", quella stupida frase è riuscita a farmi scatenare dentro una serie di pensieri assurdi. Vorrei tanto perderlo io, e perdere all'infinto, magari non mi vedrei neanche, ma lo vorrei solo per il gusto del perdere peso in se, per quello che mi fa provare, e insieme a quei chili vorrei perdere tutto il peso che mi porto dentro.
Perché non è facile per niente non restringere dopo aver provato queste sensazioni, accettare il fatto che devo avere un corpo normale e questo significa anche avere delle forme.
Al tempo stesso tutta questa situazione mi sembra ridicola, qualche notte fa ho improvissamente pensato alla morte, e questo mi ha angosciata perché ho realizzato che un giorno tutto questo schifo che sto passando non sarà contato un cazzo, che in un attimo tutto finirà e che senso ha avuto passare tutto ciò?
Il fatto che io pensi SOLO a questo, solo al cibo mi ha angosciata da morire. Mi sento in trappola, ne ho fatto la mia vita, e come mi ha detto Sybil quando realizzi di avere qualcosa ne fai la tua ragione di vita ed è finita per tutto ciò che c'era di normale prima.
Tutto quello che ho detto non ha senso, ma è stato un minimo liberatorio, vorrei solo che questa giornata finisse ora.
Vi abbraccio e grazie di essere sempre qui.
In questo periodo il tempo, la voglia di scrivere mi mancano. Ma qualcosa devo pur scrivere altrimenti scoppio.
Senza troppi giri di parole: sto male. Sto male perché il pensiero della magrezza e della restrizione mi assillano ancora, il pensiero di annullarmi mi assilla ancora, la paura di ingrassare all'infinito mi assilla ancora, se già mi faccio schifo ora come farei con altro peso in più?
Mercoledì sono andata al centro, e nonostante la cosa che temevo di più non si è verificata non riesco a stare tranquilla, sono rimasta stabile ma fatico a crederci. Mi viene solo da piangere, non ce la faccio davvero più. Dovrei essere felice di aver mantenuto il peso (anche se non ci credo molto) ed invece non ci riesco, non oggi. In certi giorni sono davvero determinata a farcela, mi sforzo di andarmi bene così perché questo peso mi consente di vivere e devo vivere il mio corpo come dice la dietista, ma a volte non ce la faccio.
Penso solo a questi fianchi enormi che sono cresciuti e non ne ho il coraggio, non riesco ad essere serena, e mi chiedo perché la malattia si attacchi alla magrezza, perché proprio la magrezza.
Mentre scrivo qualche lacrima mi è venuta, e vorrei solo spegnere il cervello e addormentarmi per tutto il giorno.
Oggi non ce la faccio ad essere forte, nonostante non abbia ristretto niente, io non so davvero che fare. I pensieri malati mi stanno invadendo e mi sento in bilico, io non voglio cadere di nuovo dopo così tanta fatica, non voglio riziare tutto per l'ennesima volta.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il compleanno a cui sono andata ieri, mi faceva piacere andarci e non ho trovato nessuna scusa, ho accettato subito perché sono molto legata a questa ragazza e non la vedo mai.
Ma mentre mi vestivo quella vista di quei fianchi, di quelle gambe, mi faceva impazzire.
Fatico ad abituarmi, quando non li avevo lo davo per scontato, ora ho fatto la scoperta che dei fianchi li ho anche io. Forse solo chi ha un disturbo alimentare pretende di non averne, ma è più forte di me, mi fanno ribrezzo e vorrei strapparmeli via.
Nonostante tutto vado al compleanno, per il cibo ci hanno servito loro e non era a buffet, ci sono stati prima una sorta di antipasti e potevi scegliere tu cosa prendere e poi ci hanno portato del salmone che non ho mangiato, una lasagna e poi la torta.
Mi sono sentita SPORCA, quel cibo era pesantissimo, unto, il solo pensiero di averlo ingerito mi fa sentire sporca.
Mai mangiate cose così pesanti e artefatte, la torta sembrava presa al supermercato e la lasagna strabordava di olio ed era pesantissima, mai mangiata una cosa del genere, solo a pensarci ho i brividi. Gli antipasti erano meglio ma comunque non sono riuscita ad essere serena.
Già per questi pensieri stavo male, ma comunque cercavo di distrarmi, ma poi mi sono sorpresa di quanto sia ancora debole di fronte a certe situazioni. C'era una ragazza che conosco magrissima per costituzione, le tipiche persone che mangiano due piatti di pasta, il secondo e il dolce e non ingrassano, magrissime da una vita. Fin qui niente di strano, sono abituata ad essere circondata da persone così e me ne faccio una ragione. Il problema è sorto quando questa ragazza ha detto di essere stata male, a causa della mononucleosi aveva mangiato meno del solito e ha chiesto alle sue amiche de avesse perso peso perché aveva perso un chilo. Lì mi è scattato qualcosa, vedere quelle gambe mi disturbava, e mi ha fatto pensare a quando pesavo più di cinque chili in meno di ora, sebbene io ci pensi praticamente SEMPRE.
C'è qualcosa di affascinante nel perdere peso, fondamentalmente è questo che mi ha disturbata, il fatto che qualcuno DIMAGRISCA, non la sua magrezza in se. Le persone già magre di solito non mi fanno nessun effetto, io vorrei tornare ad essere come ero IO, non mi interessa degli altri, rivoglio solo l'effetto di come mi faceva sentire perdere peso.
Quando qualcuno dice "ho perso un chilo" mi chiedo come possano essere indifferenti, per me c'è qualcosa di magico e affascinante in tutto ciò, penso sarà così per sempre. Perdere peso mi permette di non pensare, di anestetizzarmi, di sentirmi meno uno schifo.
Quella frase "ho perso un chilo", quella stupida frase è riuscita a farmi scatenare dentro una serie di pensieri assurdi. Vorrei tanto perderlo io, e perdere all'infinto, magari non mi vedrei neanche, ma lo vorrei solo per il gusto del perdere peso in se, per quello che mi fa provare, e insieme a quei chili vorrei perdere tutto il peso che mi porto dentro.
Perché non è facile per niente non restringere dopo aver provato queste sensazioni, accettare il fatto che devo avere un corpo normale e questo significa anche avere delle forme.
Al tempo stesso tutta questa situazione mi sembra ridicola, qualche notte fa ho improvissamente pensato alla morte, e questo mi ha angosciata perché ho realizzato che un giorno tutto questo schifo che sto passando non sarà contato un cazzo, che in un attimo tutto finirà e che senso ha avuto passare tutto ciò?
Il fatto che io pensi SOLO a questo, solo al cibo mi ha angosciata da morire. Mi sento in trappola, ne ho fatto la mia vita, e come mi ha detto Sybil quando realizzi di avere qualcosa ne fai la tua ragione di vita ed è finita per tutto ciò che c'era di normale prima.
Tutto quello che ho detto non ha senso, ma è stato un minimo liberatorio, vorrei solo che questa giornata finisse ora.
Vi abbraccio e grazie di essere sempre qui.
lunedì 5 ottobre 2015
La libertà di scegliere.
Oggi non sono andata a scuola, sono a letto con l'influenza... Mi sento un rottame.
Mi sento anche in colpa e non capisco perché, forse perché anche quando non mi reggevo davvero in piedi io ero lì.
Ma so che ho fatto la cosa giusta a restare a casa e ne approfitto per parlare un po' con voi. Avrei tante cose da dire, da quando ho scritto l'ultima volta sono successe tante cose, è stato sempre un crescendo di difficoltà ma ho intrapreso questo percorso, e non sono mai stata così costante. Sono maturata, sono cresciuta, ho capito che devo farlo per me, ma davvero stavolta.
Ne sono successe tante...
Ho raggiunto i 50.
Ancora non lo realizzo bene, penso che sia la fase più difficile di tutte. Io ho un rapporto davvero strano con questo numero, io penso che sia un peso normalissimo, giusto... Ma sarà proprio questa normalità che mi spaventa? Penso proprio di sì.
Il mio corpo cambia di giorno in giorno, quasi tutti i jeans che prima mi stavano larghi ora mi stanno aderenti, ed è brutto dirlo ma sembra che ci scoppi dentro, io ero dimagrita appunto perché non volevo che si ripetesse questa situazione, e invece...
Infondo ho preso tre chili.
Le forme mi fanno paura, mi fanno sentire ingombrante. Mi sentivo protetta quando un anno fa mi sentivo leggera quando camminavo, protetta nel mio sciarpone di lana arancio che mi sembrava più grande di me.
Non avrei MAI immaginato che dopo aver visto il 50 e anche qualche etto in più non sarei tornata indietro, mai. Non dico che non ci pensi, perché ho davvero paura... Ho paura di aumentare per sempre e tornare a 65 chili,
Quando a scuola mangio il mio panino, mi chiedo davvero se io me lo posso permettere come i miei compagni, e mi rispondo di sì. Poi le paure tornano. Ma io non torno indietro, stavolta no. NON VOGLIO STARE A DIETA A VITA.
In queste settimane ho mangiato pizza, compleanni, panini a scuola... E quando sono andata al centro mercoledì avevo preso tre etti, ma mi hanno detto che conta da mantenimento, anche perché avevo mangiato prima... Questo mi ha dato davvero fiducia. Io non avrei mai pensato che fosse possibile mantenermi mangiando così, ma evidentemente è perché mi avvicino al mio peso. Secondo lo psichiatra dovrei ancora stabilizzarmi, io in realtà vorrei restare così, perché non so fino a quanto potrei sopportare ancora.
Io so che non posso controllare il mio corpo, so che aumenterò lo stesso... Ma il mio corpo deve farmelo capire, voglio che stia dalla mia parte, che mi faccia capire qual è il peso giusto per me e che si fermi.
Non vi nego che anche se non ho intaccato la mia alimentazione ho passato giorni di veri e propri crolli psicologici, ma andare al centro mi ha aiutata. Ho la visita dopodomani, ma non riesco ad essere tranquilla, perché penso sia solo un caso non essere aumentata troppo l'altra volta sebbene avessi mangiato la pizza due giorni di fila e avessi avuto un compleanno.
Sabato ne ho avuto un altro, e penso che sia stata la vera prova di quanto sono cambiata.
Di solito io non faccio mai il bis, prendo il mio piatto una volta e basta, e non riesco ad alzarmi due volte o più. Anche se gli altri lo fanno, al massimo vado con qualcuno, ma da sola mai... Figuriamoci!
E invece ieri l'ho fatto per bene DUE VOLTE, mi sono alzata da quella fottuta sedia e sono andata a prendere le patatine, perché le avevano messe dopo e io non le mangio mai, e sì le volevo. Mi sono alzata e ho cercato di non pensare a come avrebbero osservato gli altri le mie gambe, a cosa avrebbero pensato, a cosa avrebbero detto, perchè questo è il MIO percorso, e se pensano che sto ingrassando non me ne può fregare di meno.
Io so che ho ancora TANTA strada da fare, forse durerà una vita.
E poi arrivano i dolci, volevo fermarmi a quel profiterole super calorico, ma no io volevo assaggiare anche la torta, e l'ho fatto DA SOLA. Mi sono alzata anche stavolta, anche stavolta non curante del fatto che avrebbero pensato che fossi un'ingorda, perché io mi sono negata le cose per due anni, e se me le nego anche adesso finisco per abbuffarmi lo so.
Anche io ho il LIBERO ARBITRIO.
Sapete, ho scoperto che ho il potere di decidere per me, le diete le lascio a loro. A loro che mi fanno impazzire ogni volta che nominano una cazzo di dieta, perché sono talmente stupide che non si ammaleranno mai, e invece io prima mi sono ammalata e poi ho fatto una dieta, se così si può chiamare.
Mi fanno impazzire perché mi riempiono il cervello di quelle convinzioni ERRATE, e io vorrei urlare, urlare urlare e basta. Vi giuro che è deleterio e pesante sentirle, e per fortuna la compagna che sta facendo la fame per dimagrire non è più nella mia classe, viene soltanto a ricreazione, ma ogni volta le vorrei urlare contro, è più forte di me. E no, non provo nessuna compassione perché è una persona STUPIDA e IGNORANTE, perché è quel tipo di persona che non si ammalerà mai, è chiaro dal suo atteggiamento.
E nulla, io continuo lo stesso.
Avevo tante cose da dire ma penso che queste siano le più importanti.
Un'altra novità che può sembrare una cavolata è che finalmente ce l'ho fatta e che mi sono iscritta a Facebook, senza un motivo preciso, forse per avere più contatto col mondo. E ho messo da parte le mie paure, anche se sono sempre lì. Chissà che non ne esca qualcosa di buono.
Incrocio le dita per la visita di mercoledì, io ho bisogno di speranza, mi nutro di quella e voglio comunicarla a tutte voi.
Vi abbraccio forte forte.
Mi sento anche in colpa e non capisco perché, forse perché anche quando non mi reggevo davvero in piedi io ero lì.
Ma so che ho fatto la cosa giusta a restare a casa e ne approfitto per parlare un po' con voi. Avrei tante cose da dire, da quando ho scritto l'ultima volta sono successe tante cose, è stato sempre un crescendo di difficoltà ma ho intrapreso questo percorso, e non sono mai stata così costante. Sono maturata, sono cresciuta, ho capito che devo farlo per me, ma davvero stavolta.
Ne sono successe tante...
Ho raggiunto i 50.
Ancora non lo realizzo bene, penso che sia la fase più difficile di tutte. Io ho un rapporto davvero strano con questo numero, io penso che sia un peso normalissimo, giusto... Ma sarà proprio questa normalità che mi spaventa? Penso proprio di sì.
Il mio corpo cambia di giorno in giorno, quasi tutti i jeans che prima mi stavano larghi ora mi stanno aderenti, ed è brutto dirlo ma sembra che ci scoppi dentro, io ero dimagrita appunto perché non volevo che si ripetesse questa situazione, e invece...
Infondo ho preso tre chili.
Le forme mi fanno paura, mi fanno sentire ingombrante. Mi sentivo protetta quando un anno fa mi sentivo leggera quando camminavo, protetta nel mio sciarpone di lana arancio che mi sembrava più grande di me.
Non avrei MAI immaginato che dopo aver visto il 50 e anche qualche etto in più non sarei tornata indietro, mai. Non dico che non ci pensi, perché ho davvero paura... Ho paura di aumentare per sempre e tornare a 65 chili,
Quando a scuola mangio il mio panino, mi chiedo davvero se io me lo posso permettere come i miei compagni, e mi rispondo di sì. Poi le paure tornano. Ma io non torno indietro, stavolta no. NON VOGLIO STARE A DIETA A VITA.
In queste settimane ho mangiato pizza, compleanni, panini a scuola... E quando sono andata al centro mercoledì avevo preso tre etti, ma mi hanno detto che conta da mantenimento, anche perché avevo mangiato prima... Questo mi ha dato davvero fiducia. Io non avrei mai pensato che fosse possibile mantenermi mangiando così, ma evidentemente è perché mi avvicino al mio peso. Secondo lo psichiatra dovrei ancora stabilizzarmi, io in realtà vorrei restare così, perché non so fino a quanto potrei sopportare ancora.
Io so che non posso controllare il mio corpo, so che aumenterò lo stesso... Ma il mio corpo deve farmelo capire, voglio che stia dalla mia parte, che mi faccia capire qual è il peso giusto per me e che si fermi.
Non vi nego che anche se non ho intaccato la mia alimentazione ho passato giorni di veri e propri crolli psicologici, ma andare al centro mi ha aiutata. Ho la visita dopodomani, ma non riesco ad essere tranquilla, perché penso sia solo un caso non essere aumentata troppo l'altra volta sebbene avessi mangiato la pizza due giorni di fila e avessi avuto un compleanno.
Sabato ne ho avuto un altro, e penso che sia stata la vera prova di quanto sono cambiata.
Di solito io non faccio mai il bis, prendo il mio piatto una volta e basta, e non riesco ad alzarmi due volte o più. Anche se gli altri lo fanno, al massimo vado con qualcuno, ma da sola mai... Figuriamoci!
E invece ieri l'ho fatto per bene DUE VOLTE, mi sono alzata da quella fottuta sedia e sono andata a prendere le patatine, perché le avevano messe dopo e io non le mangio mai, e sì le volevo. Mi sono alzata e ho cercato di non pensare a come avrebbero osservato gli altri le mie gambe, a cosa avrebbero pensato, a cosa avrebbero detto, perchè questo è il MIO percorso, e se pensano che sto ingrassando non me ne può fregare di meno.
Io so che ho ancora TANTA strada da fare, forse durerà una vita.
E poi arrivano i dolci, volevo fermarmi a quel profiterole super calorico, ma no io volevo assaggiare anche la torta, e l'ho fatto DA SOLA. Mi sono alzata anche stavolta, anche stavolta non curante del fatto che avrebbero pensato che fossi un'ingorda, perché io mi sono negata le cose per due anni, e se me le nego anche adesso finisco per abbuffarmi lo so.
Anche io ho il LIBERO ARBITRIO.
Sapete, ho scoperto che ho il potere di decidere per me, le diete le lascio a loro. A loro che mi fanno impazzire ogni volta che nominano una cazzo di dieta, perché sono talmente stupide che non si ammaleranno mai, e invece io prima mi sono ammalata e poi ho fatto una dieta, se così si può chiamare.
Mi fanno impazzire perché mi riempiono il cervello di quelle convinzioni ERRATE, e io vorrei urlare, urlare urlare e basta. Vi giuro che è deleterio e pesante sentirle, e per fortuna la compagna che sta facendo la fame per dimagrire non è più nella mia classe, viene soltanto a ricreazione, ma ogni volta le vorrei urlare contro, è più forte di me. E no, non provo nessuna compassione perché è una persona STUPIDA e IGNORANTE, perché è quel tipo di persona che non si ammalerà mai, è chiaro dal suo atteggiamento.
E nulla, io continuo lo stesso.
Avevo tante cose da dire ma penso che queste siano le più importanti.
Un'altra novità che può sembrare una cavolata è che finalmente ce l'ho fatta e che mi sono iscritta a Facebook, senza un motivo preciso, forse per avere più contatto col mondo. E ho messo da parte le mie paure, anche se sono sempre lì. Chissà che non ne esca qualcosa di buono.
Incrocio le dita per la visita di mercoledì, io ho bisogno di speranza, mi nutro di quella e voglio comunicarla a tutte voi.
Vi abbraccio forte forte.
martedì 15 settembre 2015
Fiume in piena.
Sono incazzata.
Mi sento un fiume in piena che sta per straripare, a parte il fatto che sto per esplodere davvero da quanto sono ingrassata. Non mi soffermo su quanto sono ingrassata perché non avete idea. Vi descriverò un episodio emblematico.
Non mi riconosco più.
Avete presente quando succedono una serie di cose tutte insieme proprio nel momento meno opportuno? Nel momento in cui state già abbozzando troppo e una minima goccia potrebbe distruggervi completamente?
Ecco, su di me è sceso un temporale, all'improvviso.
Sto male, inutile negarlo... dopo quei tre giorni a Bologna mi sembra mi stia crollando tutto addosso.
Ho quella forza che avevo trovato li, è con quella che sono andata avanti in questi giorni.
Giovedì è ricominciata la scuola, il fatidico ultimo anno. Quella mattina io sono andata a fare colazione benché non avessi la minima voglia con il mio amico e il suo gruppo di amiche che conosco anche io. Per fortuna avevo fatto colazione a casa dato che loro hanno preso un misero caffè, e poche persone hanno preso in seguito una brioche ma ovviamente io avevo fatto colazione, non sarei riuscita a prenderla.
Già quella è stata una vittoria enorme per me, visto che non lo vedevo da un secolo e non sapevo nemmeno come comportarmi.
A scuola sto portando il PANE per spuntino, perché a me quello serve, se mangio la barrettina di cereali non mi reggo in piedi come l'anno scorso.
Per la prima volta, dopo un anno non sto di merda a scuola, o meglio: non sono una morta vivente.
