Lettori fissi

martedì 3 maggio 2016

Pausa.

Da quasi una settimana sono in pausa dal centro, ho preso la decisione mercoledì scorso.
Non avevo previsto di farlo proprio quel giorno, volevo aspettare che scadesse il tesserino per l'esenzione ma quel giorno ho sentito troppo il bisogno di togliermi questo "peso", di allentare la presa. Non ho smesso completamente di andarci, infatti il prossimo appuntamento è a inizio giugno perché abbiamo deciso di fare degli incontri più distanziati prima di non andare proprio più. Molto probabilmente farò solo questi incontri a giugno, luglio e settembre prima di partire se tutto va bene per l'università. Sono incontri proprio per vedere se nell'arco di tempo di autonomia che ho avuto prosegue tutto bene.

Come potete immaginare non ho fatto questa scelta perché io sia guarita e di questo sono consapevoli al centro, per questo in questi casi si consiglia sempre di fare questi incontri a lungo termine fin quando è possibile. Avrei tanto voluto dire di aver fatto questa scelta perché sto bene, perché tutto sommato il cibo non è protagonista delle mie giornate ma mentirei.
Posso dire però che finora mi è sembrata la scelta più giusta per me, non ho più l'ansia e il pensiero di andare lì, il che mi legava ancora di più al cibo. Per fare un esempio pratico mi veniva l'ansia al pensiero di parlare con la psicologa, ho continuato a non trovarmi bene con lei, non c'era quel rapporto di empatia e voglia di raccontarmi, di scoprirmi che a  il vero non ho forse mai avuto, ero semplicemente stanca di ripercorrere tutto di nuovo, io sono consapevole di quello che mi ha fatto stare male, nell'ultimo anno non ho fatto altro che cercare cause, eventi rimossi, parole rimosse. Nonostante ciò però ho sempre fatto difficoltà a risolvere il problema col cibo, perché come dicevo nello scorso post si è radicato e si è quasi isolato da tutti gli altri problemi. Non so se riesco bene a esprimere il concetto, probabilmente no, ma sostanzialmente ero stanca di dover raccontare, perché io sapevo già, dentro di me cosa mi fa stare male.
Un altro esempio pratico riguarda proprio il cibo in se, per fare un esempio se il giorno prima dell'appuntamento avevo mangiato la pizza, o un pezzo di torta o qualsiasi altro cibo che potrebbe causare ritenzione idrica non me lo godevo fino in fondo, perché avrebbero pensato che fossi veramente ingrassata, mi sentivo in colpevole in qualche modo e questo non dovrebbe succedere.
Invece ora che non ho questo impegno, mi sento molto più libera anche col cibo nei giorni più positivi, perché ovviamente continuano ad esserci i momenti no, i momenti di sconforto e apatia.
Ma quando ho l'occasione di mangiare dei pasticcini, una pizza o quando vado ad una cena so che posso ovviare all'ansia del peso semplicemente non pensandomi e senza il pensiero che qualcuno mi debba comunque pesare la vivo meglio. Infatti non mi sono mai pesata da sola, non lo faccio da luglio e non ho ceduto in questa settimana di indipendenza, non so nemmeno io se sarò mai pronta a vedere il peso di adesso sulla bilancia.

Fondamentalmente quindi non mi sono distaccata dal centro perché sono guarita ma fino ad ora nemmeno come occasione per perdere peso. Io ci penso tutto il santo giorno, continuo a sentirmi in colpa per certe cose, continuo ad essere ipersensibile al tema del cibo, sia quando ne sento parlare che quando ne leggo ma qualcosa, non so cosa, al momento di scegliere poi mi impedisce di restringere.
Ho imparato a conoscermi, anzi sto ancora imparando... Io so che se mi privo di qualcosa  non ho energie, il tempo passa lentissimo e la mia vita diventa la pausa tra un pasto e l'altro più di quanto non sia.
Io odio la fame. Non so come si faccia ad amare i crampi della fame, sarò atipica io ma io odio avere fame, non mi fa sentire ne potente ne altro, anzi mi sento la persona più debole del mondo in quel momento. Io non ho la forza di fare niente senza cibo, e quando mangio tutto quello che devo sento la differenza rispetto a quando mangio qualcosa di più leggero.

La mia quotidianità ormai è questa, ogni giorno mi ritrovo a scegliere se in quella giornata voglio avere tutte le energie necessarie o se preferisco essere debole per tutto il giorno e mi conviene decisamente la prima. Oltre al fatto che si sta avvicinando l'esame sto pensando al dopo, a cosa mi aspetterà, non ho tantissima ansia per l'esame di stato, quello che mi scoccia è arrivarci. L'ansia è per il dopo, sono tanto confusa e ho tanti dubbi e preoccupazioni non solo legate strettamente alla scelta dell'università ed è inevitabile pensare a come cambierà il mio rapporto col cibo, perché inevitabilmente dovrò cambiare io.
Giusto per aggiornare ho iniziato anche scuola guida, a fine maggio l'esame teorico e non vedo l'ora di raggiungere almeno questo traguardo, è molto importante per me.
Questi pensieri e impegni mi hanno aiutato un po', mi aiutano a scegliere di avere l'energia giusta per fare tutto.

