Lettori fissi

martedì 15 settembre 2015

Fiume in piena.

Sono incazzata.

Mi sento un fiume in piena che sta per straripare, a parte il fatto che sto per esplodere davvero da quanto sono ingrassata. Non mi soffermo su quanto sono ingrassata perché non avete idea. Vi descriverò un episodio emblematico.

Non mi riconosco più. 

Avete presente quando succedono una serie di cose tutte insieme proprio nel momento meno opportuno? Nel momento in cui state già abbozzando troppo e una minima goccia potrebbe distruggervi completamente?

Ecco, su di me è sceso un temporale, all'improvviso.

Sto male, inutile negarlo... dopo quei tre giorni a Bologna mi sembra mi stia crollando tutto addosso.
Ho quella forza che avevo trovato li, è con quella che sono andata avanti in questi giorni.
Giovedì è ricominciata la scuola, il fatidico ultimo anno. Quella mattina io sono andata a fare colazione benché non avessi la minima voglia con il mio amico e il suo gruppo di amiche che conosco anche io. Per fortuna avevo fatto colazione a casa dato che loro hanno preso un misero caffè, e poche persone hanno preso in seguito una brioche ma ovviamente io avevo fatto colazione, non sarei riuscita a prenderla.
Già quella è stata una vittoria enorme per me, visto che non lo vedevo da un secolo e non sapevo nemmeno come comportarmi.

A scuola sto portando il PANE per spuntino, perché a me quello serve, se mangio la barrettina di cereali non mi reggo in piedi come l'anno scorso.
Per la prima volta, dopo un anno non sto di merda a scuola, o meglio: non sono una morta vivente.
Faccio una colazione che è il doppio di quella di prima e in combinazione col pane per spuntino non mi sento più morire, non mi gira più la testa, non mi vengono più gli attacchi di panico, riesco a fare ginnastica. Sono enorme ma almeno il mio corpo ora regge e di questo almeno sono stata felice per un secondo.
Fantastico,no? Direte voi, perché ti lamenti allora?

Il fatto è che sono ingrassata e continuo ad ingrassare.
Mi faccio schifo così, ho paura. Io non voglio continuare ad ingrassare per sempre, sono al LIMITE.
Non riesco a guardarmi allo specchio, non ce la faccio. Mi sembra di impazzire e ho la visita al centro solo tra otto giorni, non ce la faccio ad aspettare.
E' una fase critica.

Io ho abbozzato, ho continuato ad incassare, continuo a NON restringere ogni giorno ma non serve a niente se dentro sto di merda. E' la fase più difficile da due anni a questa parte.

Se fin ora sentivo delle goccioline ma comunque mi riparavo col mio ombrello ora è scoppiata una grandinata, il mio ombrello si sta bucando.
Oggi a scuola stavo facendo ginnastica, mi sentivo letteralmente il grasso scoppiare da qualsiasi parte del corpo,dai leggins che ero stata costretta a mettere. Adesso pure nei fianchi, quando il mio punto debole erano sempre state le gambe.
Ma resistevo perché dicevo "almeno non sto di merda, wow!" cioè sono stanca,ma stanca come gli altri, anzi loro si lamentavano più di me.


Tra un esercizio di corsa e l'altro arriva il momento della trave, arriva il mio turno. La bocca di quella stronza (la mia professoressa) si apre lentamente... quando dice:"Oh, ti vedo molto meglio rispetto all'anno scorso, abbiamo messo su la ciccetta eh?!"

Attimo di silenzio. Sbiancamento totale. Agghiacciata. Paralizzata.

Parte la risatina isterica, cosa cazzo avrei dovuto rispondere? Che questa CICCETTA che ho preso mi ha permesso di non morire? Che questa CICCETTA mi permette quanto meno di fare un passo senza sentirmi crollare il mondo addosso? Che questa CICCETTA è la conseguenza del mio NUTRIMENTO? Che io ho un fottutissimo disturbo alimentare? Che ci devo convivere a vita ed è già troppo doloroso così?
Lo so, non mi andrà mai bene nulla di quello che dicono, ma io già mi sento obesa di mio, anzi lo sono e poteva benissimo fermarsi al classico,canonico "ti vedo meglio" che è sempre un'offesa per noi ma almeno non ferisce più di tanto, mi sarebbe andato persino bene -che poi mica tanto, perché fa supporre che hai preso ciccia- però non il termine CICCIA, me lo ripete già troppo il mio amico, che tanto lo ripeteva anche a 45 chili. Eh sì, perché in tutto questo io ho dovuto anche sopportare questo, sentire questo termine in continuazione, non mi frega niente se lo dice sempre per "scherzo".