Faccio una colazione che è il doppio di quella di prima e in combinazione col pane per spuntino non mi sento più morire, non mi gira più la testa, non mi vengono più gli attacchi di panico, riesco a fare ginnastica. Sono enorme ma almeno il mio corpo ora regge e di questo almeno sono stata felice per un secondo.
Fantastico,no? Direte voi, perché ti lamenti allora?
Il fatto è che sono ingrassata e continuo ad ingrassare.
Mi faccio schifo così, ho paura. Io non voglio continuare ad ingrassare per sempre, sono al LIMITE.
Non riesco a guardarmi allo specchio, non ce la faccio. Mi sembra di impazzire e ho la visita al centro solo tra otto giorni, non ce la faccio ad aspettare.
E' una fase critica.
Io ho abbozzato, ho continuato ad incassare, continuo a NON restringere ogni giorno ma non serve a niente se dentro sto di merda. E' la fase più difficile da due anni a questa parte.
Se fin ora sentivo delle goccioline ma comunque mi riparavo col mio ombrello ora è scoppiata una grandinata, il mio ombrello si sta bucando.
Oggi a scuola stavo facendo ginnastica, mi sentivo letteralmente il grasso scoppiare da qualsiasi parte del corpo,dai leggins che ero stata costretta a mettere. Adesso pure nei fianchi, quando il mio punto debole erano sempre state le gambe.
Ma resistevo perché dicevo "almeno non sto di merda, wow!" cioè sono stanca,ma stanca come gli altri, anzi loro si lamentavano più di me.
Tra un esercizio di corsa e l'altro arriva il momento della trave, arriva il mio turno. La bocca di quella stronza (la mia professoressa) si apre lentamente... quando dice:"Oh, ti vedo molto meglio rispetto all'anno scorso, abbiamo messo su la ciccetta eh?!"
Attimo di silenzio. Sbiancamento totale. Agghiacciata. Paralizzata.
Parte la risatina isterica, cosa cazzo avrei dovuto rispondere? Che questa CICCETTA che ho preso mi ha permesso di non morire? Che questa CICCETTA mi permette quanto meno di fare un passo senza sentirmi crollare il mondo addosso? Che questa CICCETTA è la conseguenza del mio NUTRIMENTO? Che io ho un fottutissimo disturbo alimentare? Che ci devo convivere a vita ed è già troppo doloroso così?
Lo so, non mi andrà mai bene nulla di quello che dicono, ma io già mi sento obesa di mio, anzi lo sono e poteva benissimo fermarsi al classico,canonico "ti vedo meglio" che è sempre un'offesa per noi ma almeno non ferisce più di tanto, mi sarebbe andato persino bene -che poi mica tanto, perché fa supporre che hai preso ciccia- però non il termine CICCIA, me lo ripete già troppo il mio amico, che tanto lo ripeteva anche a 45 chili. Eh sì, perché in tutto questo io ho dovuto anche sopportare questo, sentire questo termine in continuazione, non mi frega niente se lo dice sempre per "scherzo".
Mi dite come si fa dopo questo a non crollare? EPPURE IO NON HO RISTRETTO.
Ma non lo dico nemmeno per sentirmi forte o altro, perché tanto faccio pensieri terribili lo stesso e la mia immagine mi fa venire gli attacchi di panico e mi fa scoppiare a piangere ( cosa mai successa fino ad ora) quindi il fatto che non stia restringendo è marginale,
E adesso cosa faccio? Torno a restringere? NON POSSO.
Continuo a ingrassare a oltranza?
Io ora non posso mangiare meno di questo. e allora che faccio?
Ogni giorno io continuo a ignorare il fatto che sono grassa ora, ogni giorno non restringo ma soffro anche tantissimo, come non mai.
In questo ci si aggiunge anche l'ansia che mi mette la gente, una tizia mi deve portare gli appunti che le ho prestato da un mese, addirittura un quaderno di Maggio, DI MAGGIO.
Io stavolta mi sono incazzata, ci è rimasta di merda perché tutti pensano che sono quella dolce e buona, e grassa. Ma NO. Non lo sono, io mi sono ammalata per l'incapacità di dire NO.
E allora ho controllato il cibo, wow quante cose ho capito. Oggi le ho parlato con un tono con cui mai avevo fatto, spero porti i suoi frutti, vediamo se mi chiede ancora qualcosa, la gente mi STRESSA.
Pensavo mi avrebbero lasciata in pace diventando uno scheletro? Per loro sto benissimo, io sono quella che fa tutto per tutti, io sono una birra rossa come dice Michela Marzano nel suo libro, anch'io ho i capelli neri, ma sono rossa.
Rossa dentro.
Forse è questo il mio problema... "Nel bene e nel male non riesco a non essere eccessiva... Se c'è un termine che mi definisce veramente quello sarebbe "troppo". Mi innamoro troppo. Mi appassiono troppo. Mi stanco troppo. Mi arrabbio troppo."
Io sono esattamente così.
Stasera, FORSE riuscirò a farmi ridare quei maledetti quaderni (io sono l'unica a cui li chiedono, io sono quella che "li prende bene") perché ovviamente oggi pomeriggio deve andare dallo zio che sta male, sembra che succedano apposta questo genere di cose.
Scusate il linguaggio più volgare del solito, perdonatemi ma sto scoppiando in tutti i sensi.
Se non mi sfogo qui non so dove altro farlo.
Perché io quando mi arrabbio, mi arrabbio troppo.
Vi abbraccio.
Mi sento un fiume in piena che sta per straripare, a parte il fatto che sto per esplodere davvero da quanto sono ingrassata. Non mi soffermo su quanto sono ingrassata perché non avete idea. Vi descriverò un episodio emblematico.
Non mi riconosco più.
Avete presente quando succedono una serie di cose tutte insieme proprio nel momento meno opportuno? Nel momento in cui state già abbozzando troppo e una minima goccia potrebbe distruggervi completamente?
Ecco, su di me è sceso un temporale, all'improvviso.
Sto male, inutile negarlo... dopo quei tre giorni a Bologna mi sembra mi stia crollando tutto addosso.
Ho quella forza che avevo trovato li, è con quella che sono andata avanti in questi giorni.
Giovedì è ricominciata la scuola, il fatidico ultimo anno. Quella mattina io sono andata a fare colazione benché non avessi la minima voglia con il mio amico e il suo gruppo di amiche che conosco anche io. Per fortuna avevo fatto colazione a casa dato che loro hanno preso un misero caffè, e poche persone hanno preso in seguito una brioche ma ovviamente io avevo fatto colazione, non sarei riuscita a prenderla.
Già quella è stata una vittoria enorme per me, visto che non lo vedevo da un secolo e non sapevo nemmeno come comportarmi.
A scuola sto portando il PANE per spuntino, perché a me quello serve, se mangio la barrettina di cereali non mi reggo in piedi come l'anno scorso.
Per la prima volta, dopo un anno non sto di merda a scuola, o meglio: non sono una morta vivente.
Faccio una colazione che è il doppio di quella di prima e in combinazione col pane per spuntino non mi sento più morire, non mi gira più la testa, non mi vengono più gli attacchi di panico, riesco a fare ginnastica. Sono enorme ma almeno il mio corpo ora regge e di questo almeno sono stata felice per un secondo.
Fantastico,no? Direte voi, perché ti lamenti allora?
Il fatto è che sono ingrassata e continuo ad ingrassare.
Mi faccio schifo così, ho paura. Io non voglio continuare ad ingrassare per sempre, sono al LIMITE.
Non riesco a guardarmi allo specchio, non ce la faccio. Mi sembra di impazzire e ho la visita al centro solo tra otto giorni, non ce la faccio ad aspettare.
E' una fase critica.
Io ho abbozzato, ho continuato ad incassare, continuo a NON restringere ogni giorno ma non serve a niente se dentro sto di merda. E' la fase più difficile da due anni a questa parte.
Se fin ora sentivo delle goccioline ma comunque mi riparavo col mio ombrello ora è scoppiata una grandinata, il mio ombrello si sta bucando.
Oggi a scuola stavo facendo ginnastica, mi sentivo letteralmente il grasso scoppiare da qualsiasi parte del corpo,dai leggins che ero stata costretta a mettere. Adesso pure nei fianchi, quando il mio punto debole erano sempre state le gambe.
Ma resistevo perché dicevo "almeno non sto di merda, wow!" cioè sono stanca,ma stanca come gli altri, anzi loro si lamentavano più di me.
Tra un esercizio di corsa e l'altro arriva il momento della trave, arriva il mio turno. La bocca di quella stronza (la mia professoressa) si apre lentamente... quando dice:"Oh, ti vedo molto meglio rispetto all'anno scorso, abbiamo messo su la ciccetta eh?!"
Attimo di silenzio. Sbiancamento totale. Agghiacciata. Paralizzata.
Parte la risatina isterica, cosa cazzo avrei dovuto rispondere? Che questa CICCETTA che ho preso mi ha permesso di non morire? Che questa CICCETTA mi permette quanto meno di fare un passo senza sentirmi crollare il mondo addosso? Che questa CICCETTA è la conseguenza del mio NUTRIMENTO? Che io ho un fottutissimo disturbo alimentare? Che ci devo convivere a vita ed è già troppo doloroso così?
Lo so, non mi andrà mai bene nulla di quello che dicono, ma io già mi sento obesa di mio, anzi lo sono e poteva benissimo fermarsi al classico,canonico "ti vedo meglio" che è sempre un'offesa per noi ma almeno non ferisce più di tanto, mi sarebbe andato persino bene -che poi mica tanto, perché fa supporre che hai preso ciccia- però non il termine CICCIA, me lo ripete già troppo il mio amico, che tanto lo ripeteva anche a 45 chili. Eh sì, perché in tutto questo io ho dovuto anche sopportare questo, sentire questo termine in continuazione, non mi frega niente se lo dice sempre per "scherzo".
Mi dite come si fa dopo questo a non crollare? EPPURE IO NON HO RISTRETTO.
Ma non lo dico nemmeno per sentirmi forte o altro, perché tanto faccio pensieri terribili lo stesso e la mia immagine mi fa venire gli attacchi di panico e mi fa scoppiare a piangere ( cosa mai successa fino ad ora) quindi il fatto che non stia restringendo è marginale,
E adesso cosa faccio? Torno a restringere? NON POSSO.
Continuo a ingrassare a oltranza?
Io ora non posso mangiare meno di questo. e allora che faccio?
Ogni giorno io continuo a ignorare il fatto che sono grassa ora, ogni giorno non restringo ma soffro anche tantissimo, come non mai.
In questo ci si aggiunge anche l'ansia che mi mette la gente, una tizia mi deve portare gli appunti che le ho prestato da un mese, addirittura un quaderno di Maggio, DI MAGGIO.
Io stavolta mi sono incazzata, ci è rimasta di merda perché tutti pensano che sono quella dolce e buona, e grassa. Ma NO. Non lo sono, io mi sono ammalata per l'incapacità di dire NO.
E allora ho controllato il cibo, wow quante cose ho capito. Oggi le ho parlato con un tono con cui mai avevo fatto, spero porti i suoi frutti, vediamo se mi chiede ancora qualcosa, la gente mi STRESSA.
Pensavo mi avrebbero lasciata in pace diventando uno scheletro? Per loro sto benissimo, io sono quella che fa tutto per tutti, io sono una birra rossa come dice Michela Marzano nel suo libro, anch'io ho i capelli neri, ma sono rossa.
Rossa dentro.
Forse è questo il mio problema... "Nel bene e nel male non riesco a non essere eccessiva... Se c'è un termine che mi definisce veramente quello sarebbe "troppo". Mi innamoro troppo. Mi appassiono troppo. Mi stanco troppo. Mi arrabbio troppo."
Io sono esattamente così.
Stasera, FORSE riuscirò a farmi ridare quei maledetti quaderni (io sono l'unica a cui li chiedono, io sono quella che "li prende bene") perché ovviamente oggi pomeriggio deve andare dallo zio che sta male, sembra che succedano apposta questo genere di cose.
Scusate il linguaggio più volgare del solito, perdonatemi ma sto scoppiando in tutti i sensi.
Se non mi sfogo qui non so dove altro farlo.
Perché io quando mi arrabbio, mi arrabbio troppo.
Vi abbraccio.
martedì 8 settembre 2015
Tre giorni di normalità a... Bologna!
Eccomi qui, sono tornata giusto ieri da Bologna.
Vi chiederete come mai sono stata lì, sono andata per accompagnare mia cugina che ha dovuto fare un test per l'università e cercare casa. Sono partita sabato e sono tornata ieri nel tardo pomeriggio, non avrei mai pensato di accettare, ma mi sono buttata senza pensarci più di tanto, perché ero sicura alla fine che mi avrebbe fatto BENE. Fino ad un secondo prima già pensavo al cibo che avrei dovuto mangiare, agli imprevisti, agli orari diversi dal solito, al fatto che a casa sarei stata tentata di restringere... Ma alla fine ho detto sì.
Sono stati i tre giorni più belli che abbia mai vissuto da tanto tempo ormai.
Finalmente posso raccontare qualcosa di bello dopo tutto questo schifo, dopo tutta questa battaglia che mi sta sfinendo.
Non so da dove partire perché ogni momento è stato speciale, ma nel viaggio dell'andata è successa una cosa bellissima: ho detto a mia cugina del blog.
Ebbene sì, non le ho detto il titolo perché non ero pronta in quel momento, ma ha capito benissimo... Le ho detto che ho conosciuto Sybil, che ho conosciuto tutte voi. Lei ha capito tutto perfettamente, sapevo che potevo fidarmi e mi sono sentita davvero leggera dopo averglielo detto!
Abbiamo fatto merenda in macchina con un panino, pranzo con un panino e un tortino al limone, per me era incredibile! Con lei ho ritrovato la mia naturalità con il cibo, non lo associavo più ad uno schema rigido, mi ha fatto capire tante di quelle cose che se le scrivessi tutte non finirei davvero più e sarebbe difficile esprimerle con le sue parole. Ho capito fondamentalmente una cosa: MI SONO FATTA GIÀ TROPPO MALE.
Io mi vedo normalissima ormai, anzi in questo periodo mi vedo addosso come macigni tutti i chili che ho preso, chili vitali però... L'ho capito grazie a lei. Addirittura lei mi vede ancora non troppo in forma, quando ha parlato del mio corpo con i termini "braccine" e "gambette" sembrava che non stesse descrivendo il mio corpo, mi ha detto di aver paura per me, perché sono due anni che sono in restrizione e il corpo per un po' va avanti ma poi non ce la fa più.
Una cosa mi ha colpito molto, lei se ne era accorta prima di tutti, anzi lei è stata l'unica qui vicino a me fisicamente ad essersi accorta di me, che mi stavo distruggendo, perché lei ci è passata.
Già a Natale, ha detto di avermi vista cambiarmi di schiena, aver visto lo scheletro ed esser tornata a casa con quell'immagine nella mente. Io ancora non mi rendo conto di aver potuto scatenare una reazione simile, lei è stata l'unica a vederlo. Ma con quelle parole ho capito che io in realtà non devo dimostrare niente a nessuno, chi ha gli occhi per vedere vede, non posso aprire gli occhi a persone che li hanno serrati, in nessun modo.
Sabato sera abbiamo parlato tanto di questo... Mi ha detto tanto, mi ha insegnato tanto e paura l'ho avuta anch'io per come mi sono trattata. Non posso dire tutto ciò che ci siamo dette perché non finirei più davvero! Ma ho capito tanto, ho capito che questo scherzo della mente non può durare a lungo, che non posso tornare indietro, che io voglio che a Natale lei mi riveda come un tempo, serena e in forma, il mio peso forma.
Questa cosa dovevo proprio raccontarla, il viaggio in se è stato tranquillo, il tempo è passato velocemente e la cosa più importante è che in questi tre giorni mi sono fatta GUIDARE, ho seguito esattamente ciò che facevano gli altri, mia cugina ha avuto un DCA come sapete, ma ora vede le cose diversamente e dall'esterno per fortuna. Mi ha dato tanta speranza perché io l'ho vista stare male quanto me, distruggersi completamente, stare meglio e poi distruggersi ancora e così via... È sempre stata una persona stupenda, ma ora le si vede in faccia che ha superato una cosa più grande di lei, a parlarne mi viene da piangere, chissà se un giorno lei leggerà questo post, un po' mi vergogno... Ma sarebbe fiera di me, ne sono certa.
Bologna è bellissima, abbiamo camminato, camminato e camminato, tutto il giorno. Il mio corpo era distrutto ma ha retto, perché gli ho dato tutto il necessario. Come dico nel titolo sono stati tre giorni di normalità, di naturalezza col cibo. Sapevo che dovevo camminare TANTO, e ho mangiato tutto il necessario che a volte nemmeno bastava! Vi giuro che abbiamo camminato tutto il giorno, ci spostavamo a piedi dall'hotel alla stazione e al centro, la gente del posto era sconvolta perché non era abituata a camminare così. Per trovare dei posti in cui mangiare, o le vie per vedere le case con cui avevamo appuntamento poi non vi dico! Ho fatto chilometri e chilometri, e senza colazione all'hotel, senza panino, senza pizza, senza gelato, senza tutte queste cose non ce l'avrei mai fatta, il cibo è il nostro carburante in tutti i sensi.
Vi faccio un piccolo riepilogo per farvi capire quante sfide ho affrontato:
- sabato panini a pranzo e pizza a cena (buonissima!)
- domenica mattina colazione all'hotel, pranzo con strette alla romagnola (piatto tipico tipo tagliatelle con prosciutto affumicato in un posto bellissimo) cena alla roadhouse con panino e patatine FRITTE.
-domenica colazione all'hotel, pranzo con un pezzo di pizza e un gelato delizioso, sarà un anno e più che non mangiavo il gelato artigianale.
È stato bellissimo, mi sono fatta proprio guidare come vi dicevo, per quanto ho camminato era più che giusto!
Non ho mai mangiato così, con quelle sensazioni... NON ME LO RICORDAVO PIÙ, non ricordavo più come fosse mangiare per nutrirsi.
Ho fatto anche shopping, ho preso il libro "volevo essere una farfalla" di Michela Marzano, un po' mi sono vergognata a chiederlo, ma poi ho pensato: vergogna di cosa? Che pensassero ciò che vogliono, tanto avranno SEMPRE da ridire, TUTTI. ( altra cosa che ho capito ancora meglio)
Già mi aspetto i commenti quando dopodomani ahimè... Ricomincia la scuola.
Non sono pronta e non ho le forze, ma forse farò un post a parte per lamentarmi di questo, questo non può essere rovinato da questo argomento.
Ho comprato anche dei jeans, nel camerino sono andata in crisi quando la 38 di certi jeans mi stava stretta, poi ho trovato dei jeans semplicissimi che ho preso alla fine, e che ho messo giusto oggi. Ma mi vedo davvero un salame, mi mancano quelle cosce un po' più sottili anche se prive di muscoli e vuote.
Ma quello che mi è restato di questi non è una taglia di un paio di jeans, ma tre giorni di normalità, di divertimento e di spensieratezza in tutti i sensi, ho affrontato tutto.
Mi è dispiaciuto così tanto tornare alla normalità, era così bello lì, in una città grande con la persona a cui voglio un bene immenso e che mi capisce, con i miei zii che mi hanno fatta sentire al sicuro, che mi chiedevano sempre come stessi.
Ho conservato lo spirito di questi tre giorni e me lo porto nel cuore, oggi ho mangiato tutto il pacchetto di biscotti a colazione; era confezionato così, con otto pezzi e li ho mangiati tutti.
Ancora non mi sembra vero, questo era uno scoglio che mi sembrava insormontabile, davvero.
Nel frattempo ho fatto anche cena e ho mangiato la mia dose esagerata di pane ( ricordate?!) e anche un po' di più perché non posso toglierne 15 gr se le fette sono fatte così, o meglio potrei ma non avrebbe senso, sarebbe malato.
Sono davvero orgogliosa di me perché nonostante i pensieri ( e vi assicuro sono tantissimi, se non li assecondo non vuol dire che non mi assillino, anzi... potete immaginare!) sono riuscita a fare così tanto, non lo avrei mai immaginato, ho finalmente capito che il mio corpo ci metterà un po' per riprendersi, ho capito che non devo avvelenarmici più il sangue perché io so che tutti i danni che mi sono creata dipendono esclusivamente da come mi sono trattata.
