Sono successe talmente tante cose che non so proprio da dove iniziare! Cercherò di fare una specie di riassunto, ma se mi conoscete ormai sapete che alla fine dirò un mucchio di cose senza un filo logico. Adesso finalmente è finita la scuola, e voglio essere più presente qui, perché ormai fa parte di me, e qui ho conosciuto persone fantastiche, quindi vi sento tutte vicine come una famiglia, mi è mancato scrivere qui.
Partiamo col raccontare di come è andato il famoso pranzo con la classe, vi ricordate?! Che dire è stata una sorpresa e anche un po' scioccante, per il cibo avevo l'ansia a mille ma avevamo già deciso cosa mangiare e ho mangiato un piatto enorme di pasta all'amatriciana, ( di cui ne lasciai un po' perché davvero mi stava venendo una crisi!) poi anche qualche frittellina e un pezzetto di dolce. A parte questa parentesi inutile su cosa ho mangiato passiamo alle cose serie, prima che arrivasse il dolce vedo delle mie compagne appartarsi e poco dopo rientrare con un enorme mazzo di rose rosa, tutti iniziano ad applaudire ed anch'io, ero sicura che fossero per le professoresse, tutto regolare. Ad un certo punto però vedo che si avvicinano a me, panico. C'era anche una lettera e l'ho letta, c'era scritto che si erano accorti che qualcosa mi faceva soffrire e che anche se non potevano sostituirsi a dei medici e si sentivano impotenti volevano starmi vicino, io mi sono anche commossa perché non me lo aspettavo proprio, probabilmente la professoressa ne avrà parlato in classe, e dopo l'emozione iniziale sono scattate le paranoie e i pensieri malati, volevo tenermelo per me, volevo non essere un peso per gli altri, volevo non essere al centro dell'attenzione, non volevo creare aspettative, perché come ho letto nel post di Euridice, dal momento in cui decidi di guarire e quello in cui lo fai davvero passeranno anni, e non è neanche detto che guarirai completamente. Ecco, io sento che adesso loro si aspettano che io torni a settembre come nuova, e che dovrò fingere di stare bene altrimenti sarò un peso, e già sento di essere diversa e di ricevere compassione obbligata ( si lo so, sono paranoie malate ma non posso fare a meno di fare certi ragionamenti) sarà ancora peggio.
Comunque mi ha fatto piacere e sono sicura che avessero le migliori intenzioni, e questo è molto bello, anche se mi sento un po' oppressa.
Ho finito la scuola con due giorni di anticipo, perché non ce la facevo più, e dopo mesi di lotte e sofferenze sentivo davvero di meritarmelo, e sono stata contenta della mia scelta, mi sono risparmiata due giorni di vertigini a tutte le ore e di sforzi di autocontrollo.
Col capitolo scuola ho finito, adesso vi spiego brevemente come va la questione amicizie/vita sociale, allora partiamo dalle cose belle. Fino a pochi giorni fa ho passato del tempo con una mia amica, che abita vicino Roma ma che ha la casa qui, e che torna tutti gli anni, la conosco praticamente da dieci anni. Sono andata al mare, mi sono scottata e addirittura ho anche preso un po' di abbronzatura! Sono uscita con lei la sera, le ho anche parlato del disturbo e mi ha ascoltata e capita, mi ha presa abbastanza sul serio e non mi ha mai giudicata, mi ha fatta sentire bene e a mio agio, e anche se non stavo bene fisicamente con lei me ne quasi dimenticavo. Ho riso tantissimo perché lei è una di quelle persone solari e che hanno sempre tanto da raccontare, mi ha detto di andarla a trovare a Luglio, per poi ritornare qui insieme, visto che lei ora ha gli esami di riparazione che da lei si fanno a Luglio ed è dovuta ripartire. Sono stata proprio bene con lei, con chi non mi mette ansia e pressione non ho problemi ad uscire, anzi, mi sono sentita quella di sempre.