Mi dite come si fa dopo questo a non crollare? EPPURE IO NON HO RISTRETTO.
Ma non lo dico nemmeno per sentirmi forte o altro, perché tanto faccio pensieri terribili lo stesso e la mia immagine mi fa venire gli attacchi di panico e mi fa scoppiare a piangere ( cosa mai successa fino ad ora) quindi il fatto che non stia restringendo è marginale,

E adesso cosa faccio? Torno a restringere? NON POSSO.
Continuo a ingrassare a oltranza?
Io ora non posso mangiare meno di questo. e allora che faccio?

Ogni giorno io continuo a ignorare il fatto che sono grassa ora, ogni giorno non restringo ma soffro anche tantissimo, come non mai.

In questo ci si aggiunge anche l'ansia che mi mette la gente, una tizia mi deve portare gli appunti che le ho prestato da un mese, addirittura un quaderno di Maggio, DI MAGGIO.
Io stavolta mi sono incazzata, ci è rimasta di merda perché tutti pensano che sono quella dolce e buona, e grassa. Ma NO. Non lo sono, io mi sono ammalata per l'incapacità di dire NO.
E allora ho controllato il cibo, wow quante cose ho capito. Oggi le ho parlato con un tono con cui mai avevo fatto, spero porti i suoi frutti, vediamo se mi chiede ancora qualcosa, la gente mi STRESSA.

Pensavo mi avrebbero lasciata in pace diventando uno scheletro? Per loro sto benissimo, io sono quella che fa tutto per tutti, io sono una birra rossa come dice Michela Marzano nel suo libro, anch'io ho i capelli neri, ma sono rossa. 
Rossa dentro.
Forse è questo il mio problema... "Nel bene e nel male non riesco a non essere eccessiva... Se c'è un termine che mi definisce veramente quello sarebbe "troppo". Mi innamoro troppo. Mi appassiono troppo. Mi stanco troppo. Mi arrabbio troppo."
Io sono esattamente così.

Stasera, FORSE riuscirò a farmi ridare quei maledetti quaderni (io sono l'unica a cui li chiedono, io sono quella che "li prende bene") perché ovviamente oggi pomeriggio deve andare dallo zio che sta male, sembra che succedano apposta questo genere di cose.

Scusate il linguaggio più volgare del solito, perdonatemi ma sto scoppiando in tutti i sensi.
Se non mi sfogo qui non so dove altro farlo.

Perché io quando mi arrabbio, mi arrabbio troppo.

Vi abbraccio.

martedì 8 settembre 2015

Tre giorni di normalità a... Bologna!

Eccomi qui, sono tornata giusto ieri da Bologna.
Vi chiederete come mai sono stata lì, sono andata per accompagnare mia cugina che ha dovuto fare un test per l'università e cercare casa. Sono partita sabato e sono tornata ieri nel tardo pomeriggio, non avrei mai pensato di accettare, ma mi sono buttata senza pensarci più di tanto, perché ero sicura alla fine che mi avrebbe fatto BENE. Fino ad un secondo prima già pensavo al cibo che avrei dovuto mangiare, agli imprevisti, agli orari diversi dal solito, al fatto che a casa sarei stata tentata di restringere... Ma alla fine ho detto sì.

Sono stati i tre giorni più belli che abbia mai vissuto da tanto tempo ormai.

Finalmente posso raccontare qualcosa di bello dopo tutto questo schifo, dopo tutta questa battaglia che mi sta sfinendo.
Non so da dove partire perché ogni momento è stato speciale, ma nel viaggio dell'andata è successa una cosa bellissima: ho detto a mia cugina del blog.
Ebbene sì, non le ho detto il titolo perché non ero pronta in quel momento, ma ha capito benissimo... Le ho detto che ho conosciuto Sybil, che ho conosciuto tutte voi. Lei ha capito tutto perfettamente, sapevo che potevo fidarmi e mi sono sentita davvero leggera dopo averglielo detto!