Gli altri non lo vedono?! STI GRAN CAVOLI. Mi fa male che non lo vedano ma almeno ora non sento il bisogno di dimostrare niente e spero che questo momento duri, perché non saprei affrontare un'altra ricaduta, proprio no.
E vi dirò di più... Guarire vuol dire anche AFFRONTARE la vita, senza escamotage che conosciamo bene... E oggi che ha fatto la vostra Kiki? E' andata a girare un video per il compleanno del suo amico di cui parla sempre, benché non avesse la minima voglia e avesse un mal di testa atroce. INCREDIBILE. Non vi racconto delle figure che ho fatto ( era una sorta di intervista e ad alcune domande non ho risposto, non sapevo che dire... Si vede che non ci esco più?!)
Guarire vuol dire soprattutto questo.
Detto ciò vi dico velocemente che la visita di mercoledì è andata... per loro bene, io devo ancora metabolizzare il tutto, alla fine sì, ho preso peso e mi devo malissimo,molto cambiata, ma non tre chili come pensavo.
Ma avete visto? Ho risposto così. Ve lo sareste mai aspettate?! Io no, affatto.
Basta volerlo davvero e anche se io per prima a volte non lo voglio completamente vi dico che si può, vorrei darvi un minimo di speranza, perché io sono la prima che adesso è pervasa da pensieri malati e a volte penso sul serio di cedere ma mi auguro che non sarà sempre così, me lo auguro davvero perché non ce la farei a ricominciare tutto.
Vi abbraccio forte
<3
Vi chiederete come mai sono stata lì, sono andata per accompagnare mia cugina che ha dovuto fare un test per l'università e cercare casa. Sono partita sabato e sono tornata ieri nel tardo pomeriggio, non avrei mai pensato di accettare, ma mi sono buttata senza pensarci più di tanto, perché ero sicura alla fine che mi avrebbe fatto BENE. Fino ad un secondo prima già pensavo al cibo che avrei dovuto mangiare, agli imprevisti, agli orari diversi dal solito, al fatto che a casa sarei stata tentata di restringere... Ma alla fine ho detto sì.
Sono stati i tre giorni più belli che abbia mai vissuto da tanto tempo ormai.
Finalmente posso raccontare qualcosa di bello dopo tutto questo schifo, dopo tutta questa battaglia che mi sta sfinendo.
Non so da dove partire perché ogni momento è stato speciale, ma nel viaggio dell'andata è successa una cosa bellissima: ho detto a mia cugina del blog.
Ebbene sì, non le ho detto il titolo perché non ero pronta in quel momento, ma ha capito benissimo... Le ho detto che ho conosciuto Sybil, che ho conosciuto tutte voi. Lei ha capito tutto perfettamente, sapevo che potevo fidarmi e mi sono sentita davvero leggera dopo averglielo detto!
Abbiamo fatto merenda in macchina con un panino, pranzo con un panino e un tortino al limone, per me era incredibile! Con lei ho ritrovato la mia naturalità con il cibo, non lo associavo più ad uno schema rigido, mi ha fatto capire tante di quelle cose che se le scrivessi tutte non finirei davvero più e sarebbe difficile esprimerle con le sue parole. Ho capito fondamentalmente una cosa: MI SONO FATTA GIÀ TROPPO MALE.
Io mi vedo normalissima ormai, anzi in questo periodo mi vedo addosso come macigni tutti i chili che ho preso, chili vitali però... L'ho capito grazie a lei. Addirittura lei mi vede ancora non troppo in forma, quando ha parlato del mio corpo con i termini "braccine" e "gambette" sembrava che non stesse descrivendo il mio corpo, mi ha detto di aver paura per me, perché sono due anni che sono in restrizione e il corpo per un po' va avanti ma poi non ce la fa più.
Una cosa mi ha colpito molto, lei se ne era accorta prima di tutti, anzi lei è stata l'unica qui vicino a me fisicamente ad essersi accorta di me, che mi stavo distruggendo, perché lei ci è passata.
Già a Natale, ha detto di avermi vista cambiarmi di schiena, aver visto lo scheletro ed esser tornata a casa con quell'immagine nella mente. Io ancora non mi rendo conto di aver potuto scatenare una reazione simile, lei è stata l'unica a vederlo. Ma con quelle parole ho capito che io in realtà non devo dimostrare niente a nessuno, chi ha gli occhi per vedere vede, non posso aprire gli occhi a persone che li hanno serrati, in nessun modo.
Sabato sera abbiamo parlato tanto di questo... Mi ha detto tanto, mi ha insegnato tanto e paura l'ho avuta anch'io per come mi sono trattata. Non posso dire tutto ciò che ci siamo dette perché non finirei più davvero! Ma ho capito tanto, ho capito che questo scherzo della mente non può durare a lungo, che non posso tornare indietro, che io voglio che a Natale lei mi riveda come un tempo, serena e in forma, il mio peso forma.
Questa cosa dovevo proprio raccontarla, il viaggio in se è stato tranquillo, il tempo è passato velocemente e la cosa più importante è che in questi tre giorni mi sono fatta GUIDARE, ho seguito esattamente ciò che facevano gli altri, mia cugina ha avuto un DCA come sapete, ma ora vede le cose diversamente e dall'esterno per fortuna. Mi ha dato tanta speranza perché io l'ho vista stare male quanto me, distruggersi completamente, stare meglio e poi distruggersi ancora e così via... È sempre stata una persona stupenda, ma ora le si vede in faccia che ha superato una cosa più grande di lei, a parlarne mi viene da piangere, chissà se un giorno lei leggerà questo post, un po' mi vergogno... Ma sarebbe fiera di me, ne sono certa.
Bologna è bellissima, abbiamo camminato, camminato e camminato, tutto il giorno. Il mio corpo era distrutto ma ha retto, perché gli ho dato tutto il necessario. Come dico nel titolo sono stati tre giorni di normalità, di naturalezza col cibo. Sapevo che dovevo camminare TANTO, e ho mangiato tutto il necessario che a volte nemmeno bastava! Vi giuro che abbiamo camminato tutto il giorno, ci spostavamo a piedi dall'hotel alla stazione e al centro, la gente del posto era sconvolta perché non era abituata a camminare così. Per trovare dei posti in cui mangiare, o le vie per vedere le case con cui avevamo appuntamento poi non vi dico! Ho fatto chilometri e chilometri, e senza colazione all'hotel, senza panino, senza pizza, senza gelato, senza tutte queste cose non ce l'avrei mai fatta, il cibo è il nostro carburante in tutti i sensi.
Vi faccio un piccolo riepilogo per farvi capire quante sfide ho affrontato:
- sabato panini a pranzo e pizza a cena (buonissima!)
- domenica mattina colazione all'hotel, pranzo con strette alla romagnola (piatto tipico tipo tagliatelle con prosciutto affumicato in un posto bellissimo) cena alla roadhouse con panino e patatine FRITTE.
-domenica colazione all'hotel, pranzo con un pezzo di pizza e un gelato delizioso, sarà un anno e più che non mangiavo il gelato artigianale.
È stato bellissimo, mi sono fatta proprio guidare come vi dicevo, per quanto ho camminato era più che giusto!
Non ho mai mangiato così, con quelle sensazioni... NON ME LO RICORDAVO PIÙ, non ricordavo più come fosse mangiare per nutrirsi.
Ho fatto anche shopping, ho preso il libro "volevo essere una farfalla" di Michela Marzano, un po' mi sono vergognata a chiederlo, ma poi ho pensato: vergogna di cosa? Che pensassero ciò che vogliono, tanto avranno SEMPRE da ridire, TUTTI. ( altra cosa che ho capito ancora meglio)
Già mi aspetto i commenti quando dopodomani ahimè... Ricomincia la scuola.
Non sono pronta e non ho le forze, ma forse farò un post a parte per lamentarmi di questo, questo non può essere rovinato da questo argomento.
Ho comprato anche dei jeans, nel camerino sono andata in crisi quando la 38 di certi jeans mi stava stretta, poi ho trovato dei jeans semplicissimi che ho preso alla fine, e che ho messo giusto oggi. Ma mi vedo davvero un salame, mi mancano quelle cosce un po' più sottili anche se prive di muscoli e vuote.
Ma quello che mi è restato di questi non è una taglia di un paio di jeans, ma tre giorni di normalità, di divertimento e di spensieratezza in tutti i sensi, ho affrontato tutto.
Mi è dispiaciuto così tanto tornare alla normalità, era così bello lì, in una città grande con la persona a cui voglio un bene immenso e che mi capisce, con i miei zii che mi hanno fatta sentire al sicuro, che mi chiedevano sempre come stessi.
Ho conservato lo spirito di questi tre giorni e me lo porto nel cuore, oggi ho mangiato tutto il pacchetto di biscotti a colazione; era confezionato così, con otto pezzi e li ho mangiati tutti.
Ancora non mi sembra vero, questo era uno scoglio che mi sembrava insormontabile, davvero.
Nel frattempo ho fatto anche cena e ho mangiato la mia dose esagerata di pane ( ricordate?!) e anche un po' di più perché non posso toglierne 15 gr se le fette sono fatte così, o meglio potrei ma non avrebbe senso, sarebbe malato.
Sono davvero orgogliosa di me perché nonostante i pensieri ( e vi assicuro sono tantissimi, se non li assecondo non vuol dire che non mi assillino, anzi... potete immaginare!) sono riuscita a fare così tanto, non lo avrei mai immaginato, ho finalmente capito che il mio corpo ci metterà un po' per riprendersi, ho capito che non devo avvelenarmici più il sangue perché io so che tutti i danni che mi sono creata dipendono esclusivamente da come mi sono trattata.
Gli altri non lo vedono?! STI GRAN CAVOLI. Mi fa male che non lo vedano ma almeno ora non sento il bisogno di dimostrare niente e spero che questo momento duri, perché non saprei affrontare un'altra ricaduta, proprio no.
E vi dirò di più... Guarire vuol dire anche AFFRONTARE la vita, senza escamotage che conosciamo bene... E oggi che ha fatto la vostra Kiki? E' andata a girare un video per il compleanno del suo amico di cui parla sempre, benché non avesse la minima voglia e avesse un mal di testa atroce. INCREDIBILE. Non vi racconto delle figure che ho fatto ( era una sorta di intervista e ad alcune domande non ho risposto, non sapevo che dire... Si vede che non ci esco più?!)
Guarire vuol dire soprattutto questo.
Detto ciò vi dico velocemente che la visita di mercoledì è andata... per loro bene, io devo ancora metabolizzare il tutto, alla fine sì, ho preso peso e mi devo malissimo,molto cambiata, ma non tre chili come pensavo.
Ma avete visto? Ho risposto così. Ve lo sareste mai aspettate?! Io no, affatto.
Basta volerlo davvero e anche se io per prima a volte non lo voglio completamente vi dico che si può, vorrei darvi un minimo di speranza, perché io sono la prima che adesso è pervasa da pensieri malati e a volte penso sul serio di cedere ma mi auguro che non sarà sempre così, me lo auguro davvero perché non ce la farei a ricominciare tutto.
Vi abbraccio forte
<3
venerdì 28 agosto 2015
Frasi dette così, come coltellate.
Avrei voluto intitolare questo post in un altro modo ma poi ho preferito cambiare titolo, racchiude tutto meglio.
Mi ero scordata di quanto fosse utile scrivere per riordinare i pensieri, io ne ho talmente tanti che forse non ce la faccio a riordinarli tutti.
Non so da dove partire... quindi partiamo dall'ovvio: mi sento grassa, grassissima.
Anzi dovrei dire sono perché se dico "mi sento" faccio intendere che è solo un'impressione.
Non so assolutamente quanto peso ma manco lo voglio lontanamente sapere, sarebbe troppo da sopportare. Sono ventitré giorni che non mi peso, ventitré giorni in cui ho mangiato pane ogni sera in quantità variabili ma mai in senso restrittivo, ventitré giorni in cui ho affrontato anche altri cibi e schemi.
Non so che numero aspettarmi il due settembre quando mi peserò al centro, si sorprenderanno forse di quanto sia possibile prendere peso così velocemente, e io a quel punto che faccio? Chiedo il piano di mantenimento? Ma no, non posso perché io so gestirmi da sola a quanto pare.
Vorrei tanto che fossero tutti film mentali, vorrei tanto aver preso al massimo solo un chilo ( che sarebbe comunque una batosta perché secondo me per ingrassare ci vuole di più, o almeno mi piace pensarlo per giustificare il fatto che avrei sempre fame da quando il metabolismo è impazzito ) ma è un dato di fatto, non posso avere conferma dalla bilancia ma dai vestiti, e a quanto pare anche da chi sta attorno a me.
Qui veniamo al titolo del post, che mi ha dato una bella ispirazione per scriverlo visto che in questi giorni scrivevo post e poi li eliminavo...
Sono sicura che nel vostro trascorso coi DCA e tutt'ora ne avrete sentite di ogni, (non trattenetevi dal commentare con quale "bel" commento che vi è stato rivolto in una fase così delicata della vostra vita che vi avrebbe fatto prendere il muro a pugni dal nervoso) e prima di citarvi alcune simpatiche frasi dette da mia madre faccio una piccola premessa per farvi capire meglio la situazione.
Mercoledì ero andata al centro commerciale con tutta la famiglia, l'estate sta finendo e quindi ho pensato potesse fare un po' freschetto quando sarei tornata, così ho avuto la brillante idea di mettere dei jeans lunghi e per di più non un paio a caso, ma quelli che mi avrebbero dato la prova schiacciante che sono più grassa dello scorso anno in questo preciso periodo (in cui mi vedevo ugualmente grassa e che avrebbe segnato la fase "luna di miele") e ho scoperto che sono terribilmente più grassa. Non so come ho avuto la lucidità di mettere subito i pantaloncini e andare via (mi vedevo enorme anche con quelli ma decisamente meglio rispetto a quelli lunghi)
Non so come ho fatto visto che già lo scorso anno mi sembrava di impazzire, e vedermi il doppio di allora mi ha fatta sentire praticamente sovrappeso, sento che sto tornando al punto di partenza e la cosa mi fa impazzire da giorni.
Al centro commerciale la situazione è degenerata, ho preso solo maglie perché non vi dico come mi stessero su quelle maledette cosce che si amano così tanto che stanno per attaccarsi ancora di più, sembrano due salami.
Io non ho mai ridotto il mio DCA ad un fattore prettamente estetico, anzi ma capite la crisi in quel momento.
Tornata a casa però ho mangiato la mia dose di pane come sempre e Dio solo sa chi mi ha dato la forza di farlo perché penso sia stato il momento più brutto da quando sono in questa situazione,
La mattina dopo, a colazione con il mio yogurt e i miei biscotti mi stavo lamentando con mia madre:pessima, PESSIMA scelta.
Al che lei mi dice: " forse mangi troppo pane!"
FORSE MANGI TROPPO PANE.
Avete capito bene, questa è la frase da dire ad una persona che sta cercando di guarire, che fa uno sforzo immane per mangiarlo, quel pane. Che fino a non molto tempo fa si metteva a piangere se per caso ne mangiava venti grammi. E' praticamente l'alimento su cui ho ristretto di più e che avevo completamente eliminato, quindi potrete capire che vittoria fosse mangiarlo.
La mia dose sarebbe 70 gr, ma a volte mi spingo anche più su perché voglio poter mangiare il pane senza ingrassare in futuro, perché se la panettiera si sbaglia e mi da il panino da 100 gr non ha senso toglierne 30, perché se ne sono 80 non vado a tagliarne 10 gr e così via...
Poi si è ripresa sviando l'argomento sul ciclo ( che è tornato oggi tra l'altro, dopo una settimana di ritardo) ma a me sembra impossibile cambi così tanto.
Ora, potrete pensare che l'ha detto superficialmente e sicuramente in parte è così, ma è stata una coltellata visto che vedendo tua figlia passare dal piangere per una briciola di pane al mangiarne anche più di 70 e a cercare la normalità, vedendo che non mi sto arrendendo nemmeno dopo sapere che ho preso così tanto peso e avrei tutte le ragioni per mollare e ridurmi al limite ancor più di prima fai un'affermazione del genere.
E già questo mi è bastato a fare pensieri ancora più malati, poi ieri resa arriva la coltellata finale. Io le avevo semplicemente chiesto se per caso mi avessero lasciato il cornetto gelato che non ho potuto mangiare l'altra volta visto che non mi hanno aspettata e io ho i miei tempi, ma le ho anche detto che non sapevo quando lo avrei mangiato visto che ero una balena.
Lei mi risponde: "abbiamo preso tutti qualche etto" toccandosi la pancia. Il nervoso è salito alle stelle, invece di sottolinearlo poteva semplicemente rispondere alla domanda.
Cos' era quella? Una "rassicurazione"? Sinceramente bel modo di rassicurarmi, avrei preferito stesse zitta invece di ribadirlo. Come si può pensare di rassicurare una persona con DCA con quella frase?! A volte questi tentativi fuori luogo mi fanno anche u po' ridere, perché evidenziano ancora di più l'incomprensione che dobbiamo sopportare in questo ambito.
Tutte frasi dette così lo so, non mi arrabbio nemmeno con lei, ma che nel momento che sto vivendo mi hanno distrutta, non immaginano quanto si può essere sensibili sull'argomento, persino mio padre l'ha capito ed è venuto in mia "difesa" e questo vi fa capire il tono in cui l'ha detto. Me lo dice spesso che tutti prendiamo chili ma si scorda il piccolo particolare che non tutte le persone che ingrassano hanno un disturbo del comportamento alimentare.
Mi sento smarrita, non so che obiettivo ho adesso, ho PAURA.
Paura di essere come prima, paura paura paura.
Se lo dico stavolta c'è una ragione, le altre volte ero consapevole di non esserlo.
Ora vi lascio, ho scritto troppo ma ne avevo un gran bisogno! Stasera mi aspetta anche la pizza, è l'anniversario dei miei.
Continuerò a mangiare la mia dose ESAGERATA di pane e penso che ci sentiremo dopo la visita al centro probabilmente, spero solo di non avere crisi, qualsiasi cosa accada.
Quanto è dura... Ora vado a leggere i libri che devo per la scuola, anche se sarà difficile con l'immagine nella testa delle mie cosce strizzate dei jeans, mi peserei ora solo per il gusto di vedere che ho preso già tre chili, ma NON LO FACCIO.
Vi abbraccio tutte.
Mi ero scordata di quanto fosse utile scrivere per riordinare i pensieri, io ne ho talmente tanti che forse non ce la faccio a riordinarli tutti.
Non so da dove partire... quindi partiamo dall'ovvio: mi sento grassa, grassissima.
Anzi dovrei dire sono perché se dico "mi sento" faccio intendere che è solo un'impressione.
Non so assolutamente quanto peso ma manco lo voglio lontanamente sapere, sarebbe troppo da sopportare. Sono ventitré giorni che non mi peso, ventitré giorni in cui ho mangiato pane ogni sera in quantità variabili ma mai in senso restrittivo, ventitré giorni in cui ho affrontato anche altri cibi e schemi.
Non so che numero aspettarmi il due settembre quando mi peserò al centro, si sorprenderanno forse di quanto sia possibile prendere peso così velocemente, e io a quel punto che faccio? Chiedo il piano di mantenimento? Ma no, non posso perché io so gestirmi da sola a quanto pare.
Vorrei tanto che fossero tutti film mentali, vorrei tanto aver preso al massimo solo un chilo ( che sarebbe comunque una batosta perché secondo me per ingrassare ci vuole di più, o almeno mi piace pensarlo per giustificare il fatto che avrei sempre fame da quando il metabolismo è impazzito ) ma è un dato di fatto, non posso avere conferma dalla bilancia ma dai vestiti, e a quanto pare anche da chi sta attorno a me.
Qui veniamo al titolo del post, che mi ha dato una bella ispirazione per scriverlo visto che in questi giorni scrivevo post e poi li eliminavo...