E qui arriviamo al punto, con chi mi mette ansia, io non riesco a uscire, entro nel circolo vizioso della "restrizione da ansia" e mi sento ancora peggio, ancora più debole e spossata, ma lo faccio per stare più tranquilla per avere il controllo almeno del cibo. Sto parlando del mio amico, quello di cui spesso ho parlato, ci ho riflettuto tanto, davvero tanto e sono giunta alla conclusione: lui mi fa restringere, è deleterio, estremamente deleterio per me. È una cosa automatica, io non mi sento capita da lui, a volte partono addirittura le ramanzine e mi sento presa in giro nel vero senso della parola la maggior parte delle volte. Mi sono sentita dare della ridicola, della debole, e io questo non lo tollero perché io ho scoperto di essere forte invece. Con tutta l'ansia e la pressione che mi mette io restringo perché mi sento davvero persa in quei momenti, e non so a cosa aggrapparmi per stare meglio, se non alla restrizione. Cosa da non sottovalutare inoltre, mi porta a pensare " adesso perdo ancora peso, così sarò al limite e divento uno scheletro ambulate, magari si accorge e mi sta lontano" e questo è un ragionamento non malato, di più. Io non mi posso uccidere se la gente non vede che sto male, e non posso costringermi ad uscire con qualcuno con cui non sto bene, perché se mi mette ansia un motivo c'è oltre al fatto di quello che ho appena detto, io con lui mi annoio, e mi viene l'ansia. Cosi, all'ennesima richiesta di uscire ho deciso di avere un po' di polso per una dannata volta nella mia vita, gli ho detto che devo concentrarmi su me stessa e che sembrerà strano ma sento che è l'unico modo per stare bene adesso, e che non deve chiedermelo neanche in questi gironi perché la risposta sarà la stessa. Lui è rimasto sorpreso dal mio atteggiamento diverso dal solito, e la sua reazione mi ha confusa e spiazzata. Mi ha detto che è una mia scelta, che però gli dispiace non vedermi mai, e che devo dirgli quando potrà chiedermelo di nuovo, mi ha anche detto che gli sembrava fossi arrabbiata. Io ho sviato, ho detto che non ero arrabbiata e che mi faceva piacere che avesse capito che era una mia scelta, e che non sapevo quando sarei stata pronta, la realtà è che non so SE sarò pronta ad uscire con lui. Forse sarò stata ambigua, forse gli avrò fatto intendere che ora sono io a non voler uscire, e non gli ho fatto capire che il problema è principalmente uscire con lui. Intanto martedì ci sarà un compleanno di una compagna di classe e mi ha chiesto di andare insieme all'andata, io ho accettato però non so se ho fatto bene, da una parte sono confusa perché mi dico "ma allora ci tiene a me!" E da una parte ne sono convinta, ma sarà l'inconpatibilità di carattere e di esperienze a non farmi trovare bene con lui, e che lo porta ad avere certi atteggiamenti con me che mi fanno imbestialire e che a ogni suo messaggio mi fanno scoppiare d'ansia, una volta ho PIANTO. E ho capito che non devo accontentarmi, che non devo logorarmi per nessuno se non ci sto bene, e ringrazio tantissimo anche per questo Sybil che me lo ha fatto capire.
Credo che con questo argomento ho chiuso, anche perché ringrazio davvero chi è arrivato fin qui! Scusate davvero, avevo bisogno di dire tutto!
Adesso per ultima cosa ma forse la più importante vi aggiorno sulla situazione centro! L'altro ieri ci sono stata, la scorsa volta mi sono sfogata con la nutrizionista, ho pianto in quello studio, e mi sono sentita dire "tu stai MALE, punto." Non mi dilungo perché davvero non finirebbe più questo post, ma il primo luglio avrò il piano da seguire, che mi darà la dietista. Sono contenta perché è un passo chiave per stare meglio, ma dall'altra sono spaventata, perché lo psichiatra mi ha detto che potrei "normalizzare" il peso fino a 50, tre chili in più di ora, e sinceramente sono terrorizzata. Non peso 50 da un anno, e psicologicamente è durissima, visto che non mi sento abbastanza magra neanche adesso. Ma se questo mi ridarà indietro la mia salute, mi ridarà il VERO CONTROLLO di me stessa, e diventerà il mio stile di vita per stare bene e libera dalle ossessioni, allora vale la pena provare e pagare questo prezzo. Sarà difficilissimo, ma se elimino tutte le situazioni/persone che mi mettono ansia e con cui sento di dimostrare qualcosa e al contrario mi circondo di chi mi fa stare bene allora posso davvero farcela. Questa cosa della "restrizione da ansia" deve finire perché mi sta distruggendo la vita e ho preso consapevolezza.
Vi lascio ragazze, mi siete davvero mancate e tornerò ad essere presente anche da voi e a darvi sostegno! Voi me ne date molto davvero... Scusate per la lunghezza, penso sia il post più lungo che abbia mai scritto e anche difficile da seguire, ma ora ho fatto un riassunto quanto più possibile dettagliato di cosa è successo durante la mia assenza! Grazie di cuore a chi avrà letto fin qui, vi abbraccio una ad una, GRAZIE. Voglio essere un po' più presente e cercherò di aggiornare!
A presto!
❤️
Lettori fissi
domenica 21 giugno 2015
lunedì 15 giugno 2015
Un regalo bellissimo, un miracolo... e un miracolo non è abbastanza.
Non so descrivervi come mi sento al momento, non so descrivervi le sensazioni che provo, a ripensarci potrei mettermi a piangere e non finire più ma di felicità, di emozione, l'emozione più vera che ho sentito. Posso solo dirvi che oggi è stato uno dei giorni più emozionanti della mia vita, e meritava di essere messo nero su bianco qui sul blog.
Oggi ho parlato con Sybil al telefono, con quella meraviglia di ragazza, ho parlato con Sybil ma ho parlato con Cecilia, la persona che c'è dietro a quel nickname, e vi assicuro, è stupenda.