In altri giorni invece, l'apatia e lo sconforto prende il sopravvento e non vorrei far altro che rivivere quello che ho vissuto ma arrivati a questo punto non so quando questo pensiero mi lascerà.

Quindi per ora vado avanti così, e vedremo a giugno cosa succederà, mi sento più libera e credetemi è come se mi fossi tolta una grande ansia che mi ricordava il problema col cibo, mi ricordava che dovevo pesarmi, che dovevo fare un diario alimentare tutti i santi giorni,mi ricordava che la mia vita è uno schema fatto di cibo e basta. Può sembrare una cosa di poco conto ma non dover più scrivere tutto quello che mangio effettivamente mi fa sentire più libera, non dover pensare al fatto di aver mangiato la pizza in date ravvicinate o essere andata ad una cena mi fa vivere meglio la situazione, perché so che l'80% della mia alimentazione è sana e quell'altro 20% di cose meno sane e di altre occasioni deve esserci e sopratutto so di cosa ho bisogno per avere energia, so che se un giorno ho fame e voglio mangiare di più non devo scriverlo su un diario per ricordarmelo e magari sentirmi dire che i biscotti due volte al giorno non vanno bene, perché IO so che va bene per me.
Lo psichiatra mi ha aiutato nella scelta e la dietista mi ha preso misure ed il peso, così da controllare la prossima volta che sia tutto ok, mi ha fatto qualche domanda di routine sull'alimentazione attutale e  mi ha detto che le sembra tutto regolare.

Sentivo di aver lasciato il blog all'abbandono per troppo tempo e per troppo tempo sono stata assente, sarà anche un post confusionario come al solito ma spero di essere riuscita ad aggiornare e fare un quadro generale di quello che mi è successo.

Un abbraccio a tutte. ♡

3 commenti:

  1. Ti capisco perfettamente Kiki. Il trattamento del dca, a volte, diventa un trigger anziché un aiuto, soprattutto se con la terapeuta non ti sei trovata bene.
    La continua serie di appuntamenti, consulti e visite è molto stressante, ma penso che tu possa trasformare questa noia in un incentivo a stare meglio, a riprenderti la tua libertà.
    E, in fondo, credo che anche tu ti stia rendendo conto che il tempo che il dca e la terapia del dca ti sottraggono possono essere spesi molto, molto meglio: una giornata spensierata con tua sorella o con gli amici, una passeggiata nel verde, una mattina per negozi di libri e dischi, un film in lingua originale....
    A me questo pensiero è stato ed è ancora d'aiuto nel tenere la guardia alta contro l'anoressia, e spero sia così anche per te.

    Un bacino <3

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  2. Come sei dolce Claudine... Grazie ♡ è bello rivederti sul blog, sempre profonda e sensibile.
    Hai capito proprio quello che intedevo, oltre ad essere un trigger ed essere invasiva la terapia mi toglie un sacco di tempo, oltre a mettermi davvero troppa ansia.
    Anche a me aiutano a volte queste esperienze al di fuori del dca e della terapia, dipende poi molto anche da cosa faccio ma se lo faccio con piacere aiuta anche me!
    E mi aiuta anche molto il fatto di dover tenere testa a degli impegni, è la cosa che probabilmente mi aiuta di più!
    Un bacione a te!

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  3. Ciao Kiki! Dopo tanto tempo sono riuscita a tornare a trovarti :) mi ricordo cosa dicevi nell'altro post riguardo la psicologa, quindi secondo me hai fatto bene a fare questa scelta di allontanarti dal centro. Tu ti conosci meglio di chiunque altro, compresi gli psicologi più bravi, e se senti che questo ti fa stare meglio hai fatto la cosa migliore. Di sicuro stare senza un diario alimentare ti renderà la vita più facile col cibo.

    A quest'ora dovresti già aver superato anche l'esame della patente, spero sia andato tutto alla grande. Riguardo il "dopo esame", tutti si sentono confusi dopo la maturità, è normale, perché finisce una delle poche certezze della vita adolescenziale, la scuola, e ci si chiede... e dopo? Vedrai che capirai qual è la tua strada, e la seguirai :) bisogna fare solo una cosa per volta e prendersi i propri tempi.

    ps. Non so se vedi ancora i miei post, perché mi sono trasferita su Wordpress e so che qui non appaiono più. Se è così mi trovi su www.profumodifollia.it, puoi seguirmi sui social o su Bloglovin se ti fa ancora piacere :)

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