Sono sicura che nel vostro trascorso coi DCA e tutt'ora ne avrete sentite di ogni, (non trattenetevi dal commentare con quale "bel" commento che vi è stato rivolto in una fase così delicata della vostra vita che vi avrebbe fatto prendere il muro a pugni dal nervoso) e prima di citarvi alcune simpatiche frasi dette da mia madre faccio una piccola premessa per farvi capire meglio la situazione.
Mercoledì ero andata al centro commerciale con tutta la famiglia, l'estate sta finendo e quindi ho pensato potesse fare un po' freschetto quando sarei tornata, così ho avuto la brillante idea di mettere dei jeans lunghi e per di più non un paio a caso, ma quelli che mi avrebbero dato la prova schiacciante che sono più grassa dello scorso anno in questo preciso periodo (in cui mi vedevo ugualmente grassa e che avrebbe segnato la fase "luna di miele") e ho scoperto che sono terribilmente più grassa. Non so come ho avuto la lucidità di mettere subito i pantaloncini e andare via (mi vedevo enorme anche con quelli ma decisamente meglio rispetto a quelli lunghi)
Non so come ho fatto visto che già lo scorso anno mi sembrava di impazzire, e vedermi il doppio di allora mi ha fatta sentire praticamente sovrappeso, sento che sto tornando al punto di partenza e la cosa mi fa impazzire da giorni.
Al centro commerciale la situazione è degenerata, ho preso solo maglie perché non vi dico come mi stessero su quelle maledette cosce che si amano così tanto che stanno per attaccarsi ancora di più, sembrano due salami.
Io non ho mai ridotto il mio DCA ad un fattore prettamente estetico, anzi ma capite la crisi in quel momento.
Tornata a casa però ho mangiato la mia dose di pane come sempre e Dio solo sa chi mi ha dato la forza di farlo perché penso sia stato il momento più brutto da quando sono in questa situazione,
La mattina dopo, a colazione con il mio yogurt e i miei biscotti mi stavo lamentando con mia madre:pessima, PESSIMA scelta.
Al che lei mi dice: " forse mangi troppo pane!"
FORSE MANGI TROPPO PANE.
Avete capito bene, questa è la frase da dire ad una persona che sta cercando di guarire, che fa uno sforzo immane per mangiarlo, quel pane. Che fino a non molto tempo fa si metteva a piangere se per caso ne mangiava venti grammi. E' praticamente l'alimento su cui ho ristretto di più e che avevo completamente eliminato, quindi potrete capire che vittoria fosse mangiarlo.
La mia dose sarebbe 70 gr, ma a volte mi spingo anche più su perché voglio poter mangiare il pane senza ingrassare in futuro, perché se la panettiera si sbaglia e mi da il panino da 100 gr non ha senso toglierne 30, perché se ne sono 80 non vado a tagliarne 10 gr e così via...
Poi si è ripresa sviando l'argomento sul ciclo ( che è tornato oggi tra l'altro, dopo una settimana di ritardo) ma a me sembra impossibile cambi così tanto.
Ora, potrete pensare che l'ha detto superficialmente e sicuramente in parte è così, ma è stata una coltellata visto che vedendo tua figlia passare dal piangere per una briciola di pane al mangiarne anche più di 70 e a cercare la normalità, vedendo che non mi sto arrendendo nemmeno dopo sapere che ho preso così tanto peso e avrei tutte le ragioni per mollare e ridurmi al limite ancor più di prima fai un'affermazione del genere.
E già questo mi è bastato a fare pensieri ancora più malati, poi ieri resa arriva la coltellata finale. Io le avevo semplicemente chiesto se per caso mi avessero lasciato il cornetto gelato che non ho potuto mangiare l'altra volta visto che non mi hanno aspettata e io ho i miei tempi, ma le ho anche detto che non sapevo quando lo avrei mangiato visto che ero una balena.
Lei mi risponde: "abbiamo preso tutti qualche etto" toccandosi la pancia. Il nervoso è salito alle stelle, invece di sottolinearlo poteva semplicemente rispondere alla domanda.
Cos' era quella? Una "rassicurazione"? Sinceramente bel modo di rassicurarmi, avrei preferito stesse zitta invece di ribadirlo. Come si può pensare di rassicurare una persona con DCA con quella frase?! A volte questi tentativi fuori luogo mi fanno anche u po' ridere, perché evidenziano ancora di più l'incomprensione che dobbiamo sopportare in questo ambito.
Tutte frasi dette così lo so, non mi arrabbio nemmeno con lei, ma che nel momento che sto vivendo mi hanno distrutta, non immaginano quanto si può essere sensibili sull'argomento, persino mio padre l'ha capito ed è venuto in mia "difesa" e questo vi fa capire il tono in cui l'ha detto. Me lo dice spesso che tutti prendiamo chili ma si scorda il piccolo particolare che non tutte le persone che ingrassano hanno un disturbo del comportamento alimentare.
Mi sento smarrita, non so che obiettivo ho adesso, ho PAURA.
Paura di essere come prima, paura paura paura.
Se lo dico stavolta c'è una ragione, le altre volte ero consapevole di non esserlo.
Ora vi lascio, ho scritto troppo ma ne avevo un gran bisogno! Stasera mi aspetta anche la pizza, è l'anniversario dei miei.
Continuerò a mangiare la mia dose ESAGERATA di pane e penso che ci sentiremo dopo la visita al centro probabilmente, spero solo di non avere crisi, qualsiasi cosa accada.
Quanto è dura... Ora vado a leggere i libri che devo per la scuola, anche se sarà difficile con l'immagine nella testa delle mie cosce strizzate dei jeans, mi peserei ora solo per il gusto di vedere che ho preso già tre chili, ma NON LO FACCIO.
Vi abbraccio tutte.
giovedì 30 luglio 2015
Ne vale la pena.
Questa è stata una delle mie vittorie più grandi se non la più grande in assoluto da quando ho deciso che non voglio la malattia nella mia vita. Per quanto faccia paura è indispensabile, perché se mi tiro indietro dalla paura allora non arriverò mai alla meta e non scoprirò mai se ne sarà valsa la pena. Tutta la sofferenza, il dolore, sono necessari ma saremo ripagate di tutto ne sono convinta.
Oggi ho mangiato un gelato, quello che mi faceva paura, che fino ad un secondo prima avevo pensato di non mangiare, rimandavo e rimandavo, e sapevo che sarebbero finiti e io non lo avrei mangiato.
Nella mia testa c'era un susseguirsi delle possibili opzioni, ma non riuscivo a scegliere... Alla fine mi sono detta che mi andava il gelato, che me lo meritavo nonostante le voci mi continuassero a rimproverare, e soprattutto mi sono convinta che non mi avrebbe fatta ingrassare dieci chili di colpo, mi sono diretta verso il freezer e ho scelto quello che volevo: il cono cinque stelle.
È stata dura, ancora adesso ho i sensi di colpa, ma li sto ignorando perché ho mille altri motivi per cui essere felice, perché l'ho fatto per me, ma l'ho fatto anche per la persona a cui tengo di più, lei lo sa e sa che l'ho fatto grazie a lei.
Devo essere fiera di me perché sto vincendo le mie paure, e mi sento sostenuta, soprattutto dopo quello che è successo ieri al centro, cerco di non dilungarmi troppo ma voglio raccontarvi tutto, perché ieri è stata una delle giornate, la prima in cui ho sentito che è un aiuto veramente.
Ho parlato con la dietista, sto prendendo sempre più confidenza con lei, mi fido ed è molto gentile, si vede che ci tiene che tutte noi stiamo bene, mi ha anche detto che aveva notato che dopo un po' che andiamo li siamo più luminose.
Sono riuscita per la prima volta a buttare fuori tutto ciò che volevo dire, tutto il mio dolore.
Dovete sapere che da quando vivo questa situazione ho vari problemi; che mi portano ad essere sempre stanca, continui capogiri, vitamina D al limite, quando inesistente, problemi soprattutto all'intestino, che mi condizionano veramente tantissimo. Ho fatto le analisi e adesso aspetto il responso, voglio capire da cosa deriva e soprattutto se la causa è un'intolleranza alimentare oltre che la restrizione che ha fatto il suo ruolo.
Non ne ho mai parlato qui, ma questa cosa mi condiziona tantissimo ed è molto molto comune nei DCA. Il mio intestino non funziona più, e per questo io mi sento sempre gonfia, quando non vado in bagno mi vedo davvero subito grassa. Lo psichiatra mi ha spiegato che è comunissimo, che a molte ragazze succede e fanno anche un uso smodato di lassativi per questo!
Mi sono sfogata, ho parlato con dietista e psichiatra insieme, ho espresso la mia volontà di capire perché stessi così male, questa cosa mi condiziona troppo con il cibo. Mi hanno tutti e due rassicurata moltissimo, per una volta non mi sono sentita sottovalutata, come ha fatto il medico di base sottovalutando tantissimo la situazione. Ora vedremo di che si tratta, ma soprattutto mi hanno rassicurata anche su un'altra cosa, quella che io chiamo "pelle flaccida". Io la confondo con il grasso, perciò questo mi porta a restringere, invece mi hanno spiegato che è pelle VUOTA, vuota e denutrita, lo sapevo anch'io, ma forse non ho mai voluto vederlo, lo confondevo con il grasso, e lo psichiatra mi ha spiegato che anche un'altra ragazza aveva questo stesso ragionamento, ma ora che ha preso peso si vede addirittura più magra, perché la pelle si è riempita, ed è così che devo fare io, devo prendere quel peso che mi serve che mi piaccia o no.
Abbiamo parlato molto, ma se vi dicessi tutto non finirei più, le cose più importanti sono state queste!
Sto continuando col diario alimentare, la dietista mi ha detto che devo aumentare il pane e fare anche merende più sostanziose, perché nonostante tutte le mie paure, tutti i sensi di colpa, ho addirittura perso peso rispetto alla scorsa volta, vi giuro che non potevo crederci.
Ho perso anche mezzo centimetro nelle mie odiate cosce, che io vedevo il doppio ma che non sono mai cambiare da quando sono lì nonostante le fluttuazioni di peso.
Questo mi ha dato davvero forza, perché ancora non mi abituo all'idea, ma il mio obiettivo è prendere peso, sto perdendo ancora muscoli...
Non riesco ancora a realizzare di dover aumentare, ma adesso vedo tutto in modo completamente diverso, e spero che non cambi, spero che non sia una fase perché non mi sono mai impegnata così!
So che se continuo, continuo sempre ne varrà la pena.
Il mio metabolismo si sta risvegliando, e spero davvero che stavolta non sia stata "fortuna" spero davvero che si stai riprendendo, io continuo perché è l'unica cosa da fare!
Un'altra cosa che volevo dirvi è che poi hanno voluto conoscere mio padre, gli hanno aperto un po' gli occhi ma non so quanto abbia aiuto, lui pensa sia una cosa fisica e non ha idea di cosa sia un DCA, ma spero lo abbia capito meglio... Devo anche fare una cosa insieme a lui, qualsiasi cosa anche banale ma ho questo compito, non so se ci riuscirò, ci proverò, anche se non mi sento capita.
Domani ho anche una cena, a casa mia... Organizziamo tutto e verranno degli amici, tra cui una mia amica a cui sono legata ma che viene solo in estate, spero di non sentirmi troppo giudicata e in imbarazzo, perché sono a conoscenza del problema, ma io mangerò senza preoccupazioni, e la cosa incredibile è che oggi ho mangiato quel gelato, nonostante io mangi il pane e nonostante questa cena, se mi guardo indietro non so come sia possibile, so solo che il sostegno mi ha salvata, il sostegno dell'unica persona che mi può capire davvero, nel senso ontologico del termine.
Vi lascio con questa foto, voglio ricordare questo momento. Vi mando un bacio, e vi ricordo che i momenti duri, durissimi ci sono, io stessa anche se non l'ho detto ho fatto dei pensieri malati, non immaginate quanto... Ho dovuto lottare ogni giorno contro la mai testa ma si deve continuare sempre, e trarre il meglio dai quei momenti.
Ne varrà la pena.
mercoledì 15 luglio 2015
Fa paura, è rischioso...Ma fino in fondo ci sto andando davvero.
Fa un caldo allucinante, vi scrivo mentre sono spalmata sul letto sperando che arrivi un filo d'aria.
Sono tre giorni che mi alzo alle 6:30, la voragine che mi si crea dentro lo stomaco e il mio corpo che urla per essere nutrito mi impediscono di dormire di più, poi se ci si mette anche il caldo diciamo che non è proprio l'ideale. So che mi sveglio così presto perché sono ancora denutrita, è proprio uno dei sintomi ed è molto comune, ma volevo dirvi che non sto mollando, non ho mangiato meno anzi non so dove sto trovando la forza per andare avanti.
Voglio aggiornarvi un po', nello scorso post vi avevo parlato del fatto che come obiettivo avevo mangiare almeno una fetta di pane normale la sera e prendere l'integratore. Ebbene, da quando l'ho scritto l'ho fatto TUTTI i giorni, non c'è stato un giorno in cui ho ceduto e non ho preso uno dei due. Mi stupisco di me stessa davvero, le paure ci sono, la malattia urla e mi rimprovera. Non vi nego che psicologicamente sto avendo molti crolli, le vocine urlano.
Ma non ho mai ceduto.
Il pane è davvero il mio più grande terrore, considerate che andavo in crisi per 15-20 grammi di pane quando provavo a mangiarlo prima di trovare questa forza. Una volta ho addirittura pianto, e ho detto tutto. Vi dico solo che ora ne sto mangiando una fetta tutte le sere, e non la sto neanche pesando, ma non vi immaginate una fetta da 30 grammi, perché sono sicuramente di più forse il doppio, chi lo sa.
Eppure non ho versato neanche una lacrima, sto davvero contrastando le voci con motivazioni più forti e razionali, giuro che non mi sono mai impegnata così! Mai!
Le ragioni che mi fanno andare avanti ci sono per fortuna, mi sto impegnando così perché non voglio vivere per sempre a dieta e mantenermi con un basso apporto calorico, voglio poter mangiare sano, ma completo, senza programmi e buchi della fame che non sempre possono essere soddisfatti ( sarà mai possibile?!) altra cosa molto importante voglio tornare ad avere organi funzionanti, in particolare l'intestino distrutto che ho. Voglio sentirmi in forze, e mi spinge il fatto che alla visita potrò sfogarmi se sarò lievitata di colpo! Non so se capite questo ragionamento, ma sono più tranquilla perché me lo ha detto la nutrizionista, e lo psichiatra ha detto che posso anche incazzarmi ( scusate, ha detto testuali parole, è un soggetto particolare!) se dovessi lievitare seguendo le sue indicazioni insomma, intendeva questo. Questo mi spingeva davvero, anche perché sto facendo il solito diario alimentare, e di mentire non me la sento, sono due mesi che vado li, solo se esco dalla zona di sicurezza e ci provo davvero posso vedere se riesco a mantenermi, se in questa settimana una fetta di pane e l'integratore mi faranno ingrassare come credo. Se non ingrassassi in queste due settimane sarebbe davvero un sogno, io ci spero, ma non so se sia possibile. Ho sempre paura che il filo che mi tiene a galla si spezzi, non immaginate quanti pensieri malati mi scattano, quanto vorrei ridurre questo corpo a brandelli, quanto proprio non vorrei un corpo da quanto vorrei essere invisibile; ma sono stanca, STANCA.
Per la questione integratore... Anche questo lo sto prendendo ogni giorno, fino ad ora prendevo uno che ha 200 calorie, sono ipercalorici ma anche iperproteici, considerate che questa bottiglietta era da 200 ml. E si, mi faceva tanta paura, calorie liquide= calorie inutili, non è vero cibo pensavo. Adesso ne sto prendendo uno da 125 ml, ed ha 300 CALORIE. La cosa che mi faceva andare avanti è il fatto che comunque non sono calorie come se mangiassi una torta al cioccolato, sono calorie diverse, che servono solo a darmi energia e dicono che siano "già assimilate".
La paura si fa forte perché mangio anche il pane, e perché penso sempre che io con un BMI al limite del normopeso non posso ingrassare. A volte mi è venuta rabbia, perché vogliono farmi ingrassare?! Io non ho bisogno di quei chili, mi è tornato anche il ciclo! E sapere che lo assumono ragazze molto più magre di me mi fa venire ancora più paura, perché so che di solito si fa in sotto peso grave.
Ma poi recupero la ragione penso che io sono denutrita, che non c'è peso per essere denutrita e che sono malata quanto loro. Non so come faccio a fare pensieri razionali a volte, ma io lo so, so che sto male e che ho bisogno di riprendermi!
La mia immagine non è delle migliori, ho anche resistito a non pesarmi (!!!) non so come sto facendo davvero, non lo so. Sto facendo grande esercizio di autocontrollo perché so che se solo mi lascio andare un secondo rovino tutto, ritorno alle vecchie abitudini e anche peggio.
Ho anche paura di sviluppare un altro disturbo per guarire, è molto comune: si tratta solo di sostituire il tipo di controllo. Molte persone sviluppano l'ortoressia, che altro non è che l'anoressia stessa, ma il controllo maniacale è sul cibo sano. Molte persone diventato addirittura vegane o vegetariane, ma non per motivi etici, bensì per avere una "scusa" per controllare tutto ed evitare certi alimenti. Semplicemente per trovare un modo più "socialmente accettabile" di controllare tutto della propria alimentazione, in questo modo ci si sente "meno malate" guarite a metà. Si ha ancora quel controllo maniacale, ma ci si può giustificare dicendo che si vuol solo mangiare sano, peccato che sia una malattia al pari dell'anoressia e di qualsiasi altro DCA.
A questo si accompagna la fissa per l'attività fisica, mi sto accorgendo che è facile caderci. ( Voi che ne pensate?)
Non dico che svilupperò questo disturbo, anzi sto andando avanti per la mia strada come ho detto, nonostante mi ritrovo in faccia tutti i giorni piccole cose che mi fanno venir voglia di mollare tutto.
Certo, mi accorgo che ad esempio mangio sempre meno cose confezionate, cerco sempre le alternative più sane, mi sento meno in colpa. Ma fortunatamente è ancora una cosa innocente e blanda, non voglio arrivare a demonizzare ogni cosa che metto in bocca. Io infatti sono sempre stata della politica che non esiste cibo sano e non sano, tutto dipende dal contesto, questo spiega anche perché non sono arrivata mai a limiti esagerati e squilibrati persino nella restrizione, forse per questo hanno fiducia in me.
Ma io sono comunque affetta da un disturbo alimentare, sono comunque malata, e la prossima volta cercherò di parlare riguardo ad un possibile piano.
Adesso sto andando avanti con tutte le forze, ma ho bisogno di un supporto, da sola non posso uscirne, mi sentirei giustificata a tornare indietro.
La persona che mi sta dando più forza e che mi sta più vicina è Sybil, lo dico sempre ma lo ribadisco, io senza di lei non saprei letteralmente come farei, e questo percorso lo sto dedicando anche a lei, e a tutte voi. Lei mi ha aiutata più dei medici, mi ha dato quella spinta che mi mancava, è sempre strano da descrivere, ma lei mi ha aperto gli occhi, è l'unica che sa come sto realmente. Posso dire che oltre alla mia vita tra le ragioni per cui andare avanti c'è lei! Glielo devo. Facendolo anche per lei mi sento .più forte, mi aiuta tantissimo a ricordarmi il mio obiettivo, ed è un farsi del bene a vicenda,
È difficilissimo ragazze, non vi nego che a volte ho paura, tanta. L'unico modo per guarire è affrontare tutto, anche quando mi vedo enorme, anche quando mi sento materialmente ingrassata, ed è una sensazione orribile. Spero ne varrà la pena, sono sicura che ne vale la pena, ma devo sopportare tutto, so che ci saranno momenti no, per ora mi sorprendo di come sto riuscendo a reagire.
Vi lascio ragazze, vi mando un bacio! Grazie di cuore per il vostro sostegno... È importantissimo per me, leggere che credete così in me è una spinta ad andare avanti.