Abbiamo fatto merenda in macchina con un panino, pranzo con un panino e un tortino al limone, per me era incredibile! Con lei ho ritrovato la mia naturalità con il cibo, non lo associavo più ad uno schema rigido, mi ha fatto capire tante di quelle cose che se le scrivessi tutte non finirei davvero più e sarebbe difficile esprimerle con le sue parole. Ho capito fondamentalmente una cosa: MI SONO FATTA GIÀ TROPPO MALE.
Io mi vedo normalissima ormai, anzi in questo periodo mi vedo addosso come macigni tutti i chili che ho preso, chili vitali però... L'ho capito grazie a lei. Addirittura lei mi vede ancora non troppo in forma,  quando ha parlato del mio corpo con i termini "braccine" e "gambette" sembrava che non stesse descrivendo il mio corpo, mi ha detto di aver paura per me, perché sono due anni che sono in restrizione e il corpo per un po' va avanti ma poi non ce la fa più.

Una cosa mi ha colpito molto, lei se ne era accorta prima di tutti, anzi lei è stata l'unica qui vicino a me fisicamente ad essersi accorta di me, che mi stavo distruggendo, perché lei ci è passata.
Già a Natale, ha detto di avermi vista cambiarmi di schiena, aver visto lo scheletro ed esser tornata a casa con quell'immagine nella mente. Io ancora non mi rendo conto di aver potuto scatenare una reazione simile, lei è stata l'unica a vederlo. Ma con quelle parole ho capito che io in realtà non devo dimostrare niente a nessuno, chi ha gli occhi per vedere vede, non posso aprire gli occhi a persone che li hanno serrati, in nessun modo.

Sabato sera abbiamo parlato tanto di questo... Mi ha detto tanto, mi ha insegnato tanto e paura l'ho avuta anch'io per come mi sono trattata. Non posso dire tutto ciò che ci siamo dette perché non finirei più davvero! Ma ho capito tanto,  ho capito che questo scherzo della mente non può durare a lungo, che non posso tornare indietro, che io voglio che a Natale lei mi riveda come un tempo, serena e in forma, il mio peso forma.

Questa cosa dovevo proprio raccontarla, il viaggio in se è stato tranquillo, il tempo è passato velocemente e la cosa più importante è che in questi tre giorni mi sono fatta GUIDARE, ho seguito esattamente ciò che facevano gli altri, mia cugina ha avuto un DCA come sapete, ma ora vede le cose diversamente e dall'esterno per fortuna. Mi ha dato tanta speranza perché io l'ho vista stare male quanto me, distruggersi completamente, stare meglio e poi distruggersi ancora e così via... È sempre stata una persona stupenda, ma ora le si vede in faccia che ha superato una cosa più grande di lei, a parlarne mi viene da piangere, chissà se un giorno lei leggerà questo post, un po' mi vergogno... Ma sarebbe fiera di me, ne sono certa.

Bologna è bellissima, abbiamo camminato, camminato e camminato, tutto il giorno. Il mio corpo era distrutto ma ha retto, perché gli ho dato tutto il necessario. Come dico nel titolo sono stati tre giorni di normalità, di naturalezza col cibo. Sapevo che dovevo camminare TANTO, e ho mangiato tutto il necessario che a volte nemmeno bastava! Vi giuro che abbiamo camminato tutto il giorno, ci spostavamo a piedi dall'hotel alla stazione e al centro, la gente del posto era sconvolta perché non era abituata a camminare così. Per trovare dei posti in cui mangiare, o le vie per vedere le case con cui avevamo appuntamento poi non vi dico! Ho fatto chilometri e chilometri, e senza colazione all'hotel, senza panino, senza pizza, senza gelato, senza tutte queste cose non ce l'avrei mai fatta, il cibo è il nostro carburante in tutti i sensi.
Vi faccio un piccolo riepilogo per farvi capire quante sfide ho affrontato:
- sabato panini a pranzo e pizza a cena (buonissima!)
- domenica mattina colazione all'hotel, pranzo con strette alla romagnola (piatto tipico tipo tagliatelle con prosciutto affumicato in un posto bellissimo) cena alla roadhouse con panino e patatine FRITTE.
-domenica colazione all'hotel, pranzo con un pezzo di pizza e un gelato delizioso, sarà un anno e più che non mangiavo il gelato artigianale.