A pensarci mi tremano ancora le mani, non so se a parole riesco a esprimerlo. Lei è bellissima, è una di quelle persone BELLE, che vogliono dare un contributo al mondo, che sentono il compito di lasciare un segno nel mondo, e quelle sono le persone più belle in assoluto. Abbiamo parlato per una mezz'ora, e sono bastati quei trenta minuti per cambiarmi la giornata, ma potrei dire la vita intera, perché lei me l'ha cambiata. Ha una voce dolcissima, non immaginate nemmeno, io con lei non provavo imbarazzo, non avevo paura di niente, ed è incredibile per me ve lo assicuro, io che mi vergogno anche a chiedere un bicchiere d'acqua al bar. Eppure... eppure con lei è stato tutto così facile, naturale.
Mi sembrava di conoscerla da una vita intera, voi non immaginate quanto parliamo noi due, noi due parliamo per ore, e a nessuna pesa il dolore dell'altra, lei se ne fa carico e se ne prende cura, lei è impegnatissima con gli esami di maturità, eppure lei oggi mi ha chiamata per starmi vicina, perché anche quando non parliamo per un solo giorno noi ci sentiamo perse, perché noi siamo spaventosamente simili, ed è per questo che lei mi aiuta così tanto. Lei riconosce il mio dolore a pieno, lei è l'unica che mi ha veramente vista, per lei non sono un numero o una diagnosi, lei mi vede prima di tutto come persona e riconosce il mio dolore, qualsiasi sia il mio peso, comunque io sia fatta. Con lei non mi sento mai giudicata, mi sento libera come con nessun altro, è strano descriverlo e non ne sono all'altezza, lei con le sue parole e la sua mente incredibilmente intelligente avrebbe reso tutto alla perfezione, ma è impegnatissima con gli esami e allora io provo a dare voce anche a lei, lo devo fare per lei e per condividere questa cosa con voi.
Mi sembra di conoscerla da una vita, mi è stata accanto in ogni momento, grazie a lei ho trovato la forza di lottare, perché noi adesso abbiamo una ragione per lottare, perché noi ci vedremo. Io la andrò a trovare a settembre e lei verrà quest'estate da me se ne avrà la possibilità e farà di tutto. Già parlarle è stato così emozionante, vederla di persona non so che effetto mi farebbe, ci siamo promesse di farci tante foto e magari farle vedere anche a voi tutte, per darvi speranza, per dirvi che ne vale la pena perché siamo tutte insieme in questa lotta, e noi vorremmo dare voce anche alla vostra. Insieme rideremo, parleremo, ci scorderemo di tutto, mangeremo gelati, brioches e granite, ma non ci importerà nulla perché noi siamo insieme, e insieme noi non abbiamo paura, è incredibile come mi basta una sua parola per dimenticami di tutto, delle mie ossessioni, della mia malattia, delle mie paure e insicurezze, perché c'è lei, e del resto non mi importa più nulla.
Cecilia è speciale perché lei mi ascolta, lei mi prende così come sono, lei non smette mai di starmi accanto, lei mi fa crescere, mi fa prendere consapevolezza, lei mi salva.
Cecilia è speciale perché lei è quello che mi mancava, qualcuno che riconoscesse a pieno il mio dolore, è forse per questo che le voglio un bene indescrivibile, oppure è perché è la prima persona a cui posso rivolgermi per qualsiasi cosa, oppure perché anche quando lei per prima soffre incredibilmente tanto non smette mai di darmi speranza, oppure perché semplicemente è lei.
Io potrei spendere ore a parlarvene e probabilmente tralascio qualcosa, ma non si può davvero descrivere e una pagina non basterebbe, ma neanche cento, neanche mille. Vorrei trovare parole che le rendano giustizia, perché lei è un fiore, una meraviglia.
Non ho mai conosciuto qualcuno come lei.
Sono sicura che quando ne usciremo lo faremo insieme, perché noi insieme abbiamo fatto dei piccoli ma grandissimi passi avanti, solo a parlarne potrei inondare lo schermo...
E quando ne usciremo noi resteremo unite, io lo so perché non ho mai conosciuto qualcuno come lei, e perché mi ritrovo tantissimo in lei in tante cose oltre che per quello che riguarda la malattia, se vi dicessi quanto siamo simili non ci credereste. A me piace credere che il destino ci abbia fatte incontrare nel momento in cui l'una aveva più bisogno dell'altra, avevo tantissimo bisogno di sapere che c'era qualcuno come me. Forse era semplicemente destino, non so descriverlo davvero, l'unico aspetto positivo di tutto ciò è l'aver conosciuto lei, per questo ringrazio di cuore la mia malattia, se io non avessi aperto questo blog, non l'avrei mai conosciuta. E se per conoscerla ho dovuto passare questo inferno, bhe...
Ne è valsa totalmente la pena.
Per guarire credo sia fondamentale trovare qualcosa di più forte della malattia, e a volte è davvero difficile, ma vedete...
IO HO TROVATO LEI.
Grazie di cuore Cecilia, e grazie non è abbastanza.
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