Sono tre giorni che mi alzo alle 6:30, la voragine che mi si crea dentro lo stomaco e il mio corpo che urla per essere nutrito mi impediscono di dormire di più, poi se ci si mette anche il caldo diciamo che non è proprio l'ideale. So che mi sveglio così presto perché sono ancora denutrita, è proprio uno dei sintomi ed è molto comune, ma volevo dirvi che non sto mollando, non ho mangiato meno anzi non so dove sto trovando la forza per andare avanti.
Voglio aggiornarvi un po', nello scorso post vi avevo parlato del fatto che come obiettivo avevo mangiare almeno una fetta di pane normale la sera e prendere l'integratore. Ebbene, da quando l'ho scritto l'ho fatto TUTTI i giorni, non c'è stato un giorno in cui ho ceduto e non ho preso uno dei due. Mi stupisco di me stessa davvero, le paure ci sono, la malattia urla e mi rimprovera. Non vi nego che psicologicamente sto avendo molti crolli, le vocine urlano.
Ma non ho mai ceduto.
Il pane è davvero il mio più grande terrore, considerate che andavo in crisi per 15-20 grammi di pane quando provavo a mangiarlo prima di trovare questa forza. Una volta ho addirittura pianto, e ho detto tutto. Vi dico solo che ora ne sto mangiando una fetta tutte le sere, e non la sto neanche pesando, ma non vi immaginate una fetta da 30 grammi, perché sono sicuramente di più forse il doppio, chi lo sa.
Eppure non ho versato neanche una lacrima, sto davvero contrastando le voci con motivazioni più forti e razionali, giuro che non mi sono mai impegnata così! Mai!
Le ragioni che mi fanno andare avanti ci sono per fortuna, mi sto impegnando così perché non voglio vivere per sempre a dieta e mantenermi con un basso apporto calorico, voglio poter mangiare sano, ma completo, senza programmi e buchi della fame che non sempre possono essere soddisfatti ( sarà mai possibile?!) altra cosa molto importante voglio tornare ad avere organi funzionanti, in particolare l'intestino distrutto che ho. Voglio sentirmi in forze, e mi spinge il fatto che alla visita potrò sfogarmi se sarò lievitata di colpo! Non so se capite questo ragionamento, ma sono più tranquilla perché me lo ha detto la nutrizionista, e lo psichiatra ha detto che posso anche incazzarmi ( scusate, ha detto testuali parole, è un soggetto particolare!) se dovessi lievitare seguendo le sue indicazioni insomma, intendeva questo. Questo mi spingeva davvero, anche perché sto facendo il solito diario alimentare, e di mentire non me la sento, sono due mesi che vado li, solo se esco dalla zona di sicurezza e ci provo davvero posso vedere se riesco a mantenermi, se in questa settimana una fetta di pane e l'integratore mi faranno ingrassare come credo. Se non ingrassassi in queste due settimane sarebbe davvero un sogno, io ci spero, ma non so se sia possibile. Ho sempre paura che il filo che mi tiene a galla si spezzi, non immaginate quanti pensieri malati mi scattano, quanto vorrei ridurre questo corpo a brandelli, quanto proprio non vorrei un corpo da quanto vorrei essere invisibile; ma sono stanca, STANCA.
Per la questione integratore... Anche questo lo sto prendendo ogni giorno, fino ad ora prendevo uno che ha 200 calorie, sono ipercalorici ma anche iperproteici, considerate che questa bottiglietta era da 200 ml. E si, mi faceva tanta paura, calorie liquide= calorie inutili, non è vero cibo pensavo. Adesso ne sto prendendo uno da 125 ml, ed ha 300 CALORIE. La cosa che mi faceva andare avanti è il fatto che comunque non sono calorie come se mangiassi una torta al cioccolato, sono calorie diverse, che servono solo a darmi energia e dicono che siano "già assimilate".
La paura si fa forte perché mangio anche il pane, e perché penso sempre che io con un BMI al limite del normopeso non posso ingrassare. A volte mi è venuta rabbia, perché vogliono farmi ingrassare?! Io non ho bisogno di quei chili, mi è tornato anche il ciclo! E sapere che lo assumono ragazze molto più magre di me mi fa venire ancora più paura, perché so che di solito si fa in sotto peso grave.
Ma poi recupero la ragione penso che io sono denutrita, che non c'è peso per essere denutrita e che sono malata quanto loro. Non so come faccio a fare pensieri razionali a volte, ma io lo so, so che sto male e che ho bisogno di riprendermi!
La mia immagine non è delle migliori, ho anche resistito a non pesarmi (!!!) non so come sto facendo davvero, non lo so. Sto facendo grande esercizio di autocontrollo perché so che se solo mi lascio andare un secondo rovino tutto, ritorno alle vecchie abitudini e anche peggio.
Ho anche paura di sviluppare un altro disturbo per guarire, è molto comune: si tratta solo di sostituire il tipo di controllo. Molte persone sviluppano l'ortoressia, che altro non è che l'anoressia stessa, ma il controllo maniacale è sul cibo sano. Molte persone diventato addirittura vegane o vegetariane, ma non per motivi etici, bensì per avere una "scusa" per controllare tutto ed evitare certi alimenti. Semplicemente per trovare un modo più "socialmente accettabile" di controllare tutto della propria alimentazione, in questo modo ci si sente "meno malate" guarite a metà. Si ha ancora quel controllo maniacale, ma ci si può giustificare dicendo che si vuol solo mangiare sano, peccato che sia una malattia al pari dell'anoressia e di qualsiasi altro DCA.
A questo si accompagna la fissa per l'attività fisica, mi sto accorgendo che è facile caderci. ( Voi che ne pensate?)
Non dico che svilupperò questo disturbo, anzi sto andando avanti per la mia strada come ho detto, nonostante mi ritrovo in faccia tutti i giorni piccole cose che mi fanno venir voglia di mollare tutto.
Certo, mi accorgo che ad esempio mangio sempre meno cose confezionate, cerco sempre le alternative più sane, mi sento meno in colpa. Ma fortunatamente è ancora una cosa innocente e blanda, non voglio arrivare a demonizzare ogni cosa che metto in bocca. Io infatti sono sempre stata della politica che non esiste cibo sano e non sano, tutto dipende dal contesto, questo spiega anche perché non sono arrivata mai a limiti esagerati e squilibrati persino nella restrizione, forse per questo hanno fiducia in me.
Ma io sono comunque affetta da un disturbo alimentare, sono comunque malata, e la prossima volta cercherò di parlare riguardo ad un possibile piano.
Adesso sto andando avanti con tutte le forze, ma ho bisogno di un supporto, da sola non posso uscirne, mi sentirei giustificata a tornare indietro.
La persona che mi sta dando più forza e che mi sta più vicina è Sybil, lo dico sempre ma lo ribadisco, io senza di lei non saprei letteralmente come farei, e questo percorso lo sto dedicando anche a lei, e a tutte voi. Lei mi ha aiutata più dei medici, mi ha dato quella spinta che mi mancava, è sempre strano da descrivere, ma lei mi ha aperto gli occhi, è l'unica che sa come sto realmente. Posso dire che oltre alla mia vita tra le ragioni per cui andare avanti c'è lei! Glielo devo. Facendolo anche per lei mi sento .più forte, mi aiuta tantissimo a ricordarmi il mio obiettivo, ed è un farsi del bene a vicenda,
È difficilissimo ragazze, non vi nego che a volte ho paura, tanta. L'unico modo per guarire è affrontare tutto, anche quando mi vedo enorme, anche quando mi sento materialmente ingrassata, ed è una sensazione orribile. Spero ne varrà la pena, sono sicura che ne vale la pena, ma devo sopportare tutto, so che ci saranno momenti no, per ora mi sorprendo di come sto riuscendo a reagire.
Vi lascio ragazze, vi mando un bacio! Grazie di cuore per il vostro sostegno... È importantissimo per me, leggere che credete così in me è una spinta ad andare avanti.
venerdì 10 luglio 2015
Fino in fondo.
Sono giorni che cerco di scrivere un post decente, oltre al contenuto la cosa che mi mette in crisi è anche il titolo però mi piace metterlo, racchiude tutto. Anche nel contenuto non so mai come organizzarmi, più che altro perché ogni giorno mi sento diversamente e capitano cose sconnesse le une dalle altre, il mio umore cambia continuamente e ogni giorno devo lottare con le mie contraddizioni ma sento il bisogno di raccontare qualcosa per cui scrivo.
Partiamo dalla questione centro, ci sono andata l'altro ieri e prima di raccontare com'è andata vi spiego un po' com'è andata questa settimana di 'libertà' che mi avevano dato. Un po' per paura, un po' per i blocchi, un po' perché purtroppo a volte non mi sento pronta a lasciare la malattia e mi sembra di non arrivare mai non ho fatto grossi cambiamenti in questa settimana, benché la volontà ci fosse e benché ci abbia provato, infatti dei piccoli cambiamenti li avevo fatti ma non erano abbastanza. Sono andata li quasi senza speranze, come ho detto nonostante mi ripeto ogni giorno che vale la pena provare e migliorarsi, che vale la pena non identificarsi con la malattia, che non ha senso peggiorare non riesco mai a fare quel passo in più, mi sento spaesata.
Se non ho una montagna da scalare, qualcosa da inseguire che faccio della mia vita? E' questo pensiero che mi porta sempre a tornare sui miei passi, a non uscire dalla 'zona di sicurezza', a volte mi piacerebbe guarire, ma guarire un po' a metà, un piede all'inferno e uno in paradiso. Stare bene ma tenersi sempre quello spazio dentro di te, in cui poterti rifugiare, quel posto che sempre inferno è, ma è un inferno rassicurante.
Se ci penso realizzo che non è possibile 'guarire a metà', perché di fatto non sarei guarita.
Ero in balia di questo pensiero mentre stavo andando al centro, poi in quella sala d'attesa mi sono messa a riflettere; Cosa ci faccio io qui? Quanto tempo sto perdendo e quanto ne perderò ancora se almeno non ci provo? e mentre pensavo questo mi stavo convincendo che se non ci ero riuscita questa settimana non dovevo rinunciare a provarci, a fare quel passo oltre.
Quando sono entrata c'erano sia lo psichiatra che la nutrizionista. Lei ha visto il mio diario, e anche lui lo stava guardando soffermandosi sulle sensazioni che avevo scritto. La nutrizionista ha notato che era sempre restrittivo, mi ha ribadito il pane la sera, poi mi ha pesata ed il peso era stabile. Per me questa era una rassicurazione, ho il terrore di ingrassare anche cosi! Lo psichiatra mi ha fatto notare che sarebbe meglio se mi mantenessi con un'alimentazione giusta, anche se avrebbe potuto portare ad un aumento, perché sarebbe stato giusto. Poi mi ha fatto delle domande, e mi ha detto di scrivere quello che mi dice la vocina, i rimproveri che mi fa e anche se non hanno senso per me devo scriverlo.
La nutrizionista poi mi ha fatto il discorso che così è distruttivo, che anche se non sono ad un sottopeso da rischiare la vita un aumento di peso sarebbe funzionale, mi ha anche prescritto un integratore, quelli super calorici che si danno in caso di malnutrizione, e questo mi ha scioccata un po', perché io non mi vedo affatto sottopeso. Però che ho denutrito il mio corpo lo so, per quello non c'è peso, si può anche essere normopeso e addirittura sovrappeso per essere denutriti. Per questo ho messo a tacere quella voce, e ho deciso di prenderlo. Inoltre serve anche ad allargare lo stomaco, perché saziandomi con quantità più ridotte, appena mangio di più mi gonfio come un pallone, e penso sono piena=ho mangiato troppo, e da li partono i sensi di colpa.
Ammetto che mi ha fatto paura, ma oggi l'ho preso ed il gusto non è neanche male...!
Qui arrivo al succo del post, volevo scriverlo soprattutto per darmi motivazione. Non solo ho preso l'integratore, ma ieri dopo non so quanto ho mangiato UNA FETTA DI PANE, A CENA!
Finora avevo sempre mangiato qualche piccola galletta, qualche crackers o i wasa integrali... ed in quantità esigue! Mi sembravano insormontabili pure quelli, ma visto che prima non ne mangiavo proprio carboidrati a cena mi era stato d'aiuto per reinserirne un minimo.
La cosa è stata molto sofferta ma anche molto improvvisa ed è andata più o meno così, all'inizio ero proprio convinta di non mangiarlo, di mangiare qualche sostituto più leggero... Avevo mille pensieri in testa, "Che faccio? Continuo a stare nella mia zona di sicurezza cosi tra due settimane alla visita potrò anche essere scesa però comunque faccio vedere che un po' mi impegno?" Ero nel pallone... poi però ha prevalso la coscienza che ha parlato, e mi sono detta " No, adesso mangio quel cavolo di pane, che è mille volte più buono di quella roba che ritengo più sicura, mi sento debole e non devo costringere il mio corpo a bruciarsi i muscoli, quella fetta che non mangio adesso la dovrò scontare dopo con la fame"
Così alla fine ho deciso, siamo in ballo, ormai balliamo! Infatti è ciò che continuerò a fare per queste due settimane che mi separano dalla visita, inutile soffermarmi sui sensi di colpa e su quanto mi vedo grassa, vedrò come va qualsiasi cosa la dirò alla nutrizionista devo convincermi che non posso ingrassare con una fetta di pane o due a cena, perché punto a mangiare sempre più completo, e anche agli altri pasti! Per ora mi do questo obiettivo, se sarò lievitata chiederò spiegazioni! ( Potrei anche accettare di dover prendere tre chili, ma non con un apporto calorico che rimane restrittivo nonostante l'aggiunta del pane!)
E' molto difficile ma stavolta è diverso dalle altre, voglio fare questa prova, io stasera mangio il pane e cosi per altre due settimane, nonostante il pensiero mi faccia venire il magone, le altre volte avrei già mollato, stavolta no altrimenti è un continuo mordersi la coda e non guarirò mai.
Ho parlato troppo come sempre e vi avevo avvertite che i miei post non hanno logica, ma questo era troppo importante per non essere scritto, perché è la prima volta che vado in fondo, da quando ho avuto la ricaduta. Il bello è che andrei avanti ancora per ore, e probabilmente mi contraddirrei ad ogni frase, ma stavolta devo andare fino in fondo, devo sopportare i pensieri malati.
Vi abbraccio tutte fortissimo!
<3
Partiamo dalla questione centro, ci sono andata l'altro ieri e prima di raccontare com'è andata vi spiego un po' com'è andata questa settimana di 'libertà' che mi avevano dato. Un po' per paura, un po' per i blocchi, un po' perché purtroppo a volte non mi sento pronta a lasciare la malattia e mi sembra di non arrivare mai non ho fatto grossi cambiamenti in questa settimana, benché la volontà ci fosse e benché ci abbia provato, infatti dei piccoli cambiamenti li avevo fatti ma non erano abbastanza. Sono andata li quasi senza speranze, come ho detto nonostante mi ripeto ogni giorno che vale la pena provare e migliorarsi, che vale la pena non identificarsi con la malattia, che non ha senso peggiorare non riesco mai a fare quel passo in più, mi sento spaesata.
Se non ho una montagna da scalare, qualcosa da inseguire che faccio della mia vita? E' questo pensiero che mi porta sempre a tornare sui miei passi, a non uscire dalla 'zona di sicurezza', a volte mi piacerebbe guarire, ma guarire un po' a metà, un piede all'inferno e uno in paradiso. Stare bene ma tenersi sempre quello spazio dentro di te, in cui poterti rifugiare, quel posto che sempre inferno è, ma è un inferno rassicurante.
Se ci penso realizzo che non è possibile 'guarire a metà', perché di fatto non sarei guarita.
Ero in balia di questo pensiero mentre stavo andando al centro, poi in quella sala d'attesa mi sono messa a riflettere; Cosa ci faccio io qui? Quanto tempo sto perdendo e quanto ne perderò ancora se almeno non ci provo? e mentre pensavo questo mi stavo convincendo che se non ci ero riuscita questa settimana non dovevo rinunciare a provarci, a fare quel passo oltre.
Quando sono entrata c'erano sia lo psichiatra che la nutrizionista. Lei ha visto il mio diario, e anche lui lo stava guardando soffermandosi sulle sensazioni che avevo scritto. La nutrizionista ha notato che era sempre restrittivo, mi ha ribadito il pane la sera, poi mi ha pesata ed il peso era stabile. Per me questa era una rassicurazione, ho il terrore di ingrassare anche cosi! Lo psichiatra mi ha fatto notare che sarebbe meglio se mi mantenessi con un'alimentazione giusta, anche se avrebbe potuto portare ad un aumento, perché sarebbe stato giusto. Poi mi ha fatto delle domande, e mi ha detto di scrivere quello che mi dice la vocina, i rimproveri che mi fa e anche se non hanno senso per me devo scriverlo.
La nutrizionista poi mi ha fatto il discorso che così è distruttivo, che anche se non sono ad un sottopeso da rischiare la vita un aumento di peso sarebbe funzionale, mi ha anche prescritto un integratore, quelli super calorici che si danno in caso di malnutrizione, e questo mi ha scioccata un po', perché io non mi vedo affatto sottopeso. Però che ho denutrito il mio corpo lo so, per quello non c'è peso, si può anche essere normopeso e addirittura sovrappeso per essere denutriti. Per questo ho messo a tacere quella voce, e ho deciso di prenderlo. Inoltre serve anche ad allargare lo stomaco, perché saziandomi con quantità più ridotte, appena mangio di più mi gonfio come un pallone, e penso sono piena=ho mangiato troppo, e da li partono i sensi di colpa.
Ammetto che mi ha fatto paura, ma oggi l'ho preso ed il gusto non è neanche male...!
Qui arrivo al succo del post, volevo scriverlo soprattutto per darmi motivazione. Non solo ho preso l'integratore, ma ieri dopo non so quanto ho mangiato UNA FETTA DI PANE, A CENA!
Finora avevo sempre mangiato qualche piccola galletta, qualche crackers o i wasa integrali... ed in quantità esigue! Mi sembravano insormontabili pure quelli, ma visto che prima non ne mangiavo proprio carboidrati a cena mi era stato d'aiuto per reinserirne un minimo.
La cosa è stata molto sofferta ma anche molto improvvisa ed è andata più o meno così, all'inizio ero proprio convinta di non mangiarlo, di mangiare qualche sostituto più leggero... Avevo mille pensieri in testa, "Che faccio? Continuo a stare nella mia zona di sicurezza cosi tra due settimane alla visita potrò anche essere scesa però comunque faccio vedere che un po' mi impegno?" Ero nel pallone... poi però ha prevalso la coscienza che ha parlato, e mi sono detta " No, adesso mangio quel cavolo di pane, che è mille volte più buono di quella roba che ritengo più sicura, mi sento debole e non devo costringere il mio corpo a bruciarsi i muscoli, quella fetta che non mangio adesso la dovrò scontare dopo con la fame"
Così alla fine ho deciso, siamo in ballo, ormai balliamo! Infatti è ciò che continuerò a fare per queste due settimane che mi separano dalla visita, inutile soffermarmi sui sensi di colpa e su quanto mi vedo grassa, vedrò come va qualsiasi cosa la dirò alla nutrizionista devo convincermi che non posso ingrassare con una fetta di pane o due a cena, perché punto a mangiare sempre più completo, e anche agli altri pasti! Per ora mi do questo obiettivo, se sarò lievitata chiederò spiegazioni! ( Potrei anche accettare di dover prendere tre chili, ma non con un apporto calorico che rimane restrittivo nonostante l'aggiunta del pane!)
E' molto difficile ma stavolta è diverso dalle altre, voglio fare questa prova, io stasera mangio il pane e cosi per altre due settimane, nonostante il pensiero mi faccia venire il magone, le altre volte avrei già mollato, stavolta no altrimenti è un continuo mordersi la coda e non guarirò mai.
Ho parlato troppo come sempre e vi avevo avvertite che i miei post non hanno logica, ma questo era troppo importante per non essere scritto, perché è la prima volta che vado in fondo, da quando ho avuto la ricaduta. Il bello è che andrei avanti ancora per ore, e probabilmente mi contraddirrei ad ogni frase, ma stavolta devo andare fino in fondo, devo sopportare i pensieri malati.