È stato bellissimo, mi sono fatta proprio guidare come vi dicevo, per quanto ho camminato era più che giusto!
Non ho mai mangiato così, con quelle sensazioni... NON ME LO RICORDAVO PIÙ, non ricordavo più come fosse mangiare per nutrirsi.

Ho fatto anche shopping, ho preso il libro "volevo essere una farfalla" di Michela Marzano, un po' mi sono vergognata a chiederlo, ma poi ho pensato: vergogna di cosa? Che pensassero ciò che vogliono, tanto avranno SEMPRE da ridire, TUTTI. ( altra cosa che ho capito ancora meglio)
Già mi aspetto i commenti quando dopodomani ahimè... Ricomincia la scuola.
Non sono pronta e non ho le forze, ma forse farò un post a parte per lamentarmi di questo, questo non può essere rovinato da questo argomento.

Ho comprato anche dei jeans, nel camerino sono andata in crisi quando la 38 di certi jeans mi stava stretta, poi ho trovato dei jeans semplicissimi che ho preso alla fine, e che ho messo giusto oggi. Ma mi vedo davvero un salame, mi mancano quelle cosce un po' più sottili anche se prive di muscoli e vuote.
Ma quello che mi è restato di questi non è una taglia di un paio di jeans, ma tre giorni di normalità, di divertimento e di spensieratezza in tutti i sensi, ho affrontato tutto.
Mi è dispiaciuto così tanto tornare alla normalità, era così bello lì, in una città grande con la persona a cui voglio un bene immenso e che mi capisce, con i miei zii che mi hanno fatta sentire al sicuro, che mi chiedevano sempre come stessi.

Ho conservato lo spirito di questi tre giorni e me lo porto nel cuore, oggi ho mangiato tutto il pacchetto di biscotti a colazione; era confezionato così, con otto pezzi e li ho mangiati tutti.
Ancora non mi sembra vero, questo era uno scoglio che mi sembrava insormontabile, davvero.
Nel frattempo ho fatto anche cena e ho mangiato la mia dose esagerata di pane ( ricordate?!) e anche un po' di più perché non posso toglierne 15 gr se le fette sono fatte così, o meglio potrei ma non avrebbe senso, sarebbe malato.

Sono davvero orgogliosa di me perché nonostante i pensieri ( e vi assicuro sono tantissimi, se non li assecondo non vuol dire che non mi assillino, anzi... potete immaginare!) sono riuscita a fare così tanto, non lo avrei mai immaginato, ho finalmente capito che il mio corpo ci metterà un po' per riprendersi, ho capito che non devo avvelenarmici più il sangue perché io so che tutti i danni che mi sono creata dipendono esclusivamente da come mi sono trattata.
Gli altri non lo vedono?! STI GRAN CAVOLI. Mi fa male che non lo vedano ma almeno ora non sento il bisogno di dimostrare niente e spero che questo momento duri, perché non saprei affrontare un'altra ricaduta, proprio no.
E vi dirò di più... Guarire vuol dire anche AFFRONTARE  la vita, senza escamotage che conosciamo bene... E oggi che ha fatto la vostra Kiki? E' andata a girare un video per il compleanno del suo amico di cui parla sempre, benché non avesse la minima voglia e avesse un mal di testa atroce. INCREDIBILE. Non vi racconto delle figure che ho fatto ( era una sorta di intervista e ad alcune domande non ho risposto, non sapevo che dire... Si vede che non ci esco più?!)

Guarire vuol dire soprattutto questo.

Detto ciò vi dico velocemente che la visita di mercoledì è andata... per loro bene, io devo ancora metabolizzare il tutto, alla fine sì, ho preso peso e mi devo malissimo,molto  cambiata, ma non tre chili come pensavo.

Ma avete visto? Ho risposto così. Ve lo sareste mai aspettate?! Io no, affatto.

Basta volerlo davvero e anche se io per prima a volte non lo voglio completamente vi dico che si può, vorrei darvi un minimo di speranza, perché io sono la prima che adesso è pervasa da pensieri malati e a volte penso sul serio di cedere ma mi auguro che non sarà sempre così, me lo auguro davvero perché non ce la farei a ricominciare tutto.

Vi abbraccio forte
<3