Vi abbraccio tutte fortissimo!
<3
giovedì 2 luglio 2015
"Il maggiordomo interiore"
Questa espressione mi ha colpita molto, mi è stata detta dalla dietista proprio ieri che sono andata al centro. La volta scorsa avevamo concordato con la nutrizionista che mi sarebbe stato dato lo schema alimentare ed io ne ero convintissima! Ieri, arrivata li dopo una lunga attesa come sempre, entra anche mia madre con me. Per prima cosa mi ha chiesto come andasse in generale e come mi vedessi, io le ho detto che sono riuscita ad andare a due compleanni e che mi sono gestita abbastanza bene con il cibo, anche se poi mi sono sentita in colpa. Lei è stata molto contenta, mi ha detto che è stata una sfida e che sono stata brava, mi ha fatto tutto un discorso sul fatto che devo cogliere le occasioni.
Poi mi ha pesata, fortunatamente di spalle, così non sapevo il peso ed è stato un bene. Sento sicuramente che il peso stavolta sia più alto, perché innanzitutto l'ultima volta era mattina quando mi ha pesata la nutrizionista, poi perché essendo andata alle feste e avendo mangiato più liberamente anche se solo liquidi e gonfiore sulla bilancia il peso sarà salito, ma io non lo so e va bene così.
Ora torniamo al maggiordomo interiore, vi spiego meglio! Dopo aver parlato ha visto un po' gli scorsi diari alimentari che avevo riempito, e mi ha ribadito come sempre il pane la sera, facendomi il solito discorso che prendiamo il glicogeno da pasta, pane, patate, cereali ecc... e che è indispensabile anche di sera, visto che il corpo lavora e quel pane che non ho mangiato me lo farà scontare dopo. Ad un certo punto, dopo essere uscita dallo studio e essersi consultata con la nutrizionista rientra e mi dice che più che darmi uno schema dobbiamo lavorare sulla libertà, che io sono già avanti, che ho le basi e avere uno schema sarebbe come mettere un "gesso", in effetti è vero, io le ho le basi perché nella mia restrizione sono stata abbastanza equilibrata... ma al mio corpo non basta, anche se mi ostino a pensare di poter vivere così a volte, so che devo fare pasti più completi, in modo tale da avere le energie giuste e non dover resistere alla fame. Devo ritrovare il maggiordomo interiore, che mi da le giuste porzioni, come prima della malattia, ma sinceramente io non me lo ricordo. Ricordo solo che mangiavo quando mi andava e quello che mi andava, cosa impensabile ora, non so voi ma io il mio maggiordomo l'ho licenziato da un pezzo.
All'inizio non l'ho presa affatto bene, mi sono sentita completamente spaesata, come faccio io che sono influenzata dalla malattia a saper assecondarmi? Come faccio a sapere la giusta porzione? Sì, in teoria so tutto, come immagino anche tutte voi, so tutto di alimentazione ormai, forse per questo che mi sono gestita abbastanza anche nella restrizione. Ma come faccio a metterle in pratica? Pensavo che uno schema stampato nero su bianco mi avesse potuto aiutare, mi si è anche innescato il ragionamento "non sono abbastanza malata neanche per avere uno schema!" mi sono sentita spaesata, e con mia grande sorpresa poi non sono neanche scoppiata a piangere, a martellarmi il cervello pensando di non essere malata, l'ho sentita anche come una negazione d'aiuto, ma alla fine ho colto il senso di quello che voleva dirmi la dietista.
Ha ragione in fondo, avere uno schema sarebbe limitante, sarebbe sostituire un controllo all'altro e quando non potrei rispettarlo impazzirei, e forse non mi andrebbe neanche bene e mi lamenterei comunque, allora ho deciso di provarci, perché in teoria so tutto quello che dovrei fare, la parte difficile sarà la pratica. Quindi, cerco davvero di andare avanti e fare quello che devo fare, perché non mi sentirò mai dire quello che voglio farmi sentir dire, io intanto ci provo davvero perché così non posso ancora tirare avanti per molto, devo incrementare un po' tutto. Grazie come sempre al supporto indispensabile di Sybil che mi ha anche spiegato com'era il suo piano e mi ha fatto capire gli svantaggi ho una visone diversa, ormai lo dico in ogni post, ma senza di lei non ce la farei! E' impegnatissima ma mi da sempre attenzione, e voglio provarci per lei, perché grazie a lei ho colto l'aspetto positivo di questa mia "libertà"e che mi da una ragione per farcela.
Le paure ci sono, ho paura che tutta questa fiducia che mi danno non me la meriti, perché comunque sono influenzata dalla parte malata! Ho paura anche che con questa libertà io restringa, ma avendo il diario alimentare mi sarà più facile impegnarmi, perché devo essere sincera su ciò che mangio, e una possibilità me la voglio dare, penso che mi aiuteranno se vedono che non ce la faccio, dovrebbe essere scontato ma a volte mi sembra di essere presa un po' alla leggera rispetto ad altre a cui dopo una settimana che sono li danno uno schema, mentre io ci vado dal sei maggio e mi sembra di non aver concretizzato niente se non i progressi che ho fatto in certe situazioni da sola e con l'aiuto di Cecilia. Dovevo dirlo, mi dispiace ma è quello che sento, ma vado avanti, le ragioni per lottare le ho!
Questa è più o meno la situazione, chissà se questo "maggiordomo" sarà affidabile dopo che l'ho licenziato brutalmente. Volevo condividerlo qui! La notte rifletto molto, di notte mi sembra tutto superabile o quasi, mi dico domani mangio completo e salutare, mangio il pane e anche i dolci nelle giuste quantità, seguo il senso di sazietà e do al mio corpo tutto quello che gli serve, e mentre faccio queste riflessioni ci credo, perché sono stremata dopo essere andata a dormire senza essermi saziata completamente e sento i muscoli doloranti, non riesco a dormire. Il mattino poi è più difficile, ma mi sto impegnando, sembrerà una cavolata ma ho fatto merenda con latte e biscotti, anche se erano quelli leggeri e ormai o non sento la fame (o faccio finta di non sentirla?) o ho dei vuoti allucinanti in questi giorni e se non mangio subito e ho tutto pronto rischierei di abbuffarmi! Ma come ho detto passo dopo passo ci provo, sento una grossa responsabilità, davvero grandissima.
Ora vi lascio, vi abbraccio tutte forte! <3 Grazie ad ognuna di voi. mi sento a casa qui. Vi lascio anche una domanda, secondo voi è possibile ritrovare il nostro maggiordomo interiore?
Poi mi ha pesata, fortunatamente di spalle, così non sapevo il peso ed è stato un bene. Sento sicuramente che il peso stavolta sia più alto, perché innanzitutto l'ultima volta era mattina quando mi ha pesata la nutrizionista, poi perché essendo andata alle feste e avendo mangiato più liberamente anche se solo liquidi e gonfiore sulla bilancia il peso sarà salito, ma io non lo so e va bene così.
Ora torniamo al maggiordomo interiore, vi spiego meglio! Dopo aver parlato ha visto un po' gli scorsi diari alimentari che avevo riempito, e mi ha ribadito come sempre il pane la sera, facendomi il solito discorso che prendiamo il glicogeno da pasta, pane, patate, cereali ecc... e che è indispensabile anche di sera, visto che il corpo lavora e quel pane che non ho mangiato me lo farà scontare dopo. Ad un certo punto, dopo essere uscita dallo studio e essersi consultata con la nutrizionista rientra e mi dice che più che darmi uno schema dobbiamo lavorare sulla libertà, che io sono già avanti, che ho le basi e avere uno schema sarebbe come mettere un "gesso", in effetti è vero, io le ho le basi perché nella mia restrizione sono stata abbastanza equilibrata... ma al mio corpo non basta, anche se mi ostino a pensare di poter vivere così a volte, so che devo fare pasti più completi, in modo tale da avere le energie giuste e non dover resistere alla fame. Devo ritrovare il maggiordomo interiore, che mi da le giuste porzioni, come prima della malattia, ma sinceramente io non me lo ricordo. Ricordo solo che mangiavo quando mi andava e quello che mi andava, cosa impensabile ora, non so voi ma io il mio maggiordomo l'ho licenziato da un pezzo.
All'inizio non l'ho presa affatto bene, mi sono sentita completamente spaesata, come faccio io che sono influenzata dalla malattia a saper assecondarmi? Come faccio a sapere la giusta porzione? Sì, in teoria so tutto, come immagino anche tutte voi, so tutto di alimentazione ormai, forse per questo che mi sono gestita abbastanza anche nella restrizione. Ma come faccio a metterle in pratica? Pensavo che uno schema stampato nero su bianco mi avesse potuto aiutare, mi si è anche innescato il ragionamento "non sono abbastanza malata neanche per avere uno schema!" mi sono sentita spaesata, e con mia grande sorpresa poi non sono neanche scoppiata a piangere, a martellarmi il cervello pensando di non essere malata, l'ho sentita anche come una negazione d'aiuto, ma alla fine ho colto il senso di quello che voleva dirmi la dietista.
Ha ragione in fondo, avere uno schema sarebbe limitante, sarebbe sostituire un controllo all'altro e quando non potrei rispettarlo impazzirei, e forse non mi andrebbe neanche bene e mi lamenterei comunque, allora ho deciso di provarci, perché in teoria so tutto quello che dovrei fare, la parte difficile sarà la pratica. Quindi, cerco davvero di andare avanti e fare quello che devo fare, perché non mi sentirò mai dire quello che voglio farmi sentir dire, io intanto ci provo davvero perché così non posso ancora tirare avanti per molto, devo incrementare un po' tutto. Grazie come sempre al supporto indispensabile di Sybil che mi ha anche spiegato com'era il suo piano e mi ha fatto capire gli svantaggi ho una visone diversa, ormai lo dico in ogni post, ma senza di lei non ce la farei! E' impegnatissima ma mi da sempre attenzione, e voglio provarci per lei, perché grazie a lei ho colto l'aspetto positivo di questa mia "libertà"e che mi da una ragione per farcela.
Le paure ci sono, ho paura che tutta questa fiducia che mi danno non me la meriti, perché comunque sono influenzata dalla parte malata! Ho paura anche che con questa libertà io restringa, ma avendo il diario alimentare mi sarà più facile impegnarmi, perché devo essere sincera su ciò che mangio, e una possibilità me la voglio dare, penso che mi aiuteranno se vedono che non ce la faccio, dovrebbe essere scontato ma a volte mi sembra di essere presa un po' alla leggera rispetto ad altre a cui dopo una settimana che sono li danno uno schema, mentre io ci vado dal sei maggio e mi sembra di non aver concretizzato niente se non i progressi che ho fatto in certe situazioni da sola e con l'aiuto di Cecilia. Dovevo dirlo, mi dispiace ma è quello che sento, ma vado avanti, le ragioni per lottare le ho!
Questa è più o meno la situazione, chissà se questo "maggiordomo" sarà affidabile dopo che l'ho licenziato brutalmente. Volevo condividerlo qui! La notte rifletto molto, di notte mi sembra tutto superabile o quasi, mi dico domani mangio completo e salutare, mangio il pane e anche i dolci nelle giuste quantità, seguo il senso di sazietà e do al mio corpo tutto quello che gli serve, e mentre faccio queste riflessioni ci credo, perché sono stremata dopo essere andata a dormire senza essermi saziata completamente e sento i muscoli doloranti, non riesco a dormire. Il mattino poi è più difficile, ma mi sto impegnando, sembrerà una cavolata ma ho fatto merenda con latte e biscotti, anche se erano quelli leggeri e ormai o non sento la fame (o faccio finta di non sentirla?) o ho dei vuoti allucinanti in questi giorni e se non mangio subito e ho tutto pronto rischierei di abbuffarmi! Ma come ho detto passo dopo passo ci provo, sento una grossa responsabilità, davvero grandissima.
Ora vi lascio, vi abbraccio tutte forte! <3 Grazie ad ognuna di voi. mi sento a casa qui. Vi lascio anche una domanda, secondo voi è possibile ritrovare il nostro maggiordomo interiore?
domenica 21 giugno 2015
Attenzione: post lunghissimo di aggiornamento.
Sono successe talmente tante cose che non so proprio da dove iniziare! Cercherò di fare una specie di riassunto, ma se mi conoscete ormai sapete che alla fine dirò un mucchio di cose senza un filo logico. Adesso finalmente è finita la scuola, e voglio essere più presente qui, perché ormai fa parte di me, e qui ho conosciuto persone fantastiche, quindi vi sento tutte vicine come una famiglia, mi è mancato scrivere qui.
Partiamo col raccontare di come è andato il famoso pranzo con la classe, vi ricordate?! Che dire è stata una sorpresa e anche un po' scioccante, per il cibo avevo l'ansia a mille ma avevamo già deciso cosa mangiare e ho mangiato un piatto enorme di pasta all'amatriciana, ( di cui ne lasciai un po' perché davvero mi stava venendo una crisi!) poi anche qualche frittellina e un pezzetto di dolce. A parte questa parentesi inutile su cosa ho mangiato passiamo alle cose serie, prima che arrivasse il dolce vedo delle mie compagne appartarsi e poco dopo rientrare con un enorme mazzo di rose rosa, tutti iniziano ad applaudire ed anch'io, ero sicura che fossero per le professoresse, tutto regolare. Ad un certo punto però vedo che si avvicinano a me, panico. C'era anche una lettera e l'ho letta, c'era scritto che si erano accorti che qualcosa mi faceva soffrire e che anche se non potevano sostituirsi a dei medici e si sentivano impotenti volevano starmi vicino, io mi sono anche commossa perché non me lo aspettavo proprio, probabilmente la professoressa ne avrà parlato in classe, e dopo l'emozione iniziale sono scattate le paranoie e i pensieri malati, volevo tenermelo per me, volevo non essere un peso per gli altri, volevo non essere al centro dell'attenzione, non volevo creare aspettative, perché come ho letto nel post di Euridice, dal momento in cui decidi di guarire e quello in cui lo fai davvero passeranno anni, e non è neanche detto che guarirai completamente. Ecco, io sento che adesso loro si aspettano che io torni a settembre come nuova, e che dovrò fingere di stare bene altrimenti sarò un peso, e già sento di essere diversa e di ricevere compassione obbligata ( si lo so, sono paranoie malate ma non posso fare a meno di fare certi ragionamenti) sarà ancora peggio.
Comunque mi ha fatto piacere e sono sicura che avessero le migliori intenzioni, e questo è molto bello, anche se mi sento un po' oppressa.
Ho finito la scuola con due giorni di anticipo, perché non ce la facevo più, e dopo mesi di lotte e sofferenze sentivo davvero di meritarmelo, e sono stata contenta della mia scelta, mi sono risparmiata due giorni di vertigini a tutte le ore e di sforzi di autocontrollo.
Col capitolo scuola ho finito, adesso vi spiego brevemente come va la questione amicizie/vita sociale, allora partiamo dalle cose belle. Fino a pochi giorni fa ho passato del tempo con una mia amica, che abita vicino Roma ma che ha la casa qui, e che torna tutti gli anni, la conosco praticamente da dieci anni. Sono andata al mare, mi sono scottata e addirittura ho anche preso un po' di abbronzatura! Sono uscita con lei la sera, le ho anche parlato del disturbo e mi ha ascoltata e capita, mi ha presa abbastanza sul serio e non mi ha mai giudicata, mi ha fatta sentire bene e a mio agio, e anche se non stavo bene fisicamente con lei me ne quasi dimenticavo. Ho riso tantissimo perché lei è una di quelle persone solari e che hanno sempre tanto da raccontare, mi ha detto di andarla a trovare a Luglio, per poi ritornare qui insieme, visto che lei ora ha gli esami di riparazione che da lei si fanno a Luglio ed è dovuta ripartire. Sono stata proprio bene con lei, con chi non mi mette ansia e pressione non ho problemi ad uscire, anzi, mi sono sentita quella di sempre.
E qui arriviamo al punto, con chi mi mette ansia, io non riesco a uscire, entro nel circolo vizioso della "restrizione da ansia" e mi sento ancora peggio, ancora più debole e spossata, ma lo faccio per stare più tranquilla per avere il controllo almeno del cibo. Sto parlando del mio amico, quello di cui spesso ho parlato, ci ho riflettuto tanto, davvero tanto e sono giunta alla conclusione: lui mi fa restringere, è deleterio, estremamente deleterio per me. È una cosa automatica, io non mi sento capita da lui, a volte partono addirittura le ramanzine e mi sento presa in giro nel vero senso della parola la maggior parte delle volte. Mi sono sentita dare della ridicola, della debole, e io questo non lo tollero perché io ho scoperto di essere forte invece. Con tutta l'ansia e la pressione che mi mette io restringo perché mi sento davvero persa in quei momenti, e non so a cosa aggrapparmi per stare meglio, se non alla restrizione. Cosa da non sottovalutare inoltre, mi porta a pensare " adesso perdo ancora peso, così sarò al limite e divento uno scheletro ambulate, magari si accorge e mi sta lontano" e questo è un ragionamento non malato, di più. Io non mi posso uccidere se la gente non vede che sto male, e non posso costringermi ad uscire con qualcuno con cui non sto bene, perché se mi mette ansia un motivo c'è oltre al fatto di quello che ho appena detto, io con lui mi annoio, e mi viene l'ansia. Cosi, all'ennesima richiesta di uscire ho deciso di avere un po' di polso per una dannata volta nella mia vita, gli ho detto che devo concentrarmi su me stessa e che sembrerà strano ma sento che è l'unico modo per stare bene adesso, e che non deve chiedermelo neanche in questi gironi perché la risposta sarà la stessa. Lui è rimasto sorpreso dal mio atteggiamento diverso dal solito, e la sua reazione mi ha confusa e spiazzata. Mi ha detto che è una mia scelta, che però gli dispiace non vedermi mai, e che devo dirgli quando potrà chiedermelo di nuovo, mi ha anche detto che gli sembrava fossi arrabbiata. Io ho sviato, ho detto che non ero arrabbiata e che mi faceva piacere che avesse capito che era una mia scelta, e che non sapevo quando sarei stata pronta, la realtà è che non so SE sarò pronta ad uscire con lui. Forse sarò stata ambigua, forse gli avrò fatto intendere che ora sono io a non voler uscire, e non gli ho fatto capire che il problema è principalmente uscire con lui. Intanto martedì ci sarà un compleanno di una compagna di classe e mi ha chiesto di andare insieme all'andata, io ho accettato però non so se ho fatto bene, da una parte sono confusa perché mi dico "ma allora ci tiene a me!" E da una parte ne sono convinta, ma sarà l'inconpatibilità di carattere e di esperienze a non farmi trovare bene con lui, e che lo porta ad avere certi atteggiamenti con me che mi fanno imbestialire e che a ogni suo messaggio mi fanno scoppiare d'ansia, una volta ho PIANTO. E ho capito che non devo accontentarmi, che non devo logorarmi per nessuno se non ci sto bene, e ringrazio tantissimo anche per questo Sybil che me lo ha fatto capire.
Credo che con questo argomento ho chiuso, anche perché ringrazio davvero chi è arrivato fin qui! Scusate davvero, avevo bisogno di dire tutto!
Adesso per ultima cosa ma forse la più importante vi aggiorno sulla situazione centro! L'altro ieri ci sono stata, la scorsa volta mi sono sfogata con la nutrizionista, ho pianto in quello studio, e mi sono sentita dire "tu stai MALE, punto." Non mi dilungo perché davvero non finirebbe più questo post, ma il primo luglio avrò il piano da seguire, che mi darà la dietista. Sono contenta perché è un passo chiave per stare meglio, ma dall'altra sono spaventata, perché lo psichiatra mi ha detto che potrei "normalizzare" il peso fino a 50, tre chili in più di ora, e sinceramente sono terrorizzata. Non peso 50 da un anno, e psicologicamente è durissima, visto che non mi sento abbastanza magra neanche adesso. Ma se questo mi ridarà indietro la mia salute, mi ridarà il VERO CONTROLLO di me stessa, e diventerà il mio stile di vita per stare bene e libera dalle ossessioni, allora vale la pena provare e pagare questo prezzo. Sarà difficilissimo, ma se elimino tutte le situazioni/persone che mi mettono ansia e con cui sento di dimostrare qualcosa e al contrario mi circondo di chi mi fa stare bene allora posso davvero farcela. Questa cosa della "restrizione da ansia" deve finire perché mi sta distruggendo la vita e ho preso consapevolezza.
Vi lascio ragazze, mi siete davvero mancate e tornerò ad essere presente anche da voi e a darvi sostegno! Voi me ne date molto davvero... Scusate per la lunghezza, penso sia il post più lungo che abbia mai scritto e anche difficile da seguire, ma ora ho fatto un riassunto quanto più possibile dettagliato di cosa è successo durante la mia assenza! Grazie di cuore a chi avrà letto fin qui, vi abbraccio una ad una, GRAZIE. Voglio essere un po' più presente e cercherò di aggiornare!
A presto!
❤️
Partiamo col raccontare di come è andato il famoso pranzo con la classe, vi ricordate?! Che dire è stata una sorpresa e anche un po' scioccante, per il cibo avevo l'ansia a mille ma avevamo già deciso cosa mangiare e ho mangiato un piatto enorme di pasta all'amatriciana, ( di cui ne lasciai un po' perché davvero mi stava venendo una crisi!) poi anche qualche frittellina e un pezzetto di dolce. A parte questa parentesi inutile su cosa ho mangiato passiamo alle cose serie, prima che arrivasse il dolce vedo delle mie compagne appartarsi e poco dopo rientrare con un enorme mazzo di rose rosa, tutti iniziano ad applaudire ed anch'io, ero sicura che fossero per le professoresse, tutto regolare. Ad un certo punto però vedo che si avvicinano a me, panico. C'era anche una lettera e l'ho letta, c'era scritto che si erano accorti che qualcosa mi faceva soffrire e che anche se non potevano sostituirsi a dei medici e si sentivano impotenti volevano starmi vicino, io mi sono anche commossa perché non me lo aspettavo proprio, probabilmente la professoressa ne avrà parlato in classe, e dopo l'emozione iniziale sono scattate le paranoie e i pensieri malati, volevo tenermelo per me, volevo non essere un peso per gli altri, volevo non essere al centro dell'attenzione, non volevo creare aspettative, perché come ho letto nel post di Euridice, dal momento in cui decidi di guarire e quello in cui lo fai davvero passeranno anni, e non è neanche detto che guarirai completamente. Ecco, io sento che adesso loro si aspettano che io torni a settembre come nuova, e che dovrò fingere di stare bene altrimenti sarò un peso, e già sento di essere diversa e di ricevere compassione obbligata ( si lo so, sono paranoie malate ma non posso fare a meno di fare certi ragionamenti) sarà ancora peggio.
Comunque mi ha fatto piacere e sono sicura che avessero le migliori intenzioni, e questo è molto bello, anche se mi sento un po' oppressa.
Ho finito la scuola con due giorni di anticipo, perché non ce la facevo più, e dopo mesi di lotte e sofferenze sentivo davvero di meritarmelo, e sono stata contenta della mia scelta, mi sono risparmiata due giorni di vertigini a tutte le ore e di sforzi di autocontrollo.
Col capitolo scuola ho finito, adesso vi spiego brevemente come va la questione amicizie/vita sociale, allora partiamo dalle cose belle. Fino a pochi giorni fa ho passato del tempo con una mia amica, che abita vicino Roma ma che ha la casa qui, e che torna tutti gli anni, la conosco praticamente da dieci anni. Sono andata al mare, mi sono scottata e addirittura ho anche preso un po' di abbronzatura! Sono uscita con lei la sera, le ho anche parlato del disturbo e mi ha ascoltata e capita, mi ha presa abbastanza sul serio e non mi ha mai giudicata, mi ha fatta sentire bene e a mio agio, e anche se non stavo bene fisicamente con lei me ne quasi dimenticavo. Ho riso tantissimo perché lei è una di quelle persone solari e che hanno sempre tanto da raccontare, mi ha detto di andarla a trovare a Luglio, per poi ritornare qui insieme, visto che lei ora ha gli esami di riparazione che da lei si fanno a Luglio ed è dovuta ripartire. Sono stata proprio bene con lei, con chi non mi mette ansia e pressione non ho problemi ad uscire, anzi, mi sono sentita quella di sempre.
E qui arriviamo al punto, con chi mi mette ansia, io non riesco a uscire, entro nel circolo vizioso della "restrizione da ansia" e mi sento ancora peggio, ancora più debole e spossata, ma lo faccio per stare più tranquilla per avere il controllo almeno del cibo. Sto parlando del mio amico, quello di cui spesso ho parlato, ci ho riflettuto tanto, davvero tanto e sono giunta alla conclusione: lui mi fa restringere, è deleterio, estremamente deleterio per me. È una cosa automatica, io non mi sento capita da lui, a volte partono addirittura le ramanzine e mi sento presa in giro nel vero senso della parola la maggior parte delle volte. Mi sono sentita dare della ridicola, della debole, e io questo non lo tollero perché io ho scoperto di essere forte invece. Con tutta l'ansia e la pressione che mi mette io restringo perché mi sento davvero persa in quei momenti, e non so a cosa aggrapparmi per stare meglio, se non alla restrizione. Cosa da non sottovalutare inoltre, mi porta a pensare " adesso perdo ancora peso, così sarò al limite e divento uno scheletro ambulate, magari si accorge e mi sta lontano" e questo è un ragionamento non malato, di più. Io non mi posso uccidere se la gente non vede che sto male, e non posso costringermi ad uscire con qualcuno con cui non sto bene, perché se mi mette ansia un motivo c'è oltre al fatto di quello che ho appena detto, io con lui mi annoio, e mi viene l'ansia. Cosi, all'ennesima richiesta di uscire ho deciso di avere un po' di polso per una dannata volta nella mia vita, gli ho detto che devo concentrarmi su me stessa e che sembrerà strano ma sento che è l'unico modo per stare bene adesso, e che non deve chiedermelo neanche in questi gironi perché la risposta sarà la stessa. Lui è rimasto sorpreso dal mio atteggiamento diverso dal solito, e la sua reazione mi ha confusa e spiazzata. Mi ha detto che è una mia scelta, che però gli dispiace non vedermi mai, e che devo dirgli quando potrà chiedermelo di nuovo, mi ha anche detto che gli sembrava fossi arrabbiata. Io ho sviato, ho detto che non ero arrabbiata e che mi faceva piacere che avesse capito che era una mia scelta, e che non sapevo quando sarei stata pronta, la realtà è che non so SE sarò pronta ad uscire con lui. Forse sarò stata ambigua, forse gli avrò fatto intendere che ora sono io a non voler uscire, e non gli ho fatto capire che il problema è principalmente uscire con lui. Intanto martedì ci sarà un compleanno di una compagna di classe e mi ha chiesto di andare insieme all'andata, io ho accettato però non so se ho fatto bene, da una parte sono confusa perché mi dico "ma allora ci tiene a me!" E da una parte ne sono convinta, ma sarà l'inconpatibilità di carattere e di esperienze a non farmi trovare bene con lui, e che lo porta ad avere certi atteggiamenti con me che mi fanno imbestialire e che a ogni suo messaggio mi fanno scoppiare d'ansia, una volta ho PIANTO. E ho capito che non devo accontentarmi, che non devo logorarmi per nessuno se non ci sto bene, e ringrazio tantissimo anche per questo Sybil che me lo ha fatto capire.
Credo che con questo argomento ho chiuso, anche perché ringrazio davvero chi è arrivato fin qui! Scusate davvero, avevo bisogno di dire tutto!
Adesso per ultima cosa ma forse la più importante vi aggiorno sulla situazione centro! L'altro ieri ci sono stata, la scorsa volta mi sono sfogata con la nutrizionista, ho pianto in quello studio, e mi sono sentita dire "tu stai MALE, punto." Non mi dilungo perché davvero non finirebbe più questo post, ma il primo luglio avrò il piano da seguire, che mi darà la dietista. Sono contenta perché è un passo chiave per stare meglio, ma dall'altra sono spaventata, perché lo psichiatra mi ha detto che potrei "normalizzare" il peso fino a 50, tre chili in più di ora, e sinceramente sono terrorizzata. Non peso 50 da un anno, e psicologicamente è durissima, visto che non mi sento abbastanza magra neanche adesso. Ma se questo mi ridarà indietro la mia salute, mi ridarà il VERO CONTROLLO di me stessa, e diventerà il mio stile di vita per stare bene e libera dalle ossessioni, allora vale la pena provare e pagare questo prezzo. Sarà difficilissimo, ma se elimino tutte le situazioni/persone che mi mettono ansia e con cui sento di dimostrare qualcosa e al contrario mi circondo di chi mi fa stare bene allora posso davvero farcela. Questa cosa della "restrizione da ansia" deve finire perché mi sta distruggendo la vita e ho preso consapevolezza.
Vi lascio ragazze, mi siete davvero mancate e tornerò ad essere presente anche da voi e a darvi sostegno! Voi me ne date molto davvero... Scusate per la lunghezza, penso sia il post più lungo che abbia mai scritto e anche difficile da seguire, ma ora ho fatto un riassunto quanto più possibile dettagliato di cosa è successo durante la mia assenza! Grazie di cuore a chi avrà letto fin qui, vi abbraccio una ad una, GRAZIE. Voglio essere un po' più presente e cercherò di aggiornare!
A presto!
❤️
lunedì 15 giugno 2015
Un regalo bellissimo, un miracolo... e un miracolo non è abbastanza.
Non so descrivervi come mi sento al momento, non so descrivervi le sensazioni che provo, a ripensarci potrei mettermi a piangere e non finire più ma di felicità, di emozione, l'emozione più vera che ho sentito. Posso solo dirvi che oggi è stato uno dei giorni più emozionanti della mia vita, e meritava di essere messo nero su bianco qui sul blog.
Oggi ho parlato con Sybil al telefono, con quella meraviglia di ragazza, ho parlato con Sybil ma ho parlato con Cecilia, la persona che c'è dietro a quel nickname, e vi assicuro, è stupenda.
A pensarci mi tremano ancora le mani, non so se a parole riesco a esprimerlo. Lei è bellissima, è una di quelle persone BELLE, che vogliono dare un contributo al mondo, che sentono il compito di lasciare un segno nel mondo, e quelle sono le persone più belle in assoluto. Abbiamo parlato per una mezz'ora, e sono bastati quei trenta minuti per cambiarmi la giornata, ma potrei dire la vita intera, perché lei me l'ha cambiata. Ha una voce dolcissima, non immaginate nemmeno, io con lei non provavo imbarazzo, non avevo paura di niente, ed è incredibile per me ve lo assicuro, io che mi vergogno anche a chiedere un bicchiere d'acqua al bar. Eppure... eppure con lei è stato tutto così facile, naturale.
Mi sembrava di conoscerla da una vita intera, voi non immaginate quanto parliamo noi due, noi due parliamo per ore, e a nessuna pesa il dolore dell'altra, lei se ne fa carico e se ne prende cura, lei è impegnatissima con gli esami di maturità, eppure lei oggi mi ha chiamata per starmi vicina, perché anche quando non parliamo per un solo giorno noi ci sentiamo perse, perché noi siamo spaventosamente simili, ed è per questo che lei mi aiuta così tanto. Lei riconosce il mio dolore a pieno, lei è l'unica che mi ha veramente vista, per lei non sono un numero o una diagnosi, lei mi vede prima di tutto come persona e riconosce il mio dolore, qualsiasi sia il mio peso, comunque io sia fatta. Con lei non mi sento mai giudicata, mi sento libera come con nessun altro, è strano descriverlo e non ne sono all'altezza, lei con le sue parole e la sua mente incredibilmente intelligente avrebbe reso tutto alla perfezione, ma è impegnatissima con gli esami e allora io provo a dare voce anche a lei, lo devo fare per lei e per condividere questa cosa con voi.
Mi sembra di conoscerla da una vita, mi è stata accanto in ogni momento, grazie a lei ho trovato la forza di lottare, perché noi adesso abbiamo una ragione per lottare, perché noi ci vedremo. Io la andrò a trovare a settembre e lei verrà quest'estate da me se ne avrà la possibilità e farà di tutto. Già parlarle è stato così emozionante, vederla di persona non so che effetto mi farebbe, ci siamo promesse di farci tante foto e magari farle vedere anche a voi tutte, per darvi speranza, per dirvi che ne vale la pena perché siamo tutte insieme in questa lotta, e noi vorremmo dare voce anche alla vostra. Insieme rideremo, parleremo, ci scorderemo di tutto, mangeremo gelati, brioches e granite, ma non ci importerà nulla perché noi siamo insieme, e insieme noi non abbiamo paura, è incredibile come mi basta una sua parola per dimenticami di tutto, delle mie ossessioni, della mia malattia, delle mie paure e insicurezze, perché c'è lei, e del resto non mi importa più nulla.
Cecilia è speciale perché lei mi ascolta, lei mi prende così come sono, lei non smette mai di starmi accanto, lei mi fa crescere, mi fa prendere consapevolezza, lei mi salva.
Cecilia è speciale perché lei è quello che mi mancava, qualcuno che riconoscesse a pieno il mio dolore, è forse per questo che le voglio un bene indescrivibile, oppure è perché è la prima persona a cui posso rivolgermi per qualsiasi cosa, oppure perché anche quando lei per prima soffre incredibilmente tanto non smette mai di darmi speranza, oppure perché semplicemente è lei.
Io potrei spendere ore a parlarvene e probabilmente tralascio qualcosa, ma non si può davvero descrivere e una pagina non basterebbe, ma neanche cento, neanche mille. Vorrei trovare parole che le rendano giustizia, perché lei è un fiore, una meraviglia.
Non ho mai conosciuto qualcuno come lei.
Sono sicura che quando ne usciremo lo faremo insieme, perché noi insieme abbiamo fatto dei piccoli ma grandissimi passi avanti, solo a parlarne potrei inondare lo schermo...
E quando ne usciremo noi resteremo unite, io lo so perché non ho mai conosciuto qualcuno come lei, e perché mi ritrovo tantissimo in lei in tante cose oltre che per quello che riguarda la malattia, se vi dicessi quanto siamo simili non ci credereste. A me piace credere che il destino ci abbia fatte incontrare nel momento in cui l'una aveva più bisogno dell'altra, avevo tantissimo bisogno di sapere che c'era qualcuno come me. Forse era semplicemente destino, non so descriverlo davvero, l'unico aspetto positivo di tutto ciò è l'aver conosciuto lei, per questo ringrazio di cuore la mia malattia, se io non avessi aperto questo blog, non l'avrei mai conosciuta. E se per conoscerla ho dovuto passare questo inferno, bhe...
Ne è valsa totalmente la pena.
Per guarire credo sia fondamentale trovare qualcosa di più forte della malattia, e a volte è davvero difficile, ma vedete...
IO HO TROVATO LEI.
Grazie di cuore Cecilia, e grazie non è abbastanza.
domenica 31 maggio 2015
Chi non muore si risente
Dopo quasi un mese che non scrivo eccomi qui, mi sembra un'eternità!
Che dire, sono stati giorni altalenanti, non so proprio da dove partire. Comincio col dire che con la scuola è stato un periodo davvero stressante, soprattutto fisicamente. Ora ho finito tutte le interrogazioni e verifiche per fortuna, ma sono stata davvero male fisicamente, ancora non mi spiego come ho fatto a stare lì. Vi spiego meglio, purtroppo fisicamente sono ancora tanto debole, avevo le vertigini tutto il tempo e stavo sempre ad un passo dallo svenire, infatti lunedì e martedì non sono andata e mercoledì dopo aver fatto il compito sono andata via. Questa situazione va avanti da gennaio ormai, prima ero nella fase "luna di miele" e mi sentivo in piene forze, ma poi sono crollata, continui giramenti di testa, continua debolezza e attacchi di panico, e sempre più spesso mi sento male anche a casa, prima era principalmente la mattina a scuola. Ad esempio ero al supermercato, e appena tornata a casa mi sono costretta a mangiare qualcosa anche se non era l'ora in cui di solito faccio merenda ( sono ancora troppo legata agli orari) e mi sono sentita un po' meglio ma non sempre ho la lucidità di mangiare e non ascoltare le voci!
Proprio perché non ce la facevo più sono arrivata a pensare anche di non andare più a scuola fino alla chiusura, perché vi giuro il mio fisico non regge! So che può sembrare una scelta davvero avventata ed esagerata, ma io non mi sono mai sentita così. Alla fine però sono sempre andata, anche con le lacrime agli occhi. Io ero li che piangevo, mi scendevano proprio le lacrime e tremavo di freddo a maggio mentre gli altri erano a maniche corte io congelavo con la felpa e la giacca addosso. Ma nessuno si accorgeva, mi asciugavo immediatamente le lacrime e appena mi parlavano mi sforzavo di sembrare più serena possibile, non so come ho fatto.
Io non ce la facevo più, ero allo stremo e per questo la nutrizionista mi ha fatto un certificato, sono esente dal fare educazione fisica a scuola ( l'ho dovuto fare perché ho provato a dire alla mia gentilissima e comprensiva professoressa che non ero in condizioni fisiche adatte ma mi sono sentita dire che sto bene, e dopo questo dovevo farlo.) e anche per il fatto che se faccio assenze sono giustificata perché sono seguita dal centro. Non volevo arrivare a fare tutto questo, io ho nascosto tutto proprio per non essere al centro dell'attenzione. La coordinatrice di classe ha parlato con mia madre, spero che abbia capito la situazione ed abbia capito che non devono starmi addosso, com'è normale che sia loro credono sia una questione di mangiare o non mangiare, peccato non sia così, sarebbe così facile! Per venerdì hanno già organizzato un pranzo di classe al posto della classica cena, ( è un caso?!) inutile dire che già sono in ansia, io quando esco da scuola voglio solo tornare immediatamente a casa e dimenticarmi di quel posto. Odio non sapere cosa mangerò, e mi sentirò osservata, sicuramente la professoressa ne ha parlato in classe, ed avrà fatto il solito discorso che devono starmi vicino, io non voglio la compassione obbligata di nessuno ( mi sento un po' cattiva, ovviamente apprezzo se qualcuno cerca di capirmi, ma se la cosa è obbligata mi fa solo più male che bene) già sentirmi dire come stai mi mette un'ansia incredibile perché loro si aspettano che con un pranzo io guarisca e che mi senta meglio, probabilmente pensano anche che la mia debolezza cronica sia psicologica, non immaginano i danni interni che ho, perché se non pesi trenta chili non sei un caso grave. La disinformazione e l'ignoranza sui disturbi alimentari mi infastidisce tantissimo, ma da una parte so che esternamene è quasi impossibile capire. La cosa che mi fa piacere è che mia madre ha iniziato finalmente a capire!
Ho la pressione addosso perché si aspettano che io mi senta subito meglio, e me lo confermano le loro parole, ma la mia è una condizione perenne purtroppo, da ben 5 mesi. Io non sto bene, e mi prenderò tutto il tempo che mi serve per guarire, ho capito che lo devo fare solo per me stessa, perché loro non capiranno mai come mi sento ( ed è perfettamente normale).
Scusatemi tantissimo per questa solfa piena di lamentele, passo alle cose un po' più positive, prometto che sarò più breve ( ci provo) al centro mi trovo bene per ora, la nutrizionista è davvero brava, lo psichiatra anche per quello che ho notato, e la dietista la vedo per la seconda volta mercoledì.
Ho fatto gli esami per il metabolismo, fortunatamente l'esito è stato abbastanza positivo!
A breve penso mi faranno la dieta da seguire, per ora sto facendo il diario alimentare, dove scrivo tutte le sensazioni... L'altra volta la nutrizionista lo ha letto, ed ha capito che mi sento quasi sempre in colpa, poi mi ha chiesto di immaginare uno specchio e una bacchetta magica, in cinque secondi dovevo dire istintivamente il peso che avrei voluto avere, sapete cosa ho risposto? 38 chili, perché io mi sentirei magra solo ad una magrezza estrema. Lei mi ha fatto un bellissimo discorso che mi ha colpita tanto, anche se sapevo quelle cose. Adesso ho quasi 10 chili in più rispetto al peso di 38, e mi ha detto che questi dieci chili in più che penso di avere e che io penso siano grasso, sono fatti da organi interni, ossa, muscoli, tessuto epiteliale e di capire che è un desiderio irrealizzabile, perché morirei. Mi ha detto che il mio è un peso già basso, e al massimo posso provare a non aumentare ( già sarebbe una cosa positiva per me, ma forse qualche chilo dovrò prenderlo) e che se continuo con la mia alimentazione attuale, poi finirò per ingrassare e a trent'anni avrei realmente bisogno di perdere peso! Ha ragione, per questo mi impegnerò a seguire il piano che mi daranno!
Un'altra piccola cosa positiva è il fatto che ieri sera ho mangiato l'hamburger con mia cugina ed una sua amica, ero terrorizzata! Ancora adesso ho i sensi di colpa, ma sono stata felice di passare una serata con lei, e le ho fatto questo regalo, se lo merita e nessuno potrebbe capirmi meglio di lei. Sarei anche dovuta uscire, ma sono distrutta e non me la sentivo, in compenso oggi dovrei andare da qualche parte o stare un po' con loro!
Con il mio migliore amico non esco da un po' invece, e se da una parte la cosa mi dispiace dall'altra mi mette troppa ansia, ma mi fermo qui perché ho parlato davvero troppo.
Vi abbraccio ragazze, grazie se siete arrivate alla fine, avevo troppe cose da dire! Scusate anche se sono stata assente, ma avrete capito che é stata davvero dura, vi ho lette sempre però! Grazie di cuore del vostro supporto, non so come ringraziarvi.
Buone vacanze a tutte cercate di riposarvi e godervi questi giorni!
Buone vacanze a tutte cercate di riposarvi e godervi questi giorni!
domenica 10 maggio 2015
Finalmente lo so, ora si inizia un nuovo percorso.
Ciao a tutte ragazze, finalmente trovo un po' di tempo per raccontarvi di com'è andata mercoledì al centro DCA, come sapete ero davvero in ansia, avevo paura di non essere presa sul serio, di non riuscire a spiegarmi, avevo mille preoccupazioni... Ma i vostri commenti mi hanno aiutata tantissimo, non mi sono sentita sola e ho capito che dovevo dire tutto, non avere paura dei giudizi o di quello che avrebbero detto. Innanzitutto vi dico che mi hanno fatto una buona impressione! Non me lo aspettavo, pensavo che davvero non mi prendessero sul serio, ma ora vi spiego tutto.
Le ore prima di andare sono state colme d'ansia, ero molto confusa e preoccupata, ma avevo tanta voglia di parlare perché la vedo come una rivincita non solo per me ma un po' per tutte! Poi mi ha aiutata tantissimo parlarne con Sybil, che come sapete mi è molto vicina e da quando la conosco la mia vita è cambiata, quella ragazza mi sorprende ogni giorno che passa, è fortissima ed è la mia ancora, ci sosteniamo a vicenda e tutto questo è bellissimo. Io non so spiegarvelo ma se c'è una cosa positiva di tutto questo è aver conosciuto lei!
L'appuntamento era alle 14:30 e sono uscita alle 17 passate, ho dovuto aspettare un po' e per prima cosa sono entrata nello studio dello psichiatra e ho parato con lui per primo, mia madre mi ha accompagnata ma potevo entrare da sola perché sono maggiorenne. Così, ho parlato con lui che mi ha fatto tante domande attraverso le quali ho ripercorso tutto il dimagrimento, mi ha chiesto il peso di partenza, il peso con cui ho avuto il menarca, quello massimo e quello minimo. Gli ho spiegato che sono ingrassata da 50 a 65 chili per via di un'alimentazione sbagliata che facevo, poi mi gli ho spiegato che da lì ho deciso di dimagrire ma all'inizio era solo per tornare a 50, e per riavere il mio fisico visto che sono sempre stata normopeso e non mi riconoscevo più in quel modo... Poi però una volta arrivata all'obiettivo mi ha chiesto perché ho continuato arrivando al peso minimo di 45, io gli ho spiegato che ormai quello che era tornare al peso forma si era trasformato in qualcosa per controllare tutto ciò che mi sfuggiva di mano, tutte le emozioni che non riuscivo a gestire e tutte le difficoltà, ogni volta che non avevo il controllo lo imponevo sull'alimentazione e sul controllo del peso. Poi gli ho parlato anche della fase in cui mi sono fermata a 48 in estate perché avevo capito che tanto non mi sarebbe bastato mai e sarei caduta in qualcosa di più grande di me... ( in realtà già ero caduta ma me ne rendo conto solo ora) poi però mi ha chiesto del periodo in cui sono arrivata al minimo, cioè da settembre a inizio dicembre quando ho raggiunto i 45, gli ho descritto la situazione e gli ho spiegato che mi sentivo forte e con tutto sotto controllo ed in più si era aggiunto sempre di più il desiderio di dimagrire per sparire ed essere invisibile. Mi ha detto che è la tipica fase "l'una di miele", ed infatti io mi sentivo forte! Ha capito molto bene il punto del controllo e mi ha detto che è fondamentale! Poi mi ha chiesto anche per quanti mesi ho avuto l'amenorrea e si è segnato tutto.
Ha fatto leggere poi alla nutrizionista, che mi ha fatto domande come ad esempio se mi fossi mai abbuffata, se mi fossi indotta il vomito o fatto sport eccessivo o digiunato, e dopo di che sono andata in studio da lei.
Quando sono andata in studio della nutrizionista c'era un'altra dottoressa con lei, che mi ha pesata, misurato l'altezza, preso le misure corporee e calcolato la massa grassa con il plicometro, quell'aggeggio strano tipo pinza. Ho scoperto di pesare 47.2 mi aspettavo di più sinceramente perché addosso me ne sento molto di più, e da quando ho preso questi due chili dal minimo mi vedo sempre enorme, ma so che è una mia paranoia e che non ci può essere una differenza abissale... Non vi nego che una parte di me era felice perché ho pensato che sarei stata anche meno visto che era pomeriggio e avevo mangiato e bevuto, e che quindi mi riavvicinavo al peso di prima, infatti come sapete vengo da un periodo di restrizione, e stavo peggiorando sempre di più perciò ho chiesto aiuto, perché non ce la faccio più... Ma so che non va bene perché non posso perdere altro peso, già sto troppo male così! Ma purtroppo mi stava venendo sempre di più il desiderio di controllo e di diventare invisibile...
Dopodiché la nutrizionista mi ha chiesto la mia alimentazione attuale, si è segnata anche tutti i cibi di cui ho paura e mi ha dato un quadernino che devo compilare fino alla prossima visita mercoledì prossimo, devo segnare data, ora, luogo, cosa mangio e cosa bevo e le sensazioni che ho! Finora sono stata sempre sincera e devo dire che mi sta aiutando molto. Ho anche un altro compito, quello di pesarmi solo li e non pesarmi a casa, e lo sto rispettando senza troppe difficoltà anche perché ho capito che non posso fidarmi della mia bilancia. Poi la nutrizionista mi ha detto che conoscerò anche dietista e psicologa, mi ha dato anche delle analisi da fare e il 19 devo fare una visita in un'altra sede distaccata per vedere il mio consumo calorico da ferma ed altri esami di cui non ho capito bene il nome! All'inizio queste cose si pagano ma poi avrò l'esenzione perché ho un DCA, si finalmente mi è stato riconosciuto e non so perché ne avevo bisogno altrimenti avrei continuato a restringere con la scusa che non avevo nessun disturbo alimentare, ma invece finalmente mi è stato sbattuto in faccia! E dalla prossima visita potrò fare l'esenzione.
Sono rimasta davvero sorpresa, non mi aspettavo di essere presa sul serio e ho davvero tante speranze, anche perché o mi salvo adesso o davvero non so cosa farei... Sono molto fragile emotivamente ultimamente, infatti lo psichiatra mi ha anche chiesto se mi è capitato di piangere spesso ultimamente tra le altre cose. Che dire, spero davvero di aver trovato un aiuto! Cercherò di essere il più sincera possibile e se ci sono difficoltà non esiterò a dirlo, come mi hanno detto di fare.
Ho visto tante ragazze, e mi sono accorta che non ci sono scheletri che camminano li, ma PERSONE, prima di tutto persone, ragazze che soffrono anche non pesando 30 chili! Ragazze come me, ragazze come noi, che SOFFRONO! Una stava addirittura piangendo...
Poi tornata a casa è venuta mia cugina, quella di cui ho parlato anche nel blog che ha sofferto di disturbi alimentari e che è guarita proprio grazie a questo centro! Infatti è stata lei a dire a mia zia di consigliarmi di andare li! Lei era l'unica che se ne era accorta, lei lo ha sempre saputo... Senza che io le dicessi nulla. Le ho raccontato tutto, ci siamo abbracciate forte e abbiamo pianto insieme, mi ha rassicurata tantissimo e mi ha detto che si guarisce, se si vuole si guarisce e poi quando ne sei fuori ti rendi davvero conto di quello che hai fatto e di quanta vita hai sprecato dietro a un corpo che non conta nulla. Lei è tornata a vivere ragazze, lei ora SORRIDE! Da quanto non lo faceva... Il disturbo le aveva tolto tutto... Ora VIVE! E mi ha dato davvero tanta speranza, sono sicura che con lei vicino sarà più facile, ho bisogno della sua presenza accanto a me lei è sempre stata importantissima! Mi ha capita e mi ha rassicurata, io non volevo farla soffrire perciò non gliene ho mai parlato!
Ora non mi dilungo sennò non finirei più ma davvero ho capito tante cose grazie a lei, non vi spiego nei dettagli altrimenti questo post già noiosissimo diventerebbe davvero troppo lungo, ve ne parlerò in un altro magari! Vi dico solo che mi ha fatto capire che una delle cause che mi porta a restringere è anche l'ansia che mi genera uscire con il mio migliore amico, lo so sembro cattiva ma ho capito che è davvero una causa importante che mi porta a restringere, magari ve ne parlerò meglio! Si è rivelata una cosa che mi porta sempre a restringere perché non ho il controllo della situazione quando usciamo, ci sono sempre tanti imprevisti, certi discorsi e certi suoi atteggiamenti mi infastidiscono... Insomma, non mi trovo a mio agio! E invece ho capito che mi devo circondare di persone che mi fanno ridere, persone con cui posso parlare di cavolate, persone che mi fanno sentire libera, persone che mi fanno VIVERE.
Questo post interminabile è finalmente finito, grazie di cuore se siete arrivate fin qui a leggerlo, so di essere fin troppo pesante! Volevo solo dirvi che TUTTE MERITATE AIUTO, GRIDATELO! Qualsiasi sia il vostro peso, qualsiasi sia la vostra età! Tutte state MALE e avete bisogno di aiuto! E questo l'ho capito soprattutto grazie a Sybil, non smetterò mai di ringraziarla per questo, quella ragazza è meravigliosa! Spero che con questo post vi abbia dato un po' di speranza :) anche nella figura dei medici che purtroppo non sono sempre professionali ma spero che questo non sia il caso!
Vi terrò aggiornate su come andranno le cose!
Un bacione e GRAZIE di cuore per il vostro supporto, non mi aspettavo di conoscere persone così belle!
Le ore prima di andare sono state colme d'ansia, ero molto confusa e preoccupata, ma avevo tanta voglia di parlare perché la vedo come una rivincita non solo per me ma un po' per tutte! Poi mi ha aiutata tantissimo parlarne con Sybil, che come sapete mi è molto vicina e da quando la conosco la mia vita è cambiata, quella ragazza mi sorprende ogni giorno che passa, è fortissima ed è la mia ancora, ci sosteniamo a vicenda e tutto questo è bellissimo. Io non so spiegarvelo ma se c'è una cosa positiva di tutto questo è aver conosciuto lei!
L'appuntamento era alle 14:30 e sono uscita alle 17 passate, ho dovuto aspettare un po' e per prima cosa sono entrata nello studio dello psichiatra e ho parato con lui per primo, mia madre mi ha accompagnata ma potevo entrare da sola perché sono maggiorenne. Così, ho parlato con lui che mi ha fatto tante domande attraverso le quali ho ripercorso tutto il dimagrimento, mi ha chiesto il peso di partenza, il peso con cui ho avuto il menarca, quello massimo e quello minimo. Gli ho spiegato che sono ingrassata da 50 a 65 chili per via di un'alimentazione sbagliata che facevo, poi mi gli ho spiegato che da lì ho deciso di dimagrire ma all'inizio era solo per tornare a 50, e per riavere il mio fisico visto che sono sempre stata normopeso e non mi riconoscevo più in quel modo... Poi però una volta arrivata all'obiettivo mi ha chiesto perché ho continuato arrivando al peso minimo di 45, io gli ho spiegato che ormai quello che era tornare al peso forma si era trasformato in qualcosa per controllare tutto ciò che mi sfuggiva di mano, tutte le emozioni che non riuscivo a gestire e tutte le difficoltà, ogni volta che non avevo il controllo lo imponevo sull'alimentazione e sul controllo del peso. Poi gli ho parlato anche della fase in cui mi sono fermata a 48 in estate perché avevo capito che tanto non mi sarebbe bastato mai e sarei caduta in qualcosa di più grande di me... ( in realtà già ero caduta ma me ne rendo conto solo ora) poi però mi ha chiesto del periodo in cui sono arrivata al minimo, cioè da settembre a inizio dicembre quando ho raggiunto i 45, gli ho descritto la situazione e gli ho spiegato che mi sentivo forte e con tutto sotto controllo ed in più si era aggiunto sempre di più il desiderio di dimagrire per sparire ed essere invisibile. Mi ha detto che è la tipica fase "l'una di miele", ed infatti io mi sentivo forte! Ha capito molto bene il punto del controllo e mi ha detto che è fondamentale! Poi mi ha chiesto anche per quanti mesi ho avuto l'amenorrea e si è segnato tutto.
Ha fatto leggere poi alla nutrizionista, che mi ha fatto domande come ad esempio se mi fossi mai abbuffata, se mi fossi indotta il vomito o fatto sport eccessivo o digiunato, e dopo di che sono andata in studio da lei.
Quando sono andata in studio della nutrizionista c'era un'altra dottoressa con lei, che mi ha pesata, misurato l'altezza, preso le misure corporee e calcolato la massa grassa con il plicometro, quell'aggeggio strano tipo pinza. Ho scoperto di pesare 47.2 mi aspettavo di più sinceramente perché addosso me ne sento molto di più, e da quando ho preso questi due chili dal minimo mi vedo sempre enorme, ma so che è una mia paranoia e che non ci può essere una differenza abissale... Non vi nego che una parte di me era felice perché ho pensato che sarei stata anche meno visto che era pomeriggio e avevo mangiato e bevuto, e che quindi mi riavvicinavo al peso di prima, infatti come sapete vengo da un periodo di restrizione, e stavo peggiorando sempre di più perciò ho chiesto aiuto, perché non ce la faccio più... Ma so che non va bene perché non posso perdere altro peso, già sto troppo male così! Ma purtroppo mi stava venendo sempre di più il desiderio di controllo e di diventare invisibile...
Dopodiché la nutrizionista mi ha chiesto la mia alimentazione attuale, si è segnata anche tutti i cibi di cui ho paura e mi ha dato un quadernino che devo compilare fino alla prossima visita mercoledì prossimo, devo segnare data, ora, luogo, cosa mangio e cosa bevo e le sensazioni che ho! Finora sono stata sempre sincera e devo dire che mi sta aiutando molto. Ho anche un altro compito, quello di pesarmi solo li e non pesarmi a casa, e lo sto rispettando senza troppe difficoltà anche perché ho capito che non posso fidarmi della mia bilancia. Poi la nutrizionista mi ha detto che conoscerò anche dietista e psicologa, mi ha dato anche delle analisi da fare e il 19 devo fare una visita in un'altra sede distaccata per vedere il mio consumo calorico da ferma ed altri esami di cui non ho capito bene il nome! All'inizio queste cose si pagano ma poi avrò l'esenzione perché ho un DCA, si finalmente mi è stato riconosciuto e non so perché ne avevo bisogno altrimenti avrei continuato a restringere con la scusa che non avevo nessun disturbo alimentare, ma invece finalmente mi è stato sbattuto in faccia! E dalla prossima visita potrò fare l'esenzione.
Sono rimasta davvero sorpresa, non mi aspettavo di essere presa sul serio e ho davvero tante speranze, anche perché o mi salvo adesso o davvero non so cosa farei... Sono molto fragile emotivamente ultimamente, infatti lo psichiatra mi ha anche chiesto se mi è capitato di piangere spesso ultimamente tra le altre cose. Che dire, spero davvero di aver trovato un aiuto! Cercherò di essere il più sincera possibile e se ci sono difficoltà non esiterò a dirlo, come mi hanno detto di fare.
Ho visto tante ragazze, e mi sono accorta che non ci sono scheletri che camminano li, ma PERSONE, prima di tutto persone, ragazze che soffrono anche non pesando 30 chili! Ragazze come me, ragazze come noi, che SOFFRONO! Una stava addirittura piangendo...
Poi tornata a casa è venuta mia cugina, quella di cui ho parlato anche nel blog che ha sofferto di disturbi alimentari e che è guarita proprio grazie a questo centro! Infatti è stata lei a dire a mia zia di consigliarmi di andare li! Lei era l'unica che se ne era accorta, lei lo ha sempre saputo... Senza che io le dicessi nulla. Le ho raccontato tutto, ci siamo abbracciate forte e abbiamo pianto insieme, mi ha rassicurata tantissimo e mi ha detto che si guarisce, se si vuole si guarisce e poi quando ne sei fuori ti rendi davvero conto di quello che hai fatto e di quanta vita hai sprecato dietro a un corpo che non conta nulla. Lei è tornata a vivere ragazze, lei ora SORRIDE! Da quanto non lo faceva... Il disturbo le aveva tolto tutto... Ora VIVE! E mi ha dato davvero tanta speranza, sono sicura che con lei vicino sarà più facile, ho bisogno della sua presenza accanto a me lei è sempre stata importantissima! Mi ha capita e mi ha rassicurata, io non volevo farla soffrire perciò non gliene ho mai parlato!
Ora non mi dilungo sennò non finirei più ma davvero ho capito tante cose grazie a lei, non vi spiego nei dettagli altrimenti questo post già noiosissimo diventerebbe davvero troppo lungo, ve ne parlerò in un altro magari! Vi dico solo che mi ha fatto capire che una delle cause che mi porta a restringere è anche l'ansia che mi genera uscire con il mio migliore amico, lo so sembro cattiva ma ho capito che è davvero una causa importante che mi porta a restringere, magari ve ne parlerò meglio! Si è rivelata una cosa che mi porta sempre a restringere perché non ho il controllo della situazione quando usciamo, ci sono sempre tanti imprevisti, certi discorsi e certi suoi atteggiamenti mi infastidiscono... Insomma, non mi trovo a mio agio! E invece ho capito che mi devo circondare di persone che mi fanno ridere, persone con cui posso parlare di cavolate, persone che mi fanno sentire libera, persone che mi fanno VIVERE.
Questo post interminabile è finalmente finito, grazie di cuore se siete arrivate fin qui a leggerlo, so di essere fin troppo pesante! Volevo solo dirvi che TUTTE MERITATE AIUTO, GRIDATELO! Qualsiasi sia il vostro peso, qualsiasi sia la vostra età! Tutte state MALE e avete bisogno di aiuto! E questo l'ho capito soprattutto grazie a Sybil, non smetterò mai di ringraziarla per questo, quella ragazza è meravigliosa! Spero che con questo post vi abbia dato un po' di speranza :) anche nella figura dei medici che purtroppo non sono sempre professionali ma spero che questo non sia il caso!
Vi terrò aggiornate su come andranno le cose!
Un bacione e GRAZIE di cuore per il vostro supporto, non mi aspettavo di conoscere persone così belle